ANNO V - 26 MARZO 1999
CONSIGLIO COMUNALE - Seduta del 25 marzo 1999
L'azione militare della Nato nei confronti della Serbia è stata al centro della prima parte di lavori del Consiglio Comunale nella seduta di ieri. Sull'argomento, infatti, sono stati presentati, discussi e votati tre Ordini del Giorno. Questi i documenti.
Ordine del Giorno presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista.
Premesso che è in atto una vera e propria azione di guerra contro uno stato sovrano, la Repubblica Federale Iugoslava, condotta dalla Nato senza alcun mandato da parte dell’ONU e contro ogni norma di diritto internazionale e che vede coinvolto anche il nostro Paese; - l’Italia partecipa direttamente con propri soldati a questa azione e che le basi da cui partono gli attacchi alla popolazione dell’ex-Jugoslavia sono le basi Nato dislocate nel nostro territorio; - questa operazione della Nato si inserisce in un contesto più generale di destabilizzazione pianificata dell’intera area balcanica (dalla Bosnia al Montenegro, dall’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia all’Albania) a sostegno del disegno egemonico degli Stati Uniti e Germania, in un’area chiave per il passaggio del petrolio e del gas provenienti dalle aree medio orientali e caspico-caucasica; - che Stati Uniti e Germania insieme a Turchia e Croazia, hanno appoggiato e continuano ad appoggiare il movimento secessionista degli albanesi del Kosovo (Esercito di Liberazione del Kosovo, UCK) ora in grado di estendere, con conseguenze imprevedibili, il confitto alla ex Repubblica Jugoslava di Macedonia; - che la popolazione civile del Kosovo tanto serba, quanto albanese, già lungamente provata, rischia di essere ulteriormente e pesantemente colpita dagli attacchi da parte della Nato che non serviranno certo a porre le condizioni per una pace duratura;
Valutata - in questo momento l’assoluta necessità di garantire tanto l’integrità territoriale della Repubblica Federa!e Jugoslava contro l’aggressione NATO, quanto i diritti elementari della popolazione albanese residente nel Kosovo in un quadro di autonomia anche ampia della regione all’interno della repubblica Serba ; - la presenza di truppe della NATO in Kosovo a garanzia di un eventuale piano di pace come parte della strategia volta a destabilizzare la Repubblica Federale Jugoslava favorendo ad esempio, la secessione del Montenegro); - la gravità delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre ad attribuire la responsabilità di quanto sta accadendo ad una sola parte, appiattendosi cosi sulle posizioni della NATO, funzionali al disegno egemonico statunitense sull’intera area balcanica; - l’inutilità della Forza di Estrazione una volta che il personale dell’OSCE si è ritirato dal Kosovo a meno che non si intendano modificare le finalità di tale forza nel senso della costruzione di un corpo di aggressione via terra contro la Repubblica Federale Jugoslava ; - positivamente l’opposizione di diversi Paesi, tra i quali Russia e Repubblica Popolare Cinese, membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, all’intervento militare NATO contro la RFT;
Il Consiglio Comunale di Ferrara impegna il Governo italiano - a negare l’utilizzo delle basi Usa e NATO, ubicate nel territorio italiano per l’aggressione alla Jugoslavia e dissociarsi dalla guerra; - ad adoperarsi immediatamente per impedire ulteriori attacchi della Nato contro la RFJ e a sostenere una ripresa dei negoziati sotto il patrocinio dell’ONU e dell’OSCE, e a sostenere una ripresa dei negoziati sotto il patrocinio evitando ogni coinvolgimento tanto della NATO quanto del gruppi di Contatto; - a ritirare i militari italiani delle forze di Estrazione di stanza nella ex repubblica Jugoslava di Macedonia; - a chiedere all’OSCE di inviare immediatamente in Kossovo il contingente di osservatori inopinatamente ritirato dopo l’ultimatum di Clinton, anche come garanzia concreta per la popolazione civile;- a promuovere con gli altri Paesi dell’Unione Europea una conferenza internazionale sull’insieme dell’area balcanica e sulla sua integrazione in una Europa comune e democratica; -a rispettare l’articolo 11 della Costituzione che afferma per il nostro Paese, il ripudio della guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali.
