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Ferrara 4 - 5 maggio 2007
6° Convegno Nazionale

Culture e letteratura della migrazione

"Confini: luoghi, storie, culture di frontiera"

Centro di promozione sociale “Il Quadrifoglio” - V.Savonuzzi, 54 – Pontelagoscuro (FE)

 


"Tavola/Europa" di Anton Roca

 

“Siamo abitatori di frontiera, perciò il nostro vicino è al di là del confine ”(Umberto Galimberti)

 

GLI AUTORI


Approfondimenti su Vocidalsilenzio:

Allunaggio di un immigrato innamorato (scheda bibliografica)

Borgofarfalla (scheda bibliografica)

Allunaggio di un immigrato innamorato: intervista a Mihai Mircea Butcovan

 

MIHAI MIRCEA BUTCOVAN è' nato nel 1969 a Oradea, in Transilvania, Romania. In Italia dal 1991, vive a Sesto San Giovanni e lavora a Milano come educatore professionale nell’ambito del recupero dei tossicodipendenti. Narratore e poeta, alcuni suoi testi sono inseriti nelle antologie A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy (a c. di Mia Lecomte e Luigi Bonaffini, Los Angeles 2006), Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (a c. di Mia Lecomte, Firenze 2006), Nuovo Planetario Italiano. Geografia e antologia della letteratura della migrazione in Italia e in Europa (a c. di Armando Gnisci, Troina 2006) e sono stati pubblicati sulle riviste «Pagine», «Sagarana», «Kùmà» e «El Ghibli».Suoi racconti sono pubblicati nelle antologie San Nicola. Agiografia immaginaria ( La Meridiana, 2006) , e Il carro di pickipò (EDIESSE, 2006). Nel 2006 ha pubblicato il Romanzo Allunaggio di un immigrato innamorato (Besa Editrice).
Con la raccolta di poesie Borgo Farfalla (Edizioni Ex&tra, 2006) è vincitore della XII edizione del premio Eks&Tra per scrittori migranti con questa motivazione:
"Emergono chiari segnali di maturità linguistica e stilistica, che si esprimono in una vena ludica-parodica, puntuale e sorvegliata, in testi di densità epigrammatica che giocano con la tradizione letteraria da un'ottica straniata."

 

 


Approfondimenti su Vocidalsilenzio:

PaginaZero Febb. 2007 - N. 10 (scheda bibliografica)

 

 

 

MAURO DALTIN è nato nel 1976, in Friuli. Si laurea in Scienze Politiche all’Università di Padova con una tesi su 1984 di George Orwell. È uno dei direttori editoriali della casa editrice Kappa Vu e dirige, assieme a Paolo Fichera, il quadrimestrale PaginaZero-Letterature di frontiera (http://www.rivistapaginazero.net/). Ha collaborato con le pagine culturali del settimanale “Il Nuovo Fvg” di Udine e con il Touring Club Italiano. È presidente dell’Associazione letteraria Festa Mobile che promuove e organizza eventi culturali sia in Friuli sia fuori regione. Scrive racconti di narrativa e articoli che pubblica su riviste (”Tratti”, “Tabula Rasa”, “Il Riformista”, “Wu Ming”, “L’Almanacco del Ramo D’Oro”, eccetera) e in antologie (Giulio Perrone Editore, Coniglio Editore, Studio Roma eccetera). Ha pubblicato il libro L’eretico e il cattolico. Intervista a Elio Bartolini per la Kappa Vu edizioni.

 

 


Approfondimenti su Vocidalsilenzio:

I sessanta nomi dell'amore (scheda bibliografica)

undicizerotreduemilaquattro (racconto)

Il pellegrinaggio della voce: esperienze e complessità della scrittura migrante (2° Convegno nazionale "Culture e letteratura della migrazione" - Ferrara, 2003)

 

 

 

TAHAR LAMRI è nato ad Algeri nel 1958. Si è laureato in Legge presso l'Università di Bengasi, in Libia, con la specializzazione in Rapporti internazionali. Qui ha lavorato come traduttore presso il Consolato di Francia. E' in Italia dal 1986 dopo aver soggiornato in Francia e altri paesi. Ha vinto nel 1995 il 1° premio sezione narrativa con il racconto "Solo allora sono certo potrò capire”, al concorso letterario Eks&Tra , pubblicato nel volume: Le voci dell’arcobaleno - Fara Editore.
Collabora da anni con Ravenna Teatro, scrivendo narrazioni teatrali per bambini e adulti. Nell'antologia Parole di sabbia (Il Grappolo, 2002) ha pubblicato "Ma dove andiamo? Da nessuna parte solo più lontano" e "Il pellegrinaggio della voce." Nel 2006 ha pubblicato I sessanta nomi dell’amore, per Fara editore, poi riedito , nel 2007 per Traccediverse edizioni.

 

 

 

Approfondimenti su Vocidalsilenzio:

"La mia stanza" (racconto inedito)

Mal bianco (scheda bibliografica)

 

 

LEELA MARAMPUDI ( Mary Leela Peverelli) è nata a Bhimavaram (India) nel 1975, adottata, vive a Cadorago in provincia di Como. Dopo aver conseguito il diploma di grafica e illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design, ha lavorato come web designer per il Politecnico di Milano. È stata protagonista del cortometraggio “Acque”, realizzato per conto del Settore Sviluppo e Ricerca Mediaset, premiato nel 1999 al Genova Film Festival. Ha lavorato come operatrice al montaggio a diversi cortometraggi, tra cui “Due dollari al chilo”, presentato alla 57° Edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia e “La sera dell’ultima”, vincitore al Festival Annecy Cinema Italien 2004.
Nel 2006, con lo pseudonimo di Leela Marampudi, appare come autrice del racconto “Kamala”, selezionato nell’ambito del concorso letterario “Lo Sguardo dell’Altro” indetto da Traccediverse editore e del romanzo Mal bianco edito da Fara editore.

