Il Comune di Asuni, in collaborazione con la Pro Loco di Asuni e con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma Sardegna e con il sostegno del Consorzio Sa Perda 'e Iddocca presenta Asuni 2008 Festa della Letteratura e delle Arti-quarto anno, in programma dal 26 al 28 settembre ad Asuni (OR).
Fino a qualche anno fa, Asuni, paese di 400 abitanti nella Marmilla di Oristano in Sardegna, condivideva la medesima sorte dei tanti piccoli comuni destinati ad estinguersi nel giro di poco tempo a causa del continuo spopolamento. Ma nel 2004 tra l'Amministrazione Comunale, guidata da Sandro Sarai, e l'Associazione Su Disterru (formata da scrittori e intellettuali sardi, molti dei quali residenti fuori dall'isola) nasce una sinergia da cui prende le mosse il "Progetto Asuni", che rappresenta un nuovo possibile modello di sviluppo attraverso l'investimento culturale. La piccola, grande scommessa è da subito supportata da artisti e intellettuali, tra i quali il poeta Alberto Masala, che cura la direzione artistica e che ha portato ad Asuni la dimensione internazionale e plurilingue della sua scrittura. E’ così che, negli anni scorsi, si sono potute ascoltare le voci del poeta statunitense Jack Hirschman, del franco-occitano Serge Pey, della poetessa anglo-svedese Agneta Falk, del cheyenne Lance Henson, insieme a tante altre, senza mai trascurare di mettere in rilievo anche la migliore produzione degli artisti sardi.
Si rinnova così, per il quarto
anno, l'appuntamento con la grande poesia internazionale, la scrittura contemporanea,
l'arte visuale, la musica.
Il tutto distribuito in un percorso che consente di apprezzare la cornice e
il contesto ambientale, dal sito archeologico delle domus de janas alle lollas,
le antiche case contadine abbandonate e deserte, che, in queste giornate, si
trasformano in uno spazio ideale per accogliere gli interventi degli artisti.
Fin dall’inizio la Festa della letteratura e delle arti non vuole definirsi come contenitore di spettacoli, ma piuttosto come tassello qualificante del più ampio “progetto Asuni", ispirato all’ecologia di un’azione culturale non colonizzante, che affianca l'operazione di recupero delle strutture abitative del paese e dell’ambiente circostante, che lascia tracce tangibili e indotto economico, in un rapporto reale ed equilibrato con il territorio secondo un modello che conservi dignità, coscienza etica e tensione partecipativa nei suoi abitanti.
Una festa che appartiene realmente agli asunesi e che, in auspicabile relazione armonica con loro, non vorrebbe sovraccaricare, né invadere, né destabilizzare l'equilibrio del paese, ma piuttosto innescare processi consapevoli di valorizzazione delle risorse umane, ambientali, culturali.
Il tema di quest'anno ruota attorno ai due concetti di radici e sradicamento. Cultura metropolitana e rurale come relazione ideale fra due periferie: quella dei grandi centri e quella geograficamente decentrata. Il villaggio contemporaneo, nato con le sue nuove aggregazioni nel contesto metropolitano, esercita una forte influenza nella riformulazione del villaggio rurale. Quest'ultimo, abitato da stanziali con millenni di cultura, tradizioni, rituali, è oggi integrato da presenze in movimento, sia nomadi, sia alla ricerca di una nuova stabilità. Eventi drammatici, guerre e persecuzioni, il bisogno, a volte la loro stessa cultura, spingono grandi numeri di persone a spostarsi con un bagaglio di cromíe, sfumature, differenze che ridefiniscono e arricchiscono i territori in cui s'insediano. Fanno ciò che i nostri padri hanno già fatto in passato ed i nostri giovani continuano a fare: migrano. Ma migrare non è una qualità dello spirito, e chi vi è costretto o ha scelto di farlo resta un individuo con diritti e cultura.
ASUNI 2008 accoglie
presenze notevoli e particolarmente preziose.
I poeti: Natalia Molebatsi, Carmen Yañez, Mia Lecomte, Paul Polansky
Gli scrittori: Julio Monteiro Martins, Michela Murgia, Joan Oliva, Kilap
Gueye
Gli studiosi: Raphael D’Abdon, Sergio Naitza, Paolo Trabucco
I musicisti: Hossein Mohammadzadeh, Guney Africa, Stranos Elementos,
BKK, Tore Anedda, KNA (Kenze Neke ed Askra)
Le installazioni (visitabili tutto il giorno, per i tre giorni della
festa): Antonio Are, Az.Namusn.Art, Erica il cane, Gianluca Ricoveri e Alessandra
Raggiol, oltre a riproporre Is manus di Anton Roca
Tutto, come sempre, ha inizio prima del tramonto alle domus de janas per poi proseguire nelle lollas, i cortili delle case contadine svuotate dall’emigrazione. L’orario? Dal tramonto in poi, una cosa dopo l’altra, senza sovrapporsi né dilungarsi...
