Considerato uno degli
storici più eruditi del diciassettesimo secolo nacque nel 1579,
fratello del marchese Enzo, anch’egli uomo colto, amante delle scienze
e delle lettere nonché abile politico.
La forte inclinazione per gli studi umanistici, che coltivò
con successo, fece di lui un elegante scrittore. Da Roma fu inviato
come nunzio in Fiandra e qui compose "Relazioni di Fiandra",
pubblicate nel 1629 ad Anversa poi, con lo stesso incarico, fu in
Francia dove presso la corte si distinse al punto che papa Paolo V,
per i meriti acquisiti, nel 1621, gli inviò la nomina di cardinale,
accolta a Ferrara con grandi festeggiamenti. Fitta fu la corrispondenza
con personaggi illustri del suo tempo che si onoravano di intrattenere
con lui scambi culturali, ma soprattutto con papa Urbano VIII che
lo considerava un amico e un fedele consigliere. Ritornato a Roma
per la sua morte nel 1644, durante il Conclave, dal quale pare dovesse
uscire la sua elezione a pontefice, si ammalò gravemente e
poco dopo morì il 7 settembre dello stesso anno.
Guido Bentivoglio fu considerato
uno dei storici più attendibili e colti, esperto soprattutto
in avvenimenti dei Paesi Bassi: sono infatti numerose lo opere scritte
in quel periodo della sua nunziatura. Oltre le relazioni già
citate, ebbero molto successo "Storia delle guerre civili di
Fiandra", dapprima stampata a Colonia e poi più volte
ristampata a Venezia e a Parigi e le sue memorie o diario, stampate
ad Amsterdam.