Anno VI - 11 NOVEMBRE 2000

ASSUNZIONE DI PERSONALE STRAORDINARIO

A partire da lunedì 13 e fino al 30 novembre, nelle sedi di tutte le Circoscrizioni e nei Centri Locali di Servizio del Comune, saranno disponibili i moduli della domanda da presentare per essere inseriti nelle graduatorie di assunzione di personale straordinario per 26 giorni lavorativi nei Servizi Comunali Circoscrizionali. L'orario di apertura degli uffici è dalle 8 alle 13 di tutti i giorni feriali.

ARIOSTEA

Lunedì 13 novembre alle 17, nella Sala Agnelli, verrà presentato il libro di Jose Peverati "Fol ad Samarcanda", libera traduzione in ferrarese e italiano dal volume "Fiabe di Samarcanda" di Orazgozel Machaeva e Maurizio Pistoso. Insieme all'autore ne parlerà Marta Malagutti Domeneghetti, mentre Luigi Vincenzi e Alberto Belli leggeranno alcuni brani.

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Martedì 14 novembre alle 17.30, sempre nella Sala Agnelli, avrà luogo la presentazione del libro di poesie di Monica Pavani "Con la pelle accanto" (Ed. Mobydick, 2000). Elettra Testi e Guido Leotta ne parleranno con l'autrice; accompagnamento musicale di David Sarnelli e letture di Barbara Diolaiti.

COMMEMORAZIONE DEGLI ANNIVERSARI DEGLI ECCIDI FASCISTI

Questo il programma delle celebrazioni predisposte dall'apposito Comitato per ricordare gli eccidi fascisti del 15 novembre '43 e del 17 novembre '44, nei giorni 14 e 15 novembre:

- martedì 14 alle 21.30 alla Sala Boldini (via Previati 18) anteprima del film "Il partigiano Johnny" di G. Chiesa (Italia 2000) tratto dall'omonimo romanzo di Beppe Fenoglio;

- mercoledì 15 novembre alle 11, davanti alla lapide sul muretto del Castello Estense, alla presenza delle massime autorità cittadine, commemorazione dell'Eccidio del Castello Estense, benedizione della Lapide e preghiere con rito Cattolico ed Ebraico. Seguiranno gli onori militari, la deposizione di una corona d'alloro e il corteo per raggiungere la Torre della Vittoria dove verrà deposta un'altra corona. Alle15.30, nella sede del Tempio Ebraico di via Mazzini, verrà deposta una corona d'alloro con gli onori militari. Seguirà una funzione religiosa in ricordo dei Martiri delle persecuzioni nazi-fisciste nel 57° anniversario della deportazione degli ebrei ferraresi. Alle 21, nella sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza, verrà proiettato il film di Marco Elter "Le scarpe al sole".