VENERDÌ 26
SETTEMBRE
Le domus de janas sono il luogo di Natalia Molebatsi, rastafariana, giovane
e molto nota spoken word artist sudafricana, presentata da Raphael D’Abdon,
curatore dell’antologia di street poetry sudafricana, I nostri semi.
Dalle domus alle lollas, dove si trovano le installazioni, che, in serata, accolgono anche gli incontri con i poeti e gli scrittori.
Il primo di questi è a Casa
Dore, è con Julio Monteiro Martins, brasiliano, eclettico scrittore e
poeta, direttore della rivista e della scuola di scrittura creativa Sagarana.
Si prosegue poi per Casa Ricci, con Carmen Yañez, profuga politica cilena,
la signora della poesia, già ospite di grande successo in una precedente
edizione.
Da qui si passa al cortile della Casa Porcu Cau per Kilap Gueye, senegalese,
scrittore dell’esperienza di migrante, impegnato nell’azione interculturale,
in un reading-concerto col gruppo di percussioni Guney Africa.
La serata di questa
prima giornata si conclude all’Anfiteatro con Stranos Elementos, gruppo di rappers
turritani i cui testi sono caratterizzati da una ritmica trascinante ritmica
e dai forti contenuti sociali di denuncia dei disastri ambientali nelle aree
industriali sarde.
SABATO 27 SETTEMBRE
La serata del 27 settembre prende il via alle domus de janas con il musicista
iraniano Hossein Mohammadzadeh, virtuoso improvvisatore di strumenti a corda
della tradizione persiana.
Le tre case del centro storico si aprono poi in successione per ospitare nell’ordine:
Mia Lecomte, autrice per l'infanzia e di teatro, poeta e curatrice dell'antologia
Ai confini dei verso. Poesia della migrazione in italiano a Casa Dore. Casa
Ricci accoglierà la grande voce di Paul Polansky, poeta e fotografo americano
che ha stabilito la sua “casa” in Kosovo, impegnato nella lotta per i diritti
umani nell'Europa dell'est, soprattutto a favore delle popolazioni Rom. Il percorso
proseguirà a Casa Porcu Cau con Michela Murgia, scrittrice sarda di brillante
profondità, nota per Il mondo deve sapere da cui è tratto il film
di Virzì, Tutta la vita davanti, ad Asuni col suo recente libro sull'Isola:
Viaggio in Sardegna.
La serata si concluderà in piazza con la festa popolare e la cena organizzata
dalla Pro-Loco di Asuni. Cuore pulsante di un grande collettivo che indaga le
musiche dell’Est europeo, filologia e improvvisazione in una musica adatta alle
danze, ma anche all’ascolto più attento: sarà un quartetto acustico
eccezionale, il BKK, ad animare la festa. Ospite speciale di questo concerto
Tore Anedda, batterista di Asuni, dotato di grande istinto improvvisativo e
di altrettanto grande capacità tecnica.
DOMENICA 28 SETTEMBRE
La giornata della domenica si apre al mattino con un incontro fra promotori,
organizzatori, editori e direttori di riviste di letteratura della migrazione.
Saranno presenti, tra gli altri, i rappresentanti del convegno annuale che si
tiene a Ferrara, le riviste Sagarana, El Ghibli, il Festival Udine Solidale.
Al tramonto, presso le domus de janas, Joan Oliva, catalano di Alghero, introdurrà il pubblico nelle realtà dei nomadi in Sardegna attraverso il libro Máskar e Borori, un ricordo della figura di Peppe Collu.
A seguire, nella lolla di Casa Ricci, un appuntamento di rilievo con la rivista Soliana, interessante per il suo sguardo sul pensiero contemporaneo.
Appuntamento poi alla Sala del Municipio con la Sardegna Digital Library, la memoria digitale della Sardegna (che sarà presente, tutti e tre i giorni, con la sua postazione nella sala comunale), alla presenza dell’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma Sardegna Maria Antonietta Mongiu. Il giornalista e critico cinematografico Sergio Naitza introdurrà alla visione di alcuni preziosi filmati sull’emigrazione sarda tratti dall’archivio della Digital Library.
