Nato
il 20 marzo 1479 a Ferrara dal duca Ercole I e da Eleonora d’Aragona,
fu uno degli spiriti più illustri del sedicesimo secolo. Aveva poco
più di sette anni quando la zia Beatrice d’Aragona volle per lui la
nomina di arcivescovo di Strigonia, consacrazione sospesa per volere
del papa per la giovane età del duca estense. Nel
1493 fu nominato da Alessandro VI prima cardinale e poi, nel 1497,
arcivescovo di Milano: nel governare questa chiesa si dimostrò tanto
capace nelle attività spirituali quanto in quelle temporali che il
duca Sforza volle affidargli anche il governo civile di quello Stato.
Nel 1502, in occasione del matrimonio del fratello Alfonso con Lucrezia
Borgia, si recò a Roma dove, più tardi, fu trattenuto dalla nomina
di papa Giulio II che prima lo nominò vescovo di Ferrara ed in seguito,
divenuto ostile agli estensi, mosse contro di loro una guerra durante
la quale il cardinale si dimostrò anche esperto stratega, infatti,
sia in questa che nella guerra contro i Veneziani, portò il ducato
di Ferrara alla vittoria. Contro la Serenissima nella battaglia
di Polesella, Ippolito d'Este, educato alla scuola di Mattia Corvino
d'Ungheria, grande re guerriero, rivelò le sue doti di abile
uomo d'armi: la Repubblica di Venezia, prima potenza d'Europa, fu
sconfitta, i festeggiamenti durarono a lungo e l'Ariosto ricordò
la battaglia in alcuni canti dell'Orlando Furioso.
Ritornato nella sua città natale, morì il 3 settembre 1520 e fu sepolto
presso l’altare maggiore della Cattedrale dopo solenni esequie celebrate
da Celio Calcagnini. Fu anche uomo di lettere, del quale
si possiedono diversi manoscritti ed il suo nome fu esaltato dallo
stesso Ariosto nell’Orlando furioso che il poeta compose durante la
sua permanenza a corte e fu ultimato sotto gli auspici dello stesso
Ippolito I.