Il 3 marzo 1797 Monti lasciava Roma per Firenze nella carrozza del colonnello Marmort, aiutante di campo del generale Bonaparte diretto a Firenze. Col trattato di Tolentino del 19 febbraio, il Pontefice cedeva le Legazioni di Bologna, Ferrara e Ravenna, ma conservava la sovranità a Roma, nel Lazio, nell’Umbria e nelle Marche. Il 13 aprile Monti era a Bologna dove preparava la pubblicazione del Prometeo, da Bologna spediva a Milano l’autografo del Fanatismo. Aveva anche composto la Superstizione. Il
22 settembre 1798 Monti fu nominato alla segreteria del Direttorio Cisalpino
a Milano. Nel gennaio 1799 compone l’Inno
per la caduta dell’ultimo re de’ Francesi: “Il tiranno è caduto:
sorgete”. Ma intanto la “repubbliche sorelle” stavano per crollare sotto
l’offensiva Austro Russa. Il 28 aprile gli austriaci entravano a Milano,
il 26 maggio cadeva Torino, il 15 agosto, nella battaglia di Novi, periva
il generale Joubert. Monti, come molti funzionari della Cisalpina, era
emigrato in Francia. Soggiornò prima a Chambery, poi a Lione, infine
a Parigi dall’aprile del 1800. A Parigi visse da esule stabilendo rapporti
di amicizia in particolare con il matematico bergamasco Lorenzo Mascheroni
(1750-1800) per la cui morte compose la Mascheroniana. Nel frattempo Bonaparte era rientrato dall’Egitto ed
aveva dato inizio alla seconda Campagna d’Italia, sconfiggendo gli austriaci
a Marengo (14 giugno 1800). Per l’occasione di questa vittoria Monti
compose la canzone Per la liberazione
dell’Italia: “Bella Italia, amate sponde”. Il 29 ottobre, ancora
a Parigi, Monti riceveva l’invito di Barnaba Oriani a ricoprire una
cattedra nell’Università di Pavia. Il 3 marzo 1801 rientrava a Milano
dove diede alle stampe i primi tre canti della Mascheroniana. |
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