ANNO IV 26 FEBBRAIO 1998 CONSIGLIO COMUNALE - seduta del 25 febbraio '98 TEATRO COMUNALE - Bilancio di previsione 1998 Con i voti favorevoli Ad-Pds, Ppi, Verdi, Si-Pri e Gruppo Misto (contrari An, Cdu-Fi, Lega Nord, Rinascita Estense; astenuto il Gruppo di Rifondazione Comunista) il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio di previsione 1998 del Teatro Comunale. E’ stato il presidente Alessandra Zagatti a illustrare in Consiglio il Bilancio di Previsione dell’Istituzione Teatro Comunale. Il ‘97 ha chiuso per la prima volta con un avanzo di amministrazione che consentirà di coprire parte dei disavanzi pregressi (che ammontano a circa 530 milioni) e di destinare la somma di 246 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 2 miliardi erogati dallo Statoalle celebrazioni del bicentenario del teatro. Per il ‘98 si prevede una riduzione dei costi generali di gestione e di programmazione, e entrate (Comune, Provincia, Regione, Stato, biglietti e abbonamenti, Cassa di Risparmio, altri) per 7 miliardi e 287 milioni che andranno a pareggiare i costi previsti. Notevoli vantaggi si sono avuti dalla possibilità di controllare il Bilancio in tempo reale e di verificarne lo stato ogni tre mesi. Speriamo che i risultati di quest’anno servano a cancellare l’immagine di struttura cronicamente destinata ad esibire bilanci passivi. Si tratta del bilancio di un Teatro in linea con altri teatri pubblici e che come tutti non può vivere senza finanziamenti pubblici.Per quanto riguarda l'attività sono da registrare gli importanti risultati in termini di quantità e di qualità: sono cresciuti sia le richieste di abbonamenti per la prosa, la danza e la concertistica sia i segnali di interesse e di apprezzamento per le stagioni di lirica, di jazz e del Teatro Ragazzi. Dopo l’apertura dei festeggiamenti del Bicentenario con la produzione lirica del “Don Giovanni”, iI ‘98 propone un programma di artisti di fama mondiale, con Abbado nella concertistica, Roberto Wilson nella prosa, Maurice Bejart nella danza. Il nostro è un Teatro che contribuisce a far conoscere Ferrara all’esterno come sede di iniziative con punte di eccellenza nell'ambito di un’attività più ampia e diversificata. Gli interventi Ronchi (Verdi) - Nell’annunciare il voto favorevole, parla di ottimo bilancio dal punto di vista economico, che pone le basi per confermare la posizione di eccellenza, nel panorama culturale italiano, della programmazione. Simbolo di questa programmazione è la stagione di danza, diventata senza grandi proclami un grande evento. Il nostro Teatro è una delle poche istituzioni che ha un rapporto costante con realtà ferraresi, ha capacità di unire scelte programmatiche “popolari” ad altre più di avanguardia. Solleva alcune questioni. Perchè quando si esamina il preventivo del Teatro non si riesce a vedere anche i conti di Ferrara Musica? Nella proposta complessiva del Teatro ritiene che ci sia uno squilibrio verso la stagione concertistica: 22 concerti sono troppi, ne basterebbero 15, anche perchè l’offerta di musica classica in città è ampia (concerti del Ridotto, concerti a Ingegneria). Ci vuole una Rassegna Jazz che non può essere basata su operazioni come quella della Carnegie Hall. Bisogna pensare a coprire lo spazio lasciato da Aterforum. Alla stagione lirica sarebbe meglio dare cadenza biennnale piuttosto che rabberciare programmi annuali discutibili e ugualmente costosi. Ultima annotazione per il personale: al Teatro lavorano solo 5 tecnici. Numero esiguo per il tipo di lavoro. L’Amministrazione deve porsi questo problema. Fantoni (Rinascita Estense) - Annuncia voto contrario motivandolo essenzialmente con due ragioni ritenute fondamentali: il rapporto con Ferrara Musica e quello con l’ Orchestra Città di Ferrara. Sul primo punto lamenta il fatto che non si riesca mai a “fotografare” con chiarezza il