Il quarto anno di Asuni 2008,-Festa della Letteratura e delle Arti, si chiuderà con un evento che avrà luogo all’Anfiteatro: il concerto di KNA, progetto nato dalla fusione di due storici gruppi d'impegno - Kenze Neke ed Askra, una forte presenza dal panorama della musica di denuncia in limba sarda.
Le installazioni
di arte visiva
Casa Porcu-Cau
Antonio Are - il musicista che fa risuonare tutte le voci e che per la prima
volta si misura con un progetto visivo. L’eterna sospensione del dialogo tra
lingue diventa Babelante, dialogo tra culture attraverso il confronto di due
elementi: il canto e il fuoco. In una stanza vuota si proiettano due video contrapposti.
In uno l’interprete è la voce che, dal suono del basso a tenore, riformula
un ampio ventaglio di sonorità gutturali diverse. Di ogni canto è
riconoscibile l’appartenenza geografica. Il risultato è una vertigine
di voci che cerca possibilità riflettendosi nell’immagine parallela del
fuoco virtuale, interprete del video che sta di fronte. Il fuoco, fulcro della
casa, della comunità, della condivisione, elemento di aggregazione universale.
Nelle sue lingue si legge il canto di una Babele contemporanea. Guardando nelle
fiamme si ascolta il dialogo sospeso delle lingue.
Casa Ricci
Az.Namusn.Art - Con una marca radicalmente performativa il collettivo affronta
le tematiche che hanno dolorosamente investito la Sardegna negli ultimi quarant’anni:
l’industrializzazione e le sue velenose conseguenze, lo spossessamento culturale
e territoriale di un popolo inconsapevole e drammaticamente impreparato. Con
interventi di arte pubblica, che denunciano l’urgenza ecologica nell’area industriale
di Porto Torres, puntuali rivelatori dell’alto grado di indifferenza e, complici
le istituzioni, disinformazione sui veleni per i quali la gente continua ad
ammalarsi. Clear lab e After hours sono operazioni di transumanza (aznamusnart
allo specchio) dei rifiuti tossici prelevati da un capannone dismesso della
petrolchimica e portati nella piazza di Porto Torres sotto gli occhi dei cittadini
radunati per la festa del santo patrono. Back stage nasce per caso da un orario
non rispettato: in pieno giorno nel cielo si riversa un’enorme nube tossica.
Solo dopo si scopre che non si tratta di un incidente ma di un fenomeno quotidiano
che doveva restare un segreto notturno.
Parete del Municipio
Erica il cane - La globalità metropolitana con le sue contraddizioni
e la nuova espressività iconografica sarà nel disegno murale di
Erica il cane, sigla notissima nell’ambito della Street Art, l’arte di strada
che ormai costituisce un capitolo fondamentale della storia dell’arte contemporanea.
Universo indefinibile di forme e linguaggi dinamici espressi con mezzi sempre
diversi: murales e tags, disegni, stancil e poster, stickers e pins, ma anche
tele e tatuaggi, siti internet e video. È l’eredità del Graffitismo
anni ’70 ed ’80. Le aree dell’azione e le urgenze espressive sono immutate:
riappropriazione degli spazi pubblici con percorsi che iniziano nella realtà
dei centri sociali. Interventi d’arte abusivi contrapposizione a quelli convenzionali
delle gallerie e del mercato. Questo non toglie spessore al lavoro: la loro
agilità nell’intervenire su grandi spazi riflette un’altissima qualità
espressiva e di contenuti. Nei disegni è riconoscibile un universo capovolto:
il lato innocente dell’immaginario infantile che svela i suoi mostri giganteschi.
Per il paese
(G)local citizen - Glocal è la condizione del vivere globale e locale.
La consapevolezza della propria cultura d’appartenenza, partendo dalla complessità
delle sfumature, può renderci cittadini glocali. Ma appartiene ancora
a pochi. Nei volti degli Asunesi, inquadrati nella loro marginalità dallo
sguardo narrante di Alessandra Raggio e Gianluca Ricoveri, si coglie una parentesi
di ostentata ed orgogliosa unicità che li rende paralleli, ovvero esclusi,
rispetto al mondo. Una periferia di vite che, benché abbia conosciuto
la migrazione, ha mantenuto una posizione marginale. Il percorso fotografico
(G)local Citizen – che riproponiamo in ideale continuità col recente
AsuniFilmFestival - raccoglie la costante provvisoria di un destino decentrato:
in questi scatti anche i volti sono decentrati, colti sul margine, in lampi
di curiosità e poi di nuovo distratti, assorti nel vuoto che li affianca.
