Giuseppe Gatti Casazza

Veronese di nascita (14 aprile 1870) figlio di Stefano Gatti, importante uomo politico, si laureò in ingegneria a Bologna nel 1893 e, appassionato fotografo si dedicò a questo hobby con tanto successo da partecipare nel 1902 all'Esposizione Internazionale d'arti decorative di Torino che segnò l'affermarsi del Liberty in Italia e da riscuotere non solo ampi consensi ma anche numerosi premi. Amante dell’arte e dell’oggettistica, arricchì la sua collezione di mobili, vetri, ceramiche, argenterie, oltre alle stampe, quadri e sculture, che lasciò in parte al museo di Ca’ Rezzonico a Venezia, dove si era stabilito. Alla Biblioteca Comunale di Ferrara, invece, donò il ritratto di Ludovico Ariosto e dispose un lascito di varie opere per i Musei civici di arte antica della città estense, da fare al momento della sua morte avvenuta il 13 novembre 1947. A Firenze, dove si era trasferito nel 1903, fondò un’importantissima manifattura “L’arte della ceramica” poi “Manifattura di Fontebuoni”.
Nella sua attività professionale fu disegnatore d’interni e collaborò attivamente con il celebre architetto Florestano Di Fausto, soprattutto in Libia a partire dal 1934 dove arredò gli appartamenti di Italo Balbo nel palazzo del governatore e nella villa alla Busetta e dove insieme costruirono numerose opere pubbliche. A Ferrara Gatti Casazza, insieme a Carlo Savonuzzi, sistemò il piano nobile del Palazzo della Cassa di Risparmio, nel quale il suo stile e la sua predilezione per le arti applicate appaiono chiaramente nella scelta dei particolari e degli arredi raffinati ed eleganti
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