Figlio
del marchese Ippolito fu uno degli uomini più illustri del suo tempo
per ingegno e vasta cultura. Ancora giovinetto, entrò nell’Accademia
degli Intrepidi distinguendosi con alcune composizioni di un certo
talento. Nel
1701 si laureò in Giurisprudenza ed andò a Roma, dove il papa Clemente
XI lo nominò Commissario Generale delle armi ed in breve tempo si
guadagnò la stima di tutti, tanto che nel 1719 fu nominato cardinale
con l’unanimità di tutto il Sacro Collegio. Fu designato
Nunzio per la Corte di Francia dove si adoperò per pubblicare, a Parigi,
le opere di Ercole Bentivoglio, suo prozio. Numerosa è
la corrispondenza con gli uomini di lettere del suo tempo, dalla quale
traspaiono le sue qualità di letterato. Alla sua morte, sopraggiunta
a Roma il 30 dicembre 1732, furono recitate dagli Intrepidi le sue
lodi in pubbliche adunanze e le sue opere date alle stampe.