L’eccidio dl Castello Estense (*) - Nella notte tra il l3 e il l4 novernbre l943 il corpo senza vita del Federale di Ferrara, Igino Ghisellini, fu ritrovato presso Castel d’Argile, appena al di là del fiume Reno, in territorio bolognese. Ghisellini aveva assunto la carica di Federale appena ricostituito, a Ferrara, il Partito fascista, che aveva preso il nome di Partito Fascista Repubblicano (PNR); contemporaneamente, era stato nominato Comandante della 75.a Legione della Milizia Volontaria per la Salvezza Nazionale (MVSN), carica da cui si dimise, dopo poco più di un mese, per insorti contrasti con il Comando regionale. Il comandante regionale, Zauli, gli imputava in particolare una certa qual "incertezza" nel confermare gli arresti di diversi antifascisti ferraresi - tra i quali alcuni martiri dell’eccidio - da lui stesso ordinati tra il 7 ed il 17 ottobre 1943. In effetti il loro arresto era avvenuto dopo un incontro cosiddetto "di pacificazione" - tra Igino Ghiselllni, Carlo Govoni, Mario Tizzani per parte fascista, Mario Zanatta, Ugo Teglio, Giuseppe Longhi, Cesare Monti, Giuseppe Stefani (esponenti dei partiti socialista, d’azione e democristiano) per parte antifascista. Nell’incontro l’impegno assunto da ambe le parti era stato quello di "evitare violenze". Gli unici a non parteciparvi, tra gli antifascisti, furono gli esponenti del Partito comunista, che lo ritenevano un ambiguo e pericoloso tentativo di impedire l’organizzarsi della Resistenza nascente, e di individuarne i capi. L’uccisione di Ghisellini fu a lungo addebitata ad una "fazione" del partito fascista, in lotta per la supremazia: la strage del 15 novembre, dunque, sarebbe stata l’orribile rappresaglia messa in campo come conseguenza di una lotta intestina. La versione della responsabilità fascista nell’uccisione del federale è stata sostenuta anche in famose opere letterarie e cinematografiche (Bassani, Vancini). Da qualche tempo, sostenuta anche da alcuni autorevoli esponenti della Resistenza, è stata avanzata l’ipotesi che ad uccidere il Federale sia stato, invece, un GAP (Gruppo di Azione Partigiana) proveniente dal Bolognese, con supporti e collegamenti a Ferrara: l’obiettivo era impedire con ogni mezzo la riorganizzazione del Partito fascista e salvaguardare la possibilità della Resistenza anche armata, messa in discussione dai tentativi di "pacificazione", già apertamente incrinati dall’ondata di arresti che nell’ottobre aveva colpito diversi degli antifascisti convinti della possibilità della "pacificazione" stessa. Stando a questa seconda ipotesi, la strage del 15 novembre sarebbe stata perpetrata come rappresaglia all’uccisione del federale da parte dei partigiani. Ma come si arrivò alla strage? Alla notizia dell’uccisione del Federale i rappresentanti ferraresi del PFR, riuniti a Verona per il Congresso del partito, rientrarono in città insieme a squadre di Padova e Verona agli ordini di Giovan Battista Riggio. A Ferrara rientrò anche Enrico Vezzalini (che in città aveva assunto da poche settimane l’incarico di responsabile del collegamento tra le autorità fasciste e le autorità tedesche), assumendo la reggenza della Federazione. Nella notte furono arrestate 75 persone, prelevate di forza dalle loro case (ed altre sei saranno fermate nei giorni immediatamente successivi alla strage, tra il 16 ed il 18 novembre). Tra di esse, la maestra Alda Costa, dirigente socialista, che passerà dal carcere di Ferrara a quello di Copparo e morirà il 30 aprile 1944 senza aver riavuto la libertà. Fu tra gli arrestati di ottobre e quelli della notte tra il l4 e il l5 novembre che i fascisti scelsero le persone da fucilare per rappresaglia. All’alba del 15 novembre, undici corpi erano riversi presso il Casella Estense ed in altri punti della città: si trattava di Emilio Arlotti, Mario Zanatta, Vittore e Mario Hanau, Giulio Piazzi, Pasquale Colagrande, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Cinzio Belletti, Antonio Torboli, Girolamo Savonuzzi. I loro corpi non furono rimossi se non dopo l’intervento delle Autorità tedesche che accolsero l’intercessione di Monsignor Ruggero Bovelli. L’impressione in città fu enorme: basti pensare che le stesse Autorità tedesche, in un loro rapporto, parlano di una trentina di vittime e che un’edizione clandestina dell’"Avanti", giornale socialista, riporta la notizia che tra i trucidati figurava anche Alda Costa. Dal massacro del 15 novembre nacque l’espressione fascista "Ferrarizzare l’Italia".

- venerdì 17 novembre alle 11, commemorazione dell'eccidio al Cippo del Caffè del Doro, in via Padova, con benedizione del monumento, deposizione di una corona d'alloro con gli onori militari, lettura di poesie da parte dei bambini della scuola Elementare Doro.