rapporto Teatro-Ferrara Musica dal punto di vista dei costi. Chiede di sapere come vengono “bigliettati” i concerti di Ferrara Musica: se cioè vengono utilizzati i biglietti del Teatro o meno. Nel primo caso chiede di sapere su quale conto viene pagata la Siae, su quello del Teatro o su quello di Ferrara Musica. Altro motivo di contrarietà è dato dal mancato sostegno all’Orchestra Città di Ferrara, che pure è una delle più importanti realtà musicali locali, potenzialmente in grado di "esportare" il nome di Ferrara. Non aver previsto nessuna posta di bilancio per questa Istituzione è assolutamente negativo. Maria Giulia Simeoli (Ad-Pds) - La relazione evidenzia la vitalità e la potenzialità dell’Istituzione e ancora il valore e la positività della missione che il Teatro si è dato e sta perseguendo. Da sottolineare la sua grande capacità di rivolgersi alla pluralità del pubblico, di avvicinare i giovani, di essere officina e luogo per fare insieme nuove esperienze di ricerca. Dopo aver prodotto nuove opportunità per i giovani vorremmo però veder crescere l’attenzione nei confronti dell’Orchestra Città di Ferrara. Ferrara gode oggi, anche per merito del suo Teatro, di una visibilità, di un marchio importante e riconosciuto, che va difeso, rafforzato e utilizzato. Ci aspettiamo che l’immagine di eccellenza di Ferrara città d’arte e di cultura e in particolare del Teatro siano colti all’interno delle strategie regionali e del Piano Territoriale. Così come auspichiamo un maggiore impegno del Comune affinchè affronti, proprio in occasione del Bicentenario, il problema del riassetto istituzionale del Teatro per dargli una più sicura autonomia nella gestione delle risorse e della sua organizzazione interna. Brandani (An) - L'aumento delle presenze e degli abbonamenti non va enfatizzato ma semmai attentamente analizzato. Così come non sembra esaltante il dato dell’avanzo: un aiuto consistente è venuto con il conferimento dei 2 miliardi dell’8%. La produzione: occorre ascoltare anche la professionalità locale. L’arrivo della Mahler Orchestra non fa che sostituire la Chamber: non sarebbe stato meglio appoggiare l’Orchestra Città di Ferrara, anche con una piccola quota? Perchè non produciamo opere che si possano esportare, anche solo a livello regionale? Nella relazione del Presidente si lamenta l’insufficienza di spazi per l’attività rivolta ai ragazzi. E’ forse un modo per sollecitare l’operazione Teatro Verdi? Per questa città il Teatro Comunale e il Nuovo sono sufficienti, anzi auspicherei un coinvolgimento di questo secondo spazio nella programmazione dell’attività del Comunale. Mi auguro che presto si apra un dibattito sull’assetto istituzionale del Teatro per trasformarlo in S.p.A.. Questo risolverebbe sicuramente il problema degli alti costi del personale. Mi auguro anche che si arrivi ad un ridimensionamento della concertistica e a un minor costo del biglietto degli spettacoli riservati ai ragazzi. Pierpaoli (Cdu-Fi) - La funzione distruttrice di una politica, quella del grande evento, ha penalizzato il tessuto culturale cittadino esistente: si preferisce importare artisti, opere, mostre ecc. piuttosto che aiutare a valorizzare le nostre migliori espressioni culturali. In questo bilancio si compie una vera opera di disgregazione della cultura locale: da citare le vicende di Aterforum, Ferrara Estate, il mancato appoggio all’attività dell’Orchestra Città di Ferrara. Non si hanno pochi milioni per favorire le orchestre locali e si spendono grosse cifre per allestire produzioni che poi non si vendono. C’è una carenza di contenitori per iniziative e manifestazioni con un grave danno per gli scambi culturali e le conoscenze: la sala Polivalente è ridotta a magazzino, l’Auditorium deve essere ristrutturato. In questo bilancio tutto è lasciato nel vago; non si riesce, tra l’altro a conoscere i