Mosti 1815 -1828: la Proposta

Elitaria è anche la concezione montiana della lingua: una lingua "comune" italiana esclusivamente "scritta", lontana dal "parlato", una lingua letteraria allargata sì ai diversi registri ma pur sempre riservata a una ristretta cerchia di persone. E' a definire questa concezione che sono dedicati gli ultimi anni di attività del Monti. L'esperienza accumulata nella lunga pratica poetica che si era temprata anche attraverso le traduzioni nello sforzo di mostrare la ricchezza, duttilità e "pieghevolezza del nostro idioma", come dichiara nella traduzione delle Satire di Persio, interessanti per lo sperimentalismo linguistico messo in azione nel rendere la varietà di toni del discorso, dall'elegiaco al sarcastico, dall'aulico al popolare, passando dal calco del latino al toscano antico, al Dante "comico", al linguaggio corrente purché già presente nella tradizione letteraria. Una tale esperienza aveva guadagnato allo scrittore una profonda conoscenza degli autori della letteratura italiana, permettendogli di "rimpastare", "purgare" e "far tutti propri" i "modelli" e i "colori" forniti dalla tradizione, con le parole da lui usate per Virgilio, di costruire insomma un modello di grande latitudine espressiva, stabilendo una illusoria continuità con il passato, che esaltava la costituzionale specializzazione letteraria dell'italiano e la sua distanza dalla vita reale.

 

 

 

 

 

Le critiche e le discussioni sul modello linguistico avevano un catalizzatore in quel Vocabolario della Crusca che da sempre era riferimento normativo per tutti gli scrittori. "Più adoperato e seguito in pratica che non sia stato espressamente riconosciuto", avrebbe scritto Manzoni. Tra Sette e Ottocento nell'urgenza di dare alla nazione che doveva formarsi una unità linguistica che garantisse l'indipendenza comunicativa e che superasse le divisioni regionali, il Vocabolario della Crusca diventa il polo delle discussioni linguistiche, il capro espiatorio delle insoddisfazioni e delle incertezze grammaticali e lessicali emergenti in tutti i settori della cultura letteraria e non.