L’eccidio del Doro (*) - Sul finire dell’agosto 1945 - a poco più di quattro mesi dalla Liberazione di Ferrara - nell’immediata periferia della città, nei pressi di Caffè del Doro, vengono disseppelliti i corpi di sette uomini, scomparsi l’anno precedente dopo essere stati prelevati nottetempo dal carcere cittadino, dove erano stati rinchiusi per attività antifascista, in seguito agli arresti avvenuti tra il 7 ed il 26 ottobre 1944. Si tratta di Mario Agni, Mario Arnoldo Azzi, Giuseppe Franceschini, Gigi Medini, Michele Pistani, Alberto Savonuzzi, Antenore Soffitti, tutti impegnati in prima persona - ed alcuni con incarichi di responsabilità, sia a livello militare che a livello politico - nella Resistenza al nazifascismo. Incarcerati per ordine di Carlo De Sanctis - a capo dell’Ufficio politico della Questura dal luglio 1944- subirono pesanti interrogatori, per alcuni accompagnati da vere e proprie torture e vennero infine trucidati dalle SS con un colpo di pistola alla nuca all’alba del 17 novembre dello stesso anno nei pressi di Caffè del Doro. I corpi furono frettolosamente sepolti nel cratere aperto da una bomba e fino al momento del ritrovamento delle salme - a Liberazione avvenuta - sulla sorte degli scomparsi nulla si seppe di certo. Ai familiari, che si erano peraltro visti consegnare gli effetti personali dei loro congiunti, De Sanctis dichiarò che erano stati prelevati dalle SS e deportati in Germania. Tra coloro che erano rimasti in carcere e negli stessi ambienti della Resistenza - che aveva tentato, senza niuscirci, di liberare i sette detenuti, i cui incarichi erano particolarmente nevralgici per l’organizzazione - circolarono voci, mai confermate, di sommarie esecuzioni. Il processo ai presunti responsabili dell’eccidio - che si tenne nell’immediato dopoguerra - dimostrò senza alcun dubbio che i sette partigiani erano stati trasportati dalle carceri a Caffè del Doro da un drappello di SS comandato dal Maresciallo Pustowka con un furgone messo a disposizione dalla Questura, diretta da Carlo De Sanctis.

(*) - Schede a cura dei Servizi di Documentazione Storica dell'Assessorato alle Politiche Culturali e Giovani)

MOSTRA - Dal 15 novembre al 10 dicembre, nella Sala Espositiva del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole d'Este 19 - orari: feriali 9/14 - 15/19, festivi 9/12 - 15.30/18.30), sarà aperta una mostra documentaria dal titolo "Non avevamo ancora cominciato a vivere", voci e immagini dai campi di concentramento per giovani di Moringen e Uckermrk 1940-1945. L'allestimento è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Reggio Emilia.

CIRCOSCRIZIONI

Zona Nord

La Commissione Urbanistica si riunirà lunedì 13 novembre alle 18, nella sede di piazza Buozzi 14 a Pontelagoscuro, per esaminare la petizione sulla viabilità di Pontevecchio, il parere contrario espresso dalla Commissione Edilizia sulla pratica di alcuni cittadini residenti a Barco, in via Bentivoglio e la richiesta di un sopralluogo a Francolino in via Po.

Zona Nord Est

La Commissione Scuola e Cultura si riunirà martedì 14 novembre 'alle 18.30, nella sede di via Cà Bruciate 39 a Codrea. Tra gli argomenti all'ordine del giorno, l'incontro con l'Acli di verifica della convenzione sulle attività socialmente utili e sul Centro Ricreativo Estivo di Quartesana, la ratifica di attribuzione delle rette della scuola materna di Quartesana, l'esame delle richieste di contributi per l'attività motoria nelle scuole elementari e di spese varie. All'incontro sarà presente Mirco Rubbi dell'Acli.

Zona Est

Il Consiglio si riunirà martedì 14 novembre alle 21, nella sede di via Naviglio 11, per discutere l'accordo sulle tematiche socio sanitarie e assistenza delle persone anziane e pensionate del territorio comunale. All'incontro sarà presente l'assessore Paola Castagnotto e il responsabile dei Servizi Sociali Francesco Petrucci.