![]() |
|
Proveniente dalla collezione di Patrizio Antolini (1843-1927), storico, bibliografo e bibliofilo ferrarese, che la vendette al Comune di Ferrara nel 1915.
Iniziale
incipitaria (V) a cappio intrecciato: ornato particolarmente diffuso
a Ferrara all'epoca del duca Ercole I. Il codice appartenne a Bentivoglio
Bentivoglio, figlio di Alessandro, che in data 24 luglio 1586 ne fece
dono a Giovanni Battista Aleotti detto l'Argenta (1546-1636), architetto
e ingegnere idraulico presso il duca d'Este Alfonso II negli anni 1571-1593
e, in seguito, anche al servizio di papa Clemente VIII. Il manoscritto
poi passò alla figlia dell'Aleotti, Cinzia, la quale lo lasciò
in eredità a Gasparo Beccari e alla di lui moglie Virginia Diani.
I coniugi, a loro volta, lo donarono al marchese Ippolito Bentivoglio
(m. 1685) in data 3 maggio 1657 con rogito del notaio Girolamo Borso
operante in Ferrara. Ritornato in possesso della famiglia Bentivoglio,
il codice andò a costituire la ricca Biblioteca del cardinale
Cornelio Bentivoglio (1668-1732), figlio del suddetto Ippolito.
Codice appartenuto al cardinale Cornelio Bentivoglio (1668-1732) - figlio di Ippolito, coppiere della regina Cristina di Svezia, e di Lucrezia del principe Ascanio Pio di Savoja – come dimostra lo stemma impresso su entrambi i piatti della coperta. Il carme è dedicato a Borso d’Este. |
Nel corso dell’Ottocento la biblioteca continua nella sua politica di incrementi anche acquistando, come già in passato, le raccolte librarie e documentarie di cittadini ferraresi, uomini di cultura e cultori della storia di Ferrara. Presso l’Archivio Storico del Comune di Ferrara sono conservati i documenti delle vicende delle acquisizioni, alcune immediate, altre che si trascinano per anni. Della collezione Antonelli pervengono in biblioteca nella prima metà del 1885 una raccolta di 966 manoscritti oltre a una ricca collezione di "Varietà storica ferrarese" e a libri di numismatica e archeologia.
La
raccolta del celebre storico ferrarese Antonio Frizzi giunge
alla biblioteca per acquisto fattone dal nipote nel 1844. La raccolta
non è molto vasta ma certamente importante per i profili e le ricerche
eseguite dal Frizzi sulle famiglie, sull’araldica e sui palazzi cittadini,
che gli servirono per scrivere le "Memorie per la storia di Ferrara",
opera che fu pubblicata a spese della municipalità nel 1848.
Il fondo Patrizio Antolini di libri stampe e manoscritti di storia ferrarese ebbe una storia di acquisizione lunga nel tempo, iniziata nel 1904 e conclusasi solamente nel 1921. Dei 5000 pezzi solo una parte selezionata entrò in biblioteca
|