costi della Mahler Orchestra, e a quanto ammonti il Bilancio di Ferrara Musica che a Ferrara gestisce una notevole quantità di denaro e cultura. Marina Gionchetti (Ppi) - Il Teatro porta avanti una attività ampia e capillare, non solo attività di cartellone, ma iniziative (incontri, seminari, stage) che producono effetti positivi allargando la cerchia dei fruitori. Manca un contenitore moderno, polifunzionale, alternativo al Teatro ufficiale: occorre ripristinare l’uso della Sala Polivalente perchè ha queste caratteristiche. Positiva l’esperienza intrapresa con la “produzione locale”, una strada che va seguita. Va rilevata una efficienza gestionale maggiore. Positiva la scelta fatta in occasione del Bicentenario di allestire nuovi spazi come biblioteca e archivi a disposizione degli studiosi e degli appassionati. Cavicchi (Lega Nord) - Non sono favorevole al bilancio del Teatro perchè non sono favorevole alla politica con la quale viene gestito. E’ eccessivo il costo dell’attività teatrale che grava su ogni cittadino ferrarese, anche su quella gran parte che non va a Teatro, per 54 mila lire. Ritiene che nel Bilancio non ci siano scelte sufficienti ed efficaci per avvicinare sempre più gente. Sul personale. Oggi una gran parte del costo grava sul Comune. Bisogna invece che passi direttamente a carico del Teatro. Contenitori: piuttosto che pensare all’acquisto di costose e gradi strutture, sarebbe meglio recuperare e rendere funzionali i contenitori più piccoli (come la Sala polivalente, Casa Ariosto, Auditorium) sparsi sul territorio. Savini (Gruppo Misto) - Condividiamo la politica che il Teatro comunale porta avanti. La qualità degli spettacoli proposti dipende dalle risorse economiche disponibili. Vanno utilizzati anche altri luoghi, come quelli già citati da altri consiglieri, per differenziare le proposte artistiche e razionalizzare i costi. Positivo il restauro del Teatro che rappresenta per la città uno dei luoghi più significativi e prestigiosi. Merchiori (Rifondazione Comunista) - Ci sembra un buon bilancio, il Teatro è diventato il centro culturale di questa città. Potrebbe anche diventare fonte di occupazione, preparando professionalmente nuove figure attraverso corsi di formazione. Assessore Ruvinetti - Interviene per dare un chiarimento su due punti: l’Orchestra Città di Ferrara e il Jazz. La prima non è una questione di poco conto. Si tratta di valutare se il Comune, che pure nel ‘96 ha erogato un contributo di 20 milioni e nel ’97 di 12, è in grado di assumere i costi di un’Orchestra stabile in città. Esperienze di questo tipo in altre città, anche della nostra Regione, non sono positive, soprattutto per gli alti costi che comportano. Sul jazz: l’operazione di gemellaggio con la Carnegie Hall Jazz Band, orchestra tra le migliori del mondo, è stata giusta, ha sicuramente un grande valore. Prima del voto sul bilancio del Teatro sono state presentate dai consiglieri dei gruppi Cdu-Fi, An, Rinascita Estense, Lega Nord tre risoluzioni. Questi i testi: Risoluzione 1 Il Consiglio Comunale di Ferrara considerato che - a pag. 4 del bilancio annuale preventivo del Teatro esercizio ’98 si definisce il Teatro Comunale “una struttura di produzione” che si esplicherà nel 98 attraverso la produzione lirica: la “Clemenza di Tito” e quella nella prosa: “Della donna del mare”. - che ciò, comporta un impegno non solo di risorse finanziare ma anche di risorse materiale ed umane con forte impegno dell’intera struttura del Teatro. Considerato che - in una logica di mercato o per lo meno in una situazione economica generale difficoltosa ci si aspetta che sceglie di produrre qualche spettacolo lo faccia anche per vendere il prodotto finito ad altri teatri o circuiti culturali. - non ci risulta che il Don Giovanni, costato alla produzione 3 mila 138 milioni sia stato acquistato da qualcuno. - così