Il progetto visivo Is manus, realizzato negli anni scorsi dall’artista catalano Anton Roca, accoglierà il pubblico con le immagini delle mani aperte degli asunesi.
PROGRAMMA
dal tramonto in poi..
Domus de Janas
Natalia Molebatsi
introduce Raphael D’Abdon
VENERDI 26 SETTEMBRE
Casa Dore
Julio Monteiro Martins
Casa Ricci
Carmen Yañez
Casa Porcu Cau
Reading poetico-musicale
Kilap Gueye + Guney Africa
Anfiteatro
Concerto
Stranos Elementos
SABATO 27 SETTEMBRE
Domus de Janas
Hossein Mohammadzadeh
Casa Dore
Mia Lecomte
Casa Ricci
Paul Polansky
Casa Porcu Cau
Michela Murgia
In Piazza
Festa con cena popolare
BKK (quartetto acustico)
DOMENICA 28 SETTEMBRE
Domus de Janas
Joan Oliva
Casa Ricci
presentazione rivista Soliana
introduce Matteo Bordiga
Sala Municipio
Sardegna Digital Library
introduce Sergio Naitza
interviene Maria Antonietta Mongiu
Anfiteatro
Concerto
KNA (Kenze Neke+ Askra)
ASUNI 2008-FESTA
DELLA LETTERATURA E DELLE ARTI
La festa
Dopo la sosta dovuta ad un anno di assenza di finanziamenti, ecco ASUNI 2008,
la quarta edizione della festa della letteratura e delle arti costruita grazie
ad una coraggiosa Amministrazione Comunale che ha destinato le principali risorse
alla produzione di cultura. Gli sforzi delle Associazioni e la grande capacità
di accoglienza degli Asunesi stanno rendendo possibile un progetto apparentemente
utopico che vede AsuniFilmFestival, diretto da Antonello Carboni, alla quarta
edizione, ed il cantiere del Museo dell'emigrazione che continua a procedere.
Un fenomeno inconsueto per un paese di 397 abitanti: ASUNI, nel centro della
Sardegna, sta mostrando una nuova possibilità di riscatto e di resistenza
allo spopolamento delle zone interne tanto da essere indicata come progetto-guida.
Ma torniamo alla festa. Sì, festa e non festival, incontro e non kermesse
- come ripetiamo da sempre - per il carattere conviviale e sperimentativo, per
la consapevolezza tematica che ci distanzia dagli eventi di spettacolo. Consolidata
dal sostegno di un pubblico eccellente, interessato, preparato, che riflette
ed amplifica in positivo le qualità del progetto, ogni edizione si è
caratterizzata per l'approfondimento e la rilettura di questioni del sociale
attraverso la letteratura e l'arte. Temi come migranza, appartenenza, memoria,
sono stati sviluppati e straordinariamente rappresentati nelle precedenti edizioni
da scrittori, poeti, artisti, musicisti di qualità e provenienza internazionale.
Questa edizione non smentirà le altre, anzi... malgrado la carenza di
mezzi ed il primo gracilissimo segnale di interesse delle Istituzioni, si cresce
procedendo nella sostanza e nello sguardo sui progetti.
Il tema
Il tema di quest'anno? Radici e sradicamento. Cultura metropolitana e rurale
come relazione ideale fra due periferie: quella dei grandi centri e quella geograficamente
decentrata.
Oggi si assiste ad un fenomeno di vicendevole scambio sincretico: le ritualità
identitarie della contemporaneità stanno riconnottando quelle della tradizione
da cui non hanno mai smesso di attingere. Ecco dunque che il villaggio contemporaneo,
nato con le sue nuove aggregazioni nel contesto metropolitano, esercita una
forte influenza nella riformulazione del villaggio rurale. Quest'ultimo, abitato
da stanziali con millenni di cultura, tradizioni, rituali, è oggi integrato
da presenze in movimento, sia nomadi, sia alla ricerca di una nuova stabilità.
Eventi drammatici, guerre e persecuzioni, il bisogno, a volte la loro stessa
cultura, spingono grandi numeri di persone a spostarsi con un bagaglio di cromíe,
sfumature, differenze che ridefiniscono e arricchiscono i territori in cui s'insediano.