Ordine del giorno presentato dai Ds, Popolari-Psdi, Gruppo Misto (Savini, Dal Prà)
Il Consiglio Comunale di Ferrara Preso atto dell’azione militare della NATO nei confronti della Serbia; Considerato che tale scelta, pur essendo dolorosa si è resa inevitabile per impedire il proseguimento dei massacri e delle violenze perpetrate dal governo Serbo, nei confronti della minoranza albanese e del Kossovo; Tenuto conto che quella del Kosovo è una crisi che vede calpestati i diritti umani ed investe le sorti della popolazione civile e mette in pericolo la vita d decine di migliaia di persone; delle responsabilità del governo Serbo per il fallimento delle trattative di pace intraprese dalla comunità internazionale a Rambouillet e proseguite anche negli ultimi giorni e nelle ultime ore; Visto che l’azione militare alla quale l’Italia non partecipa direttamente, ma fornisce un supporto logistico e difensivo, ha già avuto effetti anche sulla popolazione civile; Chiede che si torni tempestivamente a dare spazio alla diplomazia e alla politica, per evitare ulteriori azioni militari e per giungere alla soluzione della questione che garantisca la salvaguardia e la difesa della popolazione civile del Kosovo e impedisca ulteriori lutti e sofferenze alle popolazioni serbe.
Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Verdi
Il Consiglio Comunale di Ferrara Premesso che l’intransigenza del governo Serbo ha portato ai fallimenti di ogni trattativa riguardo la crisi del Kosovo e che in questa regione si prospettano scenari di guerra estremamente pericolosi per la pace dell’area mediterranea e disastrosi per le popolazioni civili; Considerato che la Costituzione italiana vieta esplicitamente l’utilizzo delle armi, da parte del nostro Paese, fuori dai confini nazionali; Rilevato che, come sottolineato da diversi esperti militari, i bombardamenti aerei potrebbero essere assolutamente ininfluenti per risolvere la crisi e che, tale fatto, potrebbe portare la decisione dell’utilizzo di truppe di terra in operazioni militari; Chiede che il Governo italiano escluda, nel rispetto della Costituzione, qualsiasi partecipazione diretta al conflitto, del nostro Paese; Chiede con forza, in tutte le sedi, l’immediata sospensione dei bombardamenti e intraprenda una serie di consultazioni diplomatiche al fine di giungere a una risoluzione dell’ONU che permetta un’interposizione di forze sul terreno non limitata alla sola NATO, a difesa della popolazione civile; che la Giunta Comunale predisponga immediatamente, in accordo con la Regione Emilia Romagna e la Provincia, un piano di accoglienza per i profughi del Kosovo.
Gli interventi
Per Ronchi (Verdi) "i cittadini e i consiglieri sembrano ormai assuefatti ai bombardamenti": se il Consiglio non può fare molto, è comunque opportuno dare dei segnali. "C'è in Kosovo - ha affermato - una minoranza perseguitata che vuole essere riconosciuta, ma non è l'unica. Perché non si interviene in Turchia o in Israele? Quella della guerra è una soluzione assolutamente drammatica e pericolosa, del tutto fuori misura". "Se poi ci sarà un'invasione da terra - ha proseguito l'esponente verde - può esserci il rischio reale che i nostri soldati possano cadere, e questo non è tollerabile. E' necessario riaprire il confronto politico: l'Italia ha il dovere di promuovere una forte azione diplomatica per ridare all'ONU la priorità, anche perché la Russia lancia segnali preoccupanti". Secondo Ronchi, Comune, Provincia e Regione Emilia-Romagna hanno inoltre il dovere di fare la loro parte per i profughi, "che non dovranno essere un problema esclusivo della Regione Puglia". "Dimentichiamo gli equilibri romani", è il suo invito finale: "la base può e in certi casi deve essere critica, pungolare il governo".
Merchiori (Rifondazione Comunista) si rammarica per l'assenza, in Italia, di un "grande movimento di massa contro la guerra", e soprattutto del fatto che la sinistra si riveli debole e divisa. "Rifondazione è l'unica forza politica che si oppone con veemenza a un intervento armato che non ha alcun senso. "La verità - ha continuato Merchiori - è che la NATO vuole farsi spazio in un territorio, l'area balcanica, che le permetterà di allargarsi ancora di più a Est. Ebbene, sarà una vergogna se sinistra, sindacati e movimento cattolico non scenderanno in piazza per protestare". "La nostra non è una battaglia di bandiera - è stata la conclusione di Merchiori -: siamo disposti a modificare il nostro documento, o anche ritirarlo, se le altre forze della sinistra saranno disponibili a partecipare, domani (oggi, n.d.r.), a una grande manifestazione pubblica".
