Abbondio Sangiorgio

Milanese di nascita, 16 luglio 1798, frequentò l’Accademia di Brera dove, nel loggiato del cortile, nel 1833 fu progettato da Pelagio Pelagi il monumento a Vincenzo Monti - oggi purtroppo disperso - poi fuso in bronzo da Luigi Manfredini. Presso la Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano è conservato un esemplare in marmo pressoché identico. Il Sangiorgio fu attivo nella Fabbrica del Duomo di Milano ed in seguito realizzò diversi monumenti a Torino, Milano e Brescia. Ben presto divenne l'autore prediletto dell’aristocrazia e dell’alta borghesia milanese e il suo studio, frequentato anche dal Manzoni, divenne una vera scuola per i giovani scultori. Vastissima fu la produzione di monumenti, ma anche quella dei ritratti si può considerare rilevante, poiché è soprattutto in essa che si manifesta maggiormente "la sua insofferenza per i canoni accademici e la propensione, invece, per il superamento dell’estetica neoclassica verso uno stile più aderente al dato reale". Rimase sempre fedele alla sua città dove morì il 2 novembre 1879, dopo aver rifiutato la cattedra di scultura a Copenaghen.


"Busto di Vincenzo Monti" (?)