 

 


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Caravan to Bagdad (scheda bibliografica)

Tagliato per l’esilio (scheda bibliografica)

 

 

KARIM METREF, nato in Algeria nel 1967, è stato insegnante per circa dieci anni in Algeria, impegnandosi nella militanza per i diritti culturali dei Berberi e per l’accesso ai diritti democratici in Algeria. Il giornalismo e la scrittura sono strumenti per veicolare le sue convinzioni politiche e le nuove forme di pedagogia che ha imparato e diffuso come formatore a partire dal 1998. Ha scritto Tislit n Wanzar, novella per ragazzi in lingua berbera (Algeria, 1997), e Quando la testa ritrova il corpo, manuale di giochi educativi per le scuole dell’infanzia, con Sigrid Loos, (Ega- Torino). È anche autore di Il ritorno degli Aarch – i villaggi della Cabilia scuotono l’Algeria (video 60’ ed. Metissart - Carta). Ha pubblicato articoli e dossier sulle riviste "Carta", "Cem-mondialità", "Guerre e Pace", "Diario" e "DeriveApprodi", nonché sui siti delle agenzie Migranews e di Peacereporter. Ha lavorato come animatore radiofonico presso Radio Torino Popolare nella trasmissione “Babalasala” poi “Mondonotizie”, entrambe dedicate al mondo dell’immigrazione. Ha lavorato nel Balcani, in Medio Oriente ed in Asia sempre in situazioni di emergenza o conflitto. Nel 2006 ha pubblicato per Traccediverse edizioni (collana Mangrovie) Caravan to Bagdad e Tagliato per l’esilio.

 

 

 


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Sguardi e parole migranti (scheda bibliografica)

Sapori, incontri, fragranze (scheda bibliografica)

 

MELITA RICHTER è nata a Zagabria, Croazia, Jugoslavia. Laureata in sociologia all'Università di Zagabria, Facoltà di filosofia, master in urbanistica alla stessa Facoltà, ha collaborato a riviste specializzate e culturali in patria, in Italia e all'estero. Dal 1980 vive a Trieste dove lavora come sociologa, traduttrice, saggista, mediatrice culturale. Autrice di diverse ricerche nell'ambito della sociologia, partecipa attivamente al dibattito internazionale sulla questione balcanica, sull'integrazione europea e sulla posizione della donna nella società contemporanea. È coautrice del libro Conflittualità balcanica, integrazione europea (Editre 1993), curatrice del libro l'Altra Serbia, gli intellettuali e la guerra (Selene 1996) e, assieme a Maria Bacchi, di Le guerre cominciano a primavera. Soggetti e genere nel conflitto jugoslavo (Rubbettino 2003). Ha' curato, insieme a Lorenzo Dugulin, Sguardi e parole migranti (Trieste, 2005) e Sapori, incontri, fragranze (Trieste, 2006).Autrice di poesia, è vincitrice del I ° premio nazionale di poesia "Belmoro" (Reggio Calabria 2003) e del III ° premio al Concorso "Una poesia per il Ghetto" (Trieste 2002).

 



Anton Roca, ibrahimanton, 2002

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Biografia

TavolaEuropa

La migrazione come elemento fondante dell'identità

 

ANTON ROCA è nato a Reus, Catalogna , nel 1960. Artista polivalente che lavora nel campo dell'arte concettuale, con una stretta interazione tra le esperienze vitali e quelle artistiche. Di formazione autodidatta, il suo lavoro tende alla definizione di una spiritualità che, attraverso l'arte, porta al superamento dei Sé.
Il suo agire artistico muove dal pensiero, dalla riflessione, e, per concretizzarlo, si avvale di un metodo interdisciplinare in modo da convogliare, nel migliore dei modi possibile, questo pensiero, il risultato di questa riflessione, verso l'osservatore.
Si interessa anche di ricerca sonora, usando il suono come un immateriale nel suo lavoro, che sono per la maggior parte installazioni.
Dal 1977 espone in numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a diversi festival, in un iter che, dalla Catalogna, lo porta in Germania, Ungheria ed infine in Italia, dove attualmente ha il suo studio.
Tra il 1984 ed il 1986 ha avuto un incarico presso la Escola Taller d'Art" di Valis (CAT) come insegnante di tecniche di pittura.
Nel 1986 apre la Mental Permanent Factory, una sorta di stato mentale di ascolto permanente e, da quell'anno, viaggia attraverso l'Europa praticando una coscienza nomade dell'arte.
Dal 1994 é il direttore artistico di "Altra Musica/Altri Canti", un luogo di incontro rivolto ad accogliere quelle esperienze artistiche che muovono dalla ricerca e dalla sperimentazione alla fine del secondo millennio. Opere di Anton Roca si trovano in collezioni pubbliche e private all'interno di un ampio ambito geografico: da Barcellona a Budapest; da Roma a Berlino; da Cesena, dove vive, a Québec.

 


 

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In madrelingua (scheda bibliografica)

In madrelingua: intervista a Francesco Vietti

 

 

FRANCESCO VIETTI è laureato in lingue straniere, si occupa di progetti di valorizzazione delle “culture della migrazione” e tiene laboratