Discendente
da una nobile e antica famiglia bolognese che dal 1347 si era trasferita
a Ferrara, nacque a Reggio Emilia l’8 settembre 1474 avendo il padre
il presidio della Rocca di questa città per conto del duca
di Ferrara. Si trasferì poi, ancora giovinetto, nella città
estense dove, di malavoglia e con scarso successo, frequentò
presso l’Università i corsi di legge; solo più tardi
ottenne di seguire liberamente la sua vocazione dedicandosi agli studi
umanistici, arricchiti da continue letture, da appassionate conversazioni
con poeti e letterati come Alberto Pio da Carpi, Ercole Strozzi e
Pietro Bembo con i quali aveva stretto amicizia, ma soprattutto legandosi
alla vita della sua città e agli Estensi che sempre lo avevano
protetto insieme alla sua famiglia.
Entrò dunque al servizio dei signori di Ferrara in un periodo
in cui la sapiente politica culturale perseguita dai duchi andava
facendo di Ferrara uno dei centri più fervidi ed esemplari
della civiltà rinascimentale, nonostante le continue minacce
alla sua autonomia da parte di Venezia e dei papi che la portarono
a condurre alterne vicende di guerre e di difficili contrasti diplomatici,
nei quali si adoperò spesso anche l’Ariosto, soprattutto con
i papi Giulio II e Leone X.
Le sue attitudini letterarie furono spesso utilizzate dagli estensi
per l’allestimento di feste e la composizione di testi letterari,
ma fu sovente distolto dai suoi studi umanistici dovendosi occupare,
per necessità, di problemi più "pratici",
poco consoni alla sua natura e che lo portarono a continui spostamenti
al di fuori della città estense. Solo negli ultimi anni si
ritirò dalla vita pubblica nella sua casa di Ferrara per dedicarsi
alla poesia e talvolta, per circostanze occasionali, al teatro dove
curò regie, scenografie e adattamenti, senza dimenticare nel
frattempo di ampliare e correggere l’ultima stampa dell’Orlando furioso
che uscì nel 1533. Morirà poco dopo, nel luglio dello
stesso anno, lasciandoci oltre all’opera sua più famosa, i
"Carmina", le "Rime", numerosi altri scritti,
commedie e lettere.