Vincenzo Monti

Poeta e letterato, nacque ad Alfonsine nel territorio ravennate il 19 febbraio 1754 e a Faenza iniziò i suoi studi che completò presso l’Università di Ferrara, città nella quale si era trasferito con la famiglia. Fu costretto a studiare giurisprudenza per assecondare il desiderio del padre ma, ben presto, si dedicò alla poesia molto apprezzata dal cardinale Borghesi, legato di Ferrara che, riconosciuto il suo ingegno, cominciò a proteggerlo e lo convinse ad andare a Roma, dove si trasferì e dal 1778, sotto la protezione di Pio VI, compose varie opere e poemetti. Strinse amicizia con il famoso archeologo Ennio Quirino Visconti che lo convinse a cantare le gesta dei celebri personaggi dell’antichità ottenendo grande fama e in occasione delle nozze del duca Luigi Braschi Onesti, del quale era diventato segretario, recitò un canto "Bellezza dell’Universo" accolto con grandi applausi. Compose molte canzoni, sonetti di vario argomento ed alcune tragedie "Aristodemo" e "Galeotto Manfredi". Abbandonata Roma, dopo aver soggiornato in diverse città italiane, si stabilì a Parigi diventando un acceso sostenitore di Napoleone al quale dedicò odi, poemi e cantiche. Al ritorno degli austriaci cadde in disgrazia, la sua fama fu notevolmente ridimensionata e, ridotti gli onori e i riconoscimenti degli anni precedenti, morì a Milano il 13 ottobre 1828. Compose versi di armoniosa musicalità ma raggiunse forse i suoi esiti migliori come traduttore dell’Iliade.