Giorgio
Bassani |
Vissuto
a Ferrara fino al 1943 ma nato a Bologna nel 1916, esordì nel
1942 con il libro "Una città di pianura" sotto lo
pseudonimo di Giacomo Marchi, per sfuggire ai divieti delle leggi
razziali. Si tratta di una raccolta di versi e prose in cui compare
la prima redazione di quelle storie ferraresi a cui il nome di Bassani
resterà poi legato. Dopo la pubblicazione di versi, tre libri
a partire dal 1946 fino al 1963 riuniti sotto il titolo complessivo
di "L’alba ai vetri", si dedicò con maggior impegno
alla narrativa e pubblicò una raccolta di tre lunghi racconti
"La passeggiata prima di cena" (1953), in cui già
si manifestò quello che sarà un tema ricorrente, il
tentativo di riallacciare un rapporto con la realtà lacerato
dalle tragiche esperienze vissute da ebreo, perseguitato, cacciato,
vissuto ai margini e che produssero un trauma profondo nei confronti
della società. La sua narrativa si svolge come raffigurazione
di personaggi e ambienti ferraresi, prima e dopo il fascismo e come
aspro giudizio morale sulla società che permise le persecuzioni
razziali: "Una notte del 43", "Gli occhiali d’oro",
"Cinque storie ferraresi" e "Il giardino dei Finzi
Contini" del 1962, in cui venne rappresentato dall’interno il
mondo ebraico di Ferrara durante l’oppressione fascista, già
sfiorato dal presentimento della morte imminente e dall’angoscia per
le occasioni perdute, per i rimorsi verso le persone care. Del 1964
è "Dietro la porta" al quale seguirà "L’airone"
e "L’odore del fieno" e del 1974 "Il romanzo di Ferrara"
volume complessivo della produzione narrativa. Nel 1983, invece, la
produzione poetica fu raccolta in "In rima e senza". |