"Noi l'avevamo detto - ha avvertito Cavicchi (Lega Nord) - e continuiamo a dirlo ancora. E tutto questo potrebbe succedere, prima o poi, anche in Italia. I Balcani sono l'emblema della resistenza europea contro i Turchi, e il Kosovo fa senz'altro parte integrante della Serbia. E' stato Tito a consentirvi il trasferimento degli albanesi, che sono diventati l'80% della popolazione kosovara". Anche il leghista ha ricordato le situazioni analoghe in cui la NATO non è intervenuta: Kurdistan, Palestina, Paesi Baschi, Ulster. "Con questa guerra continuiamo a farci del male: prima non ci opponiamo al bombardamento, poi li accogliamo come profughi. Come minimo dovrebbero farlo gli Stati Uniti, o la Spagna, o la Germania...".
Marina Gionchetti (Ppi) ha parlato di una situazione "imbarazzante". Se l'ordine del giorno di Rifondazione è "antistorico, antidiluviano", i Popolari hanno affermato di rispecchiarsi in quello dei DS, sottolineando maggiormente l'importanza dell'intervento diplomatico. "Condivido gran parte del documento dei Verdi - ha spiegato la Gionchetti - ma devo dire che, se la Costituzione vieta la guerra di offesa, questa non è da ritenersi tale. E poi bisogna lasciare al governo il diritto di gestire una questione complessa come questa, e le decisioni che ha preso e prenderà non può non rappresentare politicamente chi si ispira a questa maggioranza".
"Tutti abbiamo ripugnanza della guerra - ha spiegato Mauro Cavallini (DS) - il Consiglio non si divide tra guerrafondai e pacifisti. Ma l'antiamericanismo del PCI è oggi superato: il problema è di essere coscienti che esistono situazioni drammatiche, in cui ne va della vita di militari e civili. E in queste situazioni bisogna avere il coraggio e la forza di schierarsi da una parte: l’Italia non può differenziarsi dai suoi alleati, che sono in maggioranza guidati da partiti socialisti". Per Cavallini il bombardamento "deve comunque finire al più presto, per dare spazio alla diplomazia".
"Il documento DS fa acqua da molte parti - ha affermato Ferretti (An) - e non ci pare obiettivo. Non dimentichiamoci che da qualche parte nel mondo c’è l’intenzione di smembrare totalmente la Serbia, togliendole lo sbocco verso il mare. D’altra parte l’Italia partecipa a quest’azione a pieno titolo, i nostri aerei svolgono missioni altrettanto importanti che quelle dei lanciamissili". Secondo l’esponente di An "questa è innanzitutto una guerra tra comunisti o post-comunisti: il Kosovo è certamente un popolo provato dalla repressione serba, ma l’UCK (la struttura albanese di resistenza in quella regione) è un’organizzazione armata, dietro a cui ci sono fazioni che combattono per il traffico di droga e di clandestini". In definitiva, "bisogna promuovere con ogni mezzo la cessazione del conflitto, ma se l’obiettivo della NATO è di porre fine alla politica di Milosevic, esso ha una sua dura giustificazione".
"La guerra è necessaria per porre termine alle atrocità che continuano da molto tempo nella ex Jugoslavia - ha sottolineato Dal Prà (Gruppo Misto) -. Ricordiamoci che se non fossero intervenuti gli angloamericani l’Europa sarebbe ora schiava del nazismo. Milosevic è un vero e proprio dittatore, un satrapo orientale che va assolutamente fermato".
L’Assessore Ruvinetti ha parlato per conto del suo gruppo (SDI): "Il fatto che la sinistra sia divisa a livello nazionale su questioni cruciali come questa non significa che non si possa collaborare a livello locale. Le due sinistre - riformista e comunista - esistono in Italia, del resto, dal 1921. Questo è un caso anomalo, perché per la prima volta interveniamo militarmente in un altro paese. La sinistra non è mai stata pacifista a priori: ora che è al governo in quasi tutta l’Europa deve assumersi le proprie responsabilità".
Giovanna Marchianò (Gruppo Misto) ha comunicato la propria adesione all’Ordine del Giorno presentato da Ronchi: "Seguo da molti anni le vicende della ex Jugoslavia e del Kosovo in particolare - ha detto -, e credo sia importante che gli enti locali affrontino argomenti come questo, si facciano carico di questioni che vanno oltre l’amministrazione. Essi sono veri e propri soggetti di politica internazionale, e lo abbiamo notato negli anni scorsi durante il conflitto nei Balcani, con la solidarietà offerta da Comuni, Province e Regioni". Per la Marchianò "questa guerra è contro la Costituzione italiana e contro lo statuto della stessa NATO, che è un’organizzazione difensiva, non offensiva; i bombardamenti, poi, non servono a nulla, nemmeno dal punto di vista utilitaristico, rafforzeranno Milosevic e la destra nazionalista".
"Questa situazione non è una questione di diritto all’autodeterminazione - ha detto Perazzolo (FI) - ma è l’estremo tentativo di spegnere un focolaio pericoloso, in cui la NATO sta colpendo obiettivi miltari. L’importante è che i paesi membri si siano assunti precise responsabilità. Il documento dei DS ci sembra equilibrato e lo accoglieremo".
Per la Giunta Comunale ha infine parlato l’Assessore Rossi, che ha sottolineato come la situzione del Kosovo non sia risolvibile con le categorie "pacifismo" e "guerra". "Il ruolo politico dell’Unione Europea sarebbe stato gravemente leso se fossero intervenuti solo gli Stati Uniti. Invece l’Europa ha deciso di avere una parte importante: se i leader socialisti europei stanno nella NATO un motivo c’è. Ma la ragion di stato auspica al più presto la riapertura della trattativa, anche se gli USA vogliono proseguire i bombardamenti. Non dimentichiamoci che l’Italia ha un ruolo di primo piano, sottolineato anche dalla recente nomina di Prodi a Presidente della Commissione Europea: siamo stati l’unico Paese NATO a tenere aperta l’ambasciata a Belgrado".
L’ordine del giorno della maggioranza è stato approvato con i voti di Ds, Gruppo Misto Dal Prà e Savini, Popolari-Psdi, PPI, Forza Italia; contro hanno votato Verdi, Lega Nord, Rifondazione Comunista; si sono astenuti AN, Si-Pri, Rinascita Estense, e i consiglieri Luppi, Marchetti, Ansalda Siroli, Maestri, Maria Rosaria Tola per i DS e Giovanna Marchianò (Gruppo Misto). Per ill documento di Rifondazione Comunista ha votato a favore con il gruppo proponente il consigliere Marchetti ; contro si sono espressi An , Forza Italia, Ppi, DS, Gruppo Misto Dal Prà e Popolari-Psdi; si sono astenuti Si-Pri, Verdi, Lega Nord e i consiglieri Luppi (DS) e Giovanna Marchianò (Gruppo Mistro). Per l'’ordine del giorno dei Verdi hanno votato a favore i proponenti e i consiglieri Maestri e Giovanna Marchianò (Gruppo Misto); contro hanno votato DS, An, Dal Prà (Gruppo Misto), Forza Italia, Lega Nord, Popolari-Psdi; si sono astenuti PPI, Rinascita Estense, Si-Pri, Rifondazione Comunista).
Interpellanze e Interrogazioni
Merchiori (Rifondazione Comunista) - Il licenziamento delle quattro lavoratrici di un negozio del centro commerciale "Castello" (una di loro aveva contestato il contratto di partecipazione con il quale era stata assunta dovendo invece svolgere mansioni di commessa, le tre colleghe avevano scioperato per solidarietà) è stato un atto ingiusto. Chiede alla Giunta di impegnarsi concretamente per trovare una collocazione lavorativa alle quattro protagoniste dell'episodio, restituendo coraggio ai lavoratori del settore. Si è associato il Gruppo DS.
Per l'assessore Canella l'episodio è il segnale del problema dei cosiddetti lavori atipici, forme mascherate di lavoro dipendente che consentono al datore di eluderne gli oneri, un fenomeno che si sta espandendo al di là del lecito. Auspica la nascita di un osservatorio del lavoro per il monitoraggio di queste situazioni. Assicura l'interessamento della Giunta per verificare la possibilità, presso aziende del territorio, di nuove opportunità di lavoro per le protagoniste dell'episodio citato.