non ci risulta che sia stata acquistata “la Clemenza di Tito” dal costo di 904 milioni chiede che nella scelta delle opere da produrre si preferiscano quelle che possono essere vendute ad altri teatri, per poter rientrare, almeno in parte, delle spese sostenute dalla produzione. Risoluzione 2 Il Consiglio Comunale di Ferrara preso atto che in Ferrara non vi sono contenitori sufficienti per le attività culturali come conferenze e mostre. - che l’Auditorium, che può contenere 300 posti, necessita da anni di lavori di ristrutturazione. - che il Cinema Boldini è stato solo parzialmente ristrutturato. - che la sala Capitolare del Convento di San Paolo oggi non è utilizzabile per il mancato restauro; chiede di favorire la ristrutturazione degli immobili citati entro il ] 998 al fine di poter promuovere gli scambi culturali. Risoluzione 3 il Consiglio Comunale di Ferrara considerato che: - I’Orchestra Sinfonica città di Ferrara rappresenta un bene importante per la città ed un polo di attrazione e formazione per giovani musicisti ferraresi. - che l’Orchestra è al quinto anno di attività. Infatti cominciò dai concerti in occasione della Mostra su Marc Chagall per continuare poi con stagioni concertistiche, liriche e di balletto del Teatro Comunale, con alcuni concerti fuori città, con concerti cameristici in Aterforum Festival, nella stagione del Ridotto e in Provincia. - che dal 95 è stata concessa una sede organizzativa negli uffici del Teatro Comunale. - che l’Orchestra Città di Ferrara doveva farsi portavoce e parte attiva del processo culturale di Ferrara, creando l’equilibrio tra produzione di livello e richiamo internazionale-. - che doveva essere un’occasione di lavoro degli artisti presenti sul territorio. Rilevato - che l’Orchestra è un punto di riferimento per i migliori artisti neo diplomati non solo di Ferrara. - che l’Orchestra è stata più volte apprezzata dal pubblico ferrarese per la serietà e qualità artistica del lavoro. - che l’orchestra il 7 gennaio 1997 è stata invitata a partecipare al Concerto per il Bicentenario del Tricolore,. - che l’Orchestra è stata invitata dalla casa discografica AUVIDIS distribuita in 44 paesi. - che non può beneficiare dei contributi europei previsti per chi crea almeno 1500 giornate di lavoro. - che nel bilancio di previsione del Teatro Comunale per il 98 non è previsto alcun contributo, chiede un impegno da parte dell’Amministrazione Comunale perchè favorisca e investa risorse economiche nel lavoro dell’Orchestra Città di Ferrara. La prima risoluzione è stata respinta con il voto contrario di Ad-Pds, Si-Pri, Ppi, Gruppo Misto, Rifondazione, Verdi (a favore Cdu-Fi, An, Lega Nord, Rinascita Estense); la seconda e la terza sono state approvate all’unanimità. Delibere approvate All'inizio della seduta il Consiglio aveva approvato i prezzi d’ingresso stagioni teatrali 1997/98, lirica, danza, percorsi di teatro, concerti nel Ridotto, rassegna “Invito al jazz”, ai sensi dell’art.14- 3° comma del Regolamento per il funzionamento dell’Istituzione Teatro Comunale. A favore: Ad-Pds, Verdi, Si-Pri, Ppi, Gruppo Misto, Rifondazione Comunista; astenuti: Lega Nord, An, Cdu/Fi, Rinascita Estense. BILANCIO PREVENTIVO DEL COMUNE I lavori sono proseguiti in serata con l’avvio della dibattito sul Bilancio del Comune, illustrato dall’assessore Ghinelli nella seduta del 9 febbraio. Questi gli interventi. Ronchi (Verdi) - Questo Bilancio ha per i Verdi un significato importante perchè è la prima volta che partecipano effettivamente alla costruzione di un bilancio in questo Comune, condividendo la scelta di non inasprire la leva fiscale e di incidere sulla spesa strutturale. Questo non vuol dire ingresso dei Verdi nella maggioranza o nella Giunta, ma l’apertura di un confronto serio che ci auguriamo possa proseguire su altri temi che a noi stanno molto a cuore: lo sviluppo