Giuseppe Carli o De Carli

Erudito raffinato del primo Settecento, bibliofilo, appassionato antiquario e archivista nacque nel 1680. Divenuto abate fu dapprima al seguito del cardinale Bentivoglio in Francia, poi segretario del cardinale Riminaldi per il quale si prodigò nel raccogliere opere d’arte da inviare a Ferrara per organizzare la costituenda biblioteca. Selezionò tutto con cura rigorosa tra quadri di personaggi illustri, sculture e libri, anche presso librai olandesi e francesi, dimostrando grande interesse e competenza. Importante fu il suo apporto nell’elaborazione di un modello di biblioteca più moderna destinata ai docenti e agli studenti dell’Università ferrarese, progetto al quale parteciparono anche il cardinale Riminaldi e Giovan Andrea Barotti. Nella realizzazione di questo piano si dedicarono con attenzione ed interesse, rifiutando improvvisazioni e superficialità, ma raccogliendo informazioni sulle più importanti biblioteche esistenti o che si andavano creando nella stessa Roma e nella vicina Bologna, nel tentativo di redigere un regolamento più consono ad una destinazione pubblica ed universitaria della biblioteca locale e più rispettoso dei criteri organizzativi e di ordinamento del materiale librario. La biblioteca Carli fu acquisita alla sua morte nel 1758, garantendo con essa un arricchimento di grande qualità soprattutto in tema di edizioni bibliche, importanti per la Facoltà di Teologia alla quale la biblioteca doveva fornire il maggior numero di testi in ogni lingua.