Fanno ciò che i nostri padri hanno già fatto in passato ed i nostri
giovani continuano a fare: migrano. Ma migrare non è una qualità
dello spirito, e chi vi è costretto o ha scelto di farlo resta un individuo
con diritti e cultura. Intanto attraverso la rete e i media, ma soprattutto
sotto le pressioni del mercato, si creano rapidamente altre spinte che, omologando
verso il basso, appiattiscono in un'identità globale le fasce giovanili.
Spinte contrapposte? Non necessariamente, anzi … forse vivificanti, ma solo
dove l'intelligenza prevale sulla mediocrità..
LOGOS
Ma la festa non è abbastanza: il territorio chiede sostanza e stabilità
produttiva, non solo eventi che, pur importanti e gratificanti, spesso lasciano
il terreno che hanno trovato. Così, finalmente, si parla di produzione.
Con la collaborazione dell'Amministrazione comunale si è costituito il
nucleo di giovani che lavoreranno al progetto del centro residenziale di produzione
artistica e progettazione culturale: LOGOS (luoghi, pensiero... il pensiero
dei luoghi), l'idea che sta alla base del nostro agire ad Asuni.
LOGOS produrrà e distribuirà. Un corso di formazione farà
crescere competenze e professionalità gestionali in alcuni giovani della
zona. Nella pratica si avviano tre produzioni di livello internazionale: una
letteraria, una di arte visuale, una musicale. I partecipanti verranno messi
davanti alla concreta realizzazione di progetti d'arte da gestire in tutti gli
aspetti: logistico, tecnico, amministrativo, economico, promozione e distribuzione.
Un ulteriore passo nell'affermazione di dignità di un villaggio dell'interno
che decide di produrre cultura. E qui ripetiamo lo slogan che qualifica l'etica
di un progetto-guida (non siamo noi a definirlo così) che vorrebbe "innescare
processi consapevoli di valorizzazione delle risorse umane, ambientali, culturali,
in un rapporto reale ed equilibrato col territorio, per conservare dignità,
coscienza etica e tensione partecipativa nei suoi abitanti". Nella speranza
che la Sardegna riesca a decolonizzarsi, ovvero a produrre pensiero dell'arte
e della cultura in modo non subordinato.
ALBERTO MASALA
Poeta, artista, traduttore, agisce in contesto internazionale sperimentando
in concerto con artisti di varie provenienze. Nella scrittura utilizza diverse
lingue ed è importante la componente dell’oralità. Su Cuncordu
Bolothanesu canta i suoi testi in sardo. Numerosi libri, alcuni tradotti in
Francia ed USA. Appare in molte raccolte, antologie e testi critici in Italia,
Francia, Spagna, Germania, Ungheria, Albania, Bosnia, USA... Molte le traduzioni,
fra cui Malina, Al Massri, Pey, Kerouac, Ferlinghetti, Mereu… Fondatore di minores,
movimento poetico per la dignità delle culture. Su RAI Radio3 ha curato
le serie su Tom Waits e Allen Ginsberg. Ha diretto alcuni progetti d’arte in
Europa (Berlino, Amsterdam, Salonicco, Bologna...). Ora ad Asuni sta progettando
Logos, centro residenziale di produzione d’arte.
A detta di altri è «Uno fra i maggiori testimoni della poesia contemporanea.
Interprete critico della grande tradizione orale, lucido vociferatore che estende
e rinnova nello spazio ritmico del senso le sue pronunce sovversive» (Serge
Pey)
«… un poeta dell’esortazione, un anarchico con coscienza di livello culturalmente
internazionale, ed una produzione di tale ispirazione e tanto catalisticamente
‘avanti’ da essere progenitrice come lo sono stati Antonin Artaud in Francia
e Julian Beck con il Living Theater negli U.S.A. ... dove Pasolini portò
le sue idee di provocazione sullo schermo e fu in altro modo intenzionalmente
e intensamente un intellettuale attivista, o un attivista dell’intelletto, Masala
ha insistito nella carica orale della performance pubblica del suo lavoro, che
in gran parte è in forma omaggiante e litanica ... esortativa ... C’è
una fondamentale ragione in questo approccio: Masala è Sardo di nascita,
e benché abbia vissuto a Bologna per più di una generazione, lui
possiede sia orgoglio Sardo sia memoria di Sardo, entrambi collegati alla grande
tradizione della poesia orale e al saperli rendere poetici, cosa che, a differenza
del continente, è parte del vero substrato della storia della Sardegna.
