Palazzo Paradiso

Palazzo Paradiso, costruito nel 1391 dal marchese Alberto V d’Este, da lui concesso in uso alla famiglia della moglie, i Roberti, alla fine del 500 diviene proprietà della Municipalità di Ferrara che vi raccoglie gli insegnamenti universitari, che fino a questa data aveva sedi separante nella città.

Per soddisfare le richieste di cittadini che avevano aderito alle teorie illuministiche del XVIII secolo, nel primo trentennio del 700 il Maestrato dei Savi, organo politico di amministrazione pubblica, concede una sala al piano nobile del palazzo dell’Università (odierna Sala Ariosto), posta fra il cortile d’onore e l’orto botanico per istituire la biblioteca pubblica.

Fra il 1746 e il 1750 la biblioteca organizza in questa sala i primi ingressi ben presto acquisendo anche la sala adiacente (Sala Monti).

L’ampliamento degli ambienti destinati ai libri più che ai lettori si realizza man mano che l’edificio viene liberato dal museo, istituito unitamente alla biblioteca, e dalle docenze universitarie.

I lavori di restauro, iniziati nel 1980 e terminati negli anni novanta del 900, hanno portato a importanti scoperte artistiche dell’edificio originario. Questi rinvenimenti e la mutata politica di servizi che la moderna biblioteca si impegna a fornire ai lettori, hanno portato ad allontanare in appositi depositi i libri un tempo collocati nelle sale del piano nobile, riservandole all’uso della lettura e dello studio dei frequentatori. Anche l’orto botanico, divenuto in tempi recenti giardino pubblico, durante l’estate è offerto alla frequentazione degli studenti, unitamente al cortile d’onore del palazzo.

Immagini del prima e del dopo i lavori citati sono collocate nei pannelli, unite da un filo rosso che ne sottolinea il percorso di 250 anni di libri e lettori.