Marina Gionchetti (Ppi) - Ferrara è città d'arte e di grande affluenza turistica e la stazione ferroviaria deve fornire un reale servizio. Sollecita pertanto la Giunta a denunciare, presso gli organi competenti, la carenza, nell'atrio della stazione e sui binari, di un'adeguata cartellonistica che indichi arrivi e partenze dei treni. Si associano i consiglieri Giovanna Marchianò, Dina Guerra, Fantoni.
Ferretti (An) - Interpella la Giunta affinchè nella sala dell'Arengo nella Residenza Municipale siano predisposti rapidamente lavori di restauro degli affreschi di Achille Funi (realizzati nel periodo compreso fra il 1934 e il 1938). Il tempo e l'umidità rischiano infatti di degradare questo importante patrimonio pittorico, espressione originale di un'epoca storica e artistica ferrarese.
Ferretti (An) - Quali provvedimenti sono stati programmati per mettere a norma lo scalone municipale che quando piove diventa sdrucciolevole e quindi pericoloso per i molti frequentatori del Palazzo Comunale?
Queste le delibere adottate:
Assessore Fernando Rossi
10 - Adozione di piano particolareggiato di iniziativa pubblica zona A/4 - P.U. 27, Via Darsena. A favore: Ds, Ppi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), Campana e Fortini; astenuti: An, Lega, FI, Rinascita Estense.
11 - Approvazione variante al PRG in base ai disposti dell’art. 15 - comma 4 - L.R. n. 47/78 e successive modifiche ed integrazioni relativa all’immobile dell’ex Cinema CAPITOL - Zona A. A favore: Ds, Marina Gionchetti, Verdi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), Campana, Fortini, Rinascita Estense; astenuti: An, Lega, Verdi, Tagliani.
12 - Approvazione di piano particolareggiato di iniziativa privata relativo ad un’area in località Barco, via Bentivoglio, classificata dal PRG Sottozona C.1, presentato dalla S.n.c. F.lli Buini. A favore: Ds, Ppi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), Campana, Fortini; contro: Verdi; astenuti: An, Lega, FI, Rinascita Estense.
13 - Rettifica di errore materiale in base ai disposti dell’art. 15 - comma 7 - L.R. n. 47/78 e successive modifiche ed integrazioni, relativa a fabbricati non graficizzati nelle Tavole di P.R.G., siti in Zona A, Via F. Del Cossa, n° 26 Ferrara. Approvazione di variante al P.R.G. A favore: Ds, Marina Gionchetti, Verdi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), Campana, Fortini; astenuti: An, Lega, FI, Rinascita Estense, Tagliani.
14 - Rettifica di categoria d’intervento relativa ad una unità immobiliare sita in Francolino, Via Calzolai n. 651, 653 e 657 Sottozona A1/2. Approvazione di variante al P.R.G. A favore: Ds, Ppi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), Campana, Fortini; astenuti: An, Lega, FI, Verdi, Rinascita Estense.
15 - Rettifica di categoria d’intervento relativa ad una unità immobiliare sita in via Vegri, nn° 38-46, via Croce Bianca, n° 41 (FE), Sottozona A1. Approvazione di variante al P.R.G. A favore: Ds, Ppi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), Campana, Fortini; contro: Verdi; astenuti: An, Lega, FI, Rinascita Estense.
Assessore Mariella Michelini
16 - Approvazione modifica delimitazioni territoriali delle Circoscrizioni di Via Bologna e della Zona Sud. A favore: Ds, Ppi, Gruppo Misto (Dal Prà e Giovanna Marchianò), An, Campana, Fortini, Rinascita Estense; contro: Verdi, Lega, FI.
Le dimissioni di Livio Cavallini
All'inizio della seduta il consigliere Livio Cavallini ha comunicato le proprie dimissioni dal gruppo DS e l'adesione, come Indipendente, al Gruppo di Rifondazione Comunista. Nel motivare la propria decisione Cavallini ha evidenziato che molte delle scelte compiute dal Gruppo DS non rispondevano più alle sue convinzioni politiche e personali. Il consigliere ha aggiunto "che rimane forte il legame ideale e politico con i DS, con i quali spera di poter continuare il rapporto costruttivo e positivo per le sorti della sinistra a Ferrara".