Dare voce alle parole fa parte dell’essenza. E Masala ha sempre dato spazio
a questa essenza per essere essenziale nel modo in cui si rivolge alla vita
ed esprime se stesso». (Jack Hirschman)
Il luogo
Il piccolo paese di ASUNI è un centro agropastorale appartenente alla
provincia di Oristano, da cui dista 47 chilometri. Il territorio, abitato fin
dal periodo prenuragico e nuragico, conserva i segni di una antica presenza
umana: menhir, dolmen, nuraghi, domus de janas, postazioni romane, edifici di
epoca bizantina, romanica, giudicale, catalana e aragonese confermano l’importanza
della zona nella storia della Sardegna.
Di grande interesse, poi, le sue caratteristiche naturalistiche: i monti, seppure
poco elevati, hanno mantenuto nei secoli il loro aspetto solitario e selvaggio
in una successione di gole e dirupi solcati da corsi d’acqua e sorgenti con
una folta vegetazione di lecci e macchia mediterranea, vicini ad una importante
emergenza geologica quale la Giara di Gesturi dove ancora oggi vive una folta
popolazione di cavalli selvatici.
Fra i siti di alto valore storico-naturalistico citiamo: la valle del rio Araxisi,
il Castello di Medusa (antica fortezza medievale dalla storia piuttosto oscura
e misteriosa), numerose domus de janas dette anche ‘Forreddus’ situate in località
Burdaga poco distanti dall’abitato, la scala s’Ebba, il nuraghe Santu Juanne,
il bosco di monte Molas.
È, indubbiamente, un territorio di grande ricchezza sia storica che ambientale.
Un territorio, come molti altri della nostra isola, oggetto negli ultimi quaranta
anni di un importante fenomeno migratorio a rischio di completa desertificazione
umana.
Oggi l'Amministrazione Comunale,
guidata dal Sindaco Sandro Sarai, investe su un'opera complessiva di ricostruzione
del centro urbano che va oltre il semplice recupero del patrimonio urbanistico,
attraverso la creazione di strutture stabili e iniziative con cadenza annuale
volte a rivitalizzare il paese in una dimensione capace di conservare la memoria
e, allo stesso tempo, di dialogare con il presente e i suoi mutevoli scenari.
Per questo l'Amministrazione ha accolto con favore il progetto dell'Associazione
Su Disterru, per la creazione di un Museo e Centro di Documentazione sui sardi
della diaspora.
Il museo e il centro di
documentazione sull'emigrazione
Ad Asuni, su Disterru - associazione dei “sardi di fuori”, coloro che partiti
dalla Sardegna vivono e lavorano all’estero o nella penisola - insieme all’amministrazione
comunale, sta dando vita ad un museo e ad un centro di documentazione sulla
vita, la cultura e il percorso storico dei sardi della diaspora. Fra i suoi
scopi la catalogazione e la raccolta degli oggetti della memoria dei “sardi
di fuori”: dalle lettere alle pubblicazioni a stampa, dai manufatti alle biografie
dei sardi della diaspora, tutto verrà organizzato e reso fruibile allo
scopo di trasmettere la memoria e il vissuto dei “sardi di fuori” nel contesto
della cultura del nostro popolo. Fra gli obiettivi del museo e del centro di
documentazione vi è, inoltre, il desiderio di diventare centro di discussione
e luogo di riflessione sull’universo culturale dei sardi e sul ruolo che quelli
“di fuori” possono avere nel più vasto ambito di riferimento europeo.
Il Museo avrà sede in un grande stabile già in via di ristrutturazione
che conserva la caratteristica tipologia abitativa della zona ed è pervenuto
all'amministrazione comunale grazie alla donazione di un privato con il vincolo
che fosse destinato espressamente a questo scopo: entro breve inizieranno i
lavori di restauro della Casa Porcu-Cau che ospiterà il Museo e Centro
di Documentazione sull'Emigrazione, luogo della memoria e sede di scambio con
le culture migranti.
Come arrivare ad Asuni
Da ORISTANO
SS.388 fino a Simaxis > Siamanna > Villaurbana > Mogorella > Villa
S.Antonio > Asuni (30’)
Da CAGLIARI
SS.131 fino a Villamar > Lunamatrona > Albagiara > dir. Laconi fino
al bivio S.Lucia > Asuni (1 H)
Da SASSARI
SS.131 fino ad Oristano-Silì > Simaxis >Siamanna > Villaurbana
> Mogorella> Villa S.Antonio > Asuni (1 H/30’)
Da NUORO
SS.131bis fino a Ghilarza > Busachi > Samugheo > Asuni (1 H)