che si vuole dare alla città e alla provincia anche in riferimento al Piano territoriale regionale; i Verdi privilegiano uno sviluppo che metta al centro la qualità ambientale e la cultura; l’attuazione del Prg e del Piano urbano del traffico: è tempo di decidere se continuare una politica di espansione o invece fare una politica di riqualificazione della città, come è tempo di scegliere se continuare a privilegiare il trasporto privato o non ricercare soluzioni diverse a cominciare dalla qualificazione del trasporto pubblico; piste ciclabili sicure e parcheggi. Queste sono le questioni centrali che poniamo alle forze di Governo della città per portare avanti il confronto che si è aperto con il Bilancio. I Verdi pongono anche la necessità di un rinnovamento della classe politica della città e della provincia e chiedono a Rifondazione Comunista di aprirsi al confronto con tutte le forze che sono nell’Ulivo, non solo con quelle di sinistra. Merchiori (Rifondazione Comunista) - Questo Bilancio, è bene ricordarlo, si inserisce in una manovra economica a livello governativo che ha enormi conseguenze anche a livello locale. Il Governo Prodi ha ottenuto risultati tangibili mai visti prima ma occorre riflettere. Si sta meglio dal punto di vista economico, ma le condizioni di vita non sono migliorate. La politica dei tagli è stata trasferita sugli Enti locali. E i tagli incidono maggiormente su realtà come la nostra, regionale e comunale, dove più fitta è la rete del sociale, dei servizi. L’unica strada per manternere questa rete di servizi è l’autonomia impositiva vera. Questo bilancio non contiene scelte che vanno nella direzione della svolta da noi auspicata. Quando chiediamo una svolta riformatrice, vogliamo una risposta su una serie di problemi come: servizi sociali, asili, sanità che non funziona, occupazione. La gente ha votato a sinistra perchè vuole essere garantita sui servizi fondamentali. Sul rinnovamento della classe politica, messo in rilievo da Ronchi, Merchiori ritiene che esso non passi attraverso il cambio degli uomini - “siamo tutti una classe politica vecchia”- ma attraverso il rinnovamento dei programmi. Tagliani (Ppi) - Oggi i governi locali di sinistra non possono più fare a meno di altre componenti politiche e culturali per governare. I costi della politica finanziaria nazionale sono stati scaricati sui Comuni che devono affrontare situazioni difficili per far quadrare i conti. Siamo d’accordo con le scelte fatte da questa Giunta che ha operato i tagli nel modo giusto, tagli pesanti che però salvaguardano la spesa sociale. Sul personale: occorre fare una riflessione sulla nostra situazione non solo di carattere economico ma anche professionale; vi sono molti giovani validi professionisti che devono andare in altre città per veder valorizzate le proprie capacità. Buoni gli investimenti oltre che sul sociale anche sull’ambiente e sul traffico. Le consistenti novità politiche apportate con questo bilancio rendono il cammino verso la compattazione dell’Ulivo più agevole. Il positivo riscontro sulle scelte di bilancio non vuole dire che il cammino sia completato: occorre continuare a svolgere approfondite verifiche sui diversi settori della macchina comunale. Un obiettivo importante che dovrà essere realizzato al più presto è l’Azienda Provinciale dei Servizi Sociali. Fantoni (Rinascita Estense) - “Le manovre di bilancio non hanno affatto portato ad un risparmio dei 5 miliardi sbandierati, bensì solo ed esclusivamente alla eliminazione di gran parte degli sprechi che da sempre denunciamo. Le riduzioni per servizio, più gli aumenti della tassazione su pubblicità e Tarsu, potevano essere meglio impostate. Sugli incarichi professionali: in questo bilancio vi sono dei tagli alle spese per i consulenti, ma tra novembre e dicembre ’97 sono stati assegnati incarichi per oltre 2 miliardi e mezzo, spese che qui ovviamente non compaiono. “La filosofia di fondo è quella di accontentare gli amici o i potenziali ulivisti di governo (vedi le varie associazioni che si appropriano tra il bilancio e le erogazioni annue quasi del 70% dei contributi), lasciando a boccasciutta altre associazioni e realtà ferraresi che sono destinate a morire. Sulla formazione: si va a chiudere il Mathema dopo infiniti lanci e rilanci e nel contempo ci inventiamo l’Asprofor tra Provincia, Comune e Unione Industriali, mentre non si fa nulla per il Navarra. Sulla comunicazione: si continua a delegare all’esterno con incarichi; l’Ufficio Stampa deve diventare punto di riferimento di ogni attività riguardante la comunicazione del Comune, comprese le Aziende e il Centro Stampa di cui nulla si conosce. La scuola Dosso-Dossi è solo un gioiello inutile. Che fine hanno fatto i buoni proposti dell’Amministrazione su progetti piccoli e grandi della città come la manutenzione dell’illuminazione pubblica, il riordino delle piazze, le celle frigo al Mof, i bagni pubblici? Campana (Si-Pri) - Rileva che i risultati positivi raggiunti dal Governo dell’Ulivo sono stati possibili perchè c’è stato un uomo come Ciampi che è riuscito a fare azioni che i socialisti sollecitavano già trenta anni fa. A livello locale questo cambiamento di rotta è avvenuto prima che a livello nazionale. Il sindaco Soffritti aveva compreso negli anni passati, prima degli altri, che le cose dovevano cambiare, che non si poteva continuare a ragionare solo in termini di spesa, tanti i soldi arrivavano dallo Stato o dalla Regione. Non può avere buon esito il tentativo di quei consiglieri dell’opposizione di individuare, anche con minuziose analisi delle singole voci di bilancio, motivi seri per criticarlo. Per dare un voto positivo a questo Bilancio basterebbe considerare la decisone di tagliare la dotazione degli assessorati. L’atteggiamento della gente è oggi di grande attenzione, di rispetto e ammirazione per chi governa questa città. Rileva l’esigenza di riflettere sul Decentranmeto alla luce dei mutamenti che si sono susseguiti a livello legislativo in questi anni. Caselli (Ad-Pds) - Il dibattito è impegnativo ma interessante. Si sta sviluppando un confronto serio e vivo. Siamo sulla giusta strada per ricomporre anche a Ferrara le forze dell’Ulivo e la collaborazione con Rifondazione. Ritiene che sia giusto e opportuno proseguire nel confronto programmatico. Le scelte che sono alla base di questo bilancio - intervenire sulla struttura della spesa e mantenere ferma l’imposizine fiscale - sono state importanti per aprire il confronto. Questa maggioranza, con il suo Sindaco, si vuole confrontare con la città attraverso un programma politico e di governo. Il rinnovamento deve partire dai programmi, non dagli uomini. Sul Decentramento ritiene che ci sia da riflettere non per limitarne il ruolo ma per razionalizzarlo e potenziarne il legame con il territorio. I lavori del Consiglio Comunale riprenderanno oggi alle 16 con prosecuzione nella serata. In caso di mancata conclusione dei lavori l’Assemblea tornerà a riunirsi domani, venerdì 27 febbraio alle 9. GENITORI RACCONTASTORIE Venerdì 27 febbraio alle 16 la scuola materna “La Mongolfiera” ospita “I genitori raccontastorie”, volontari animati dal piacere di vivere e di far rivivere ai bambini l’emozione di raccontare storie, lette e inventate. L’attività del gruppo (che ha sede presso il Centro per le famiglie “Elefante blù”) è senza fini di lucro e volta a sostenere il progetto dell’associazione C.I.R.C.I. “Bambini in ospedale - Biblù”. CIRCOSCRIZIONI Giardino-Arianuova-Doro Il Consiglio si riunisce domani, venerdì 27 febbraio alle 21 nella sede di via Ortigara 12, per proseguire l’esame e la discussione del Piano Urbano del Traffico. Sarà presente l’assessore alla Viabilità Vainer Merighi.