Giuseppe Agnelli

Figura di spicco della vita culturale ferrarese a cavallo dei due secoli fino all’inizio della prima guerra mondiale, nacque il 20 gennaio 1856 da una famiglia dell’alta borghesia ferrarese. Si laureò in giurisprudenza ed esercitò la professione di avvocato, mantenendo sempre un forte interesse per gli studi letterari che lo indussero ad iscriversi alla facoltà di Lettere a Bologna dove divenne allievo del Carducci e con il quale mantenne, nel tempo, rapporti di collaborazione e di amicizia. Nel 1880 fondò il Gazzettino letterario, insegnò lettere per alcuni anni, pubblicò molti lavori letterari e nel 1892 divenne bibliotecario della Biblioteca Comunale che trasformò negli anni in un importante centro di studi ferraresi: a lui si deve la riorganizzazione dei cataloghi, dei locali, delle sale di lettura e dei depositi dettata dalla sua profonda conoscenza in campo bibliografico e biblioteconomico. Nel 1904 pubblicò "I frammenti autografi dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto" e nel 1933 per il quarto centenario ariosteo, in collaborazione con Giuseppe Ravegnani, che lo succederà nella direzione della biblioteca, "Inventario dei manoscritti della Biblioteca di Ferrara" e "Annali delle edizioni ariostee", pubblicazione che costituisce, tuttora, uno dei repertori più importanti di bibliografia ariostesca. Uomo di cultura raffinata, amante e studioso dell’arte, nel 1906 fondò la Ferrariae Decus, associazione per la conservazione ed il restauro dei monumenti, lasciando anche numerosi studi sul territorio e sul patrimonio artistico di Ferrara. Si impegnò attivamente nella trasformazione di Palazzo Schifanoia in museo (1898), con lo scoprimento dei famosi affreschi del Salone dei Mesi ed il trasferimento delle opere del museo civico e dei codici miniati di scuola ferrarese da Palazzo Paradiso. Studioso attento con una chiara visione d’insieme, aperta e moderna dei diversi aspetti del sistema culturale urbano, si prodigò inoltre per il recupero e la musealizzazione della Palazzina Marfisa d’Este, l’incremento di opere per la Pinacoteca Civica e la costituzione del Museo del Duomo. Morì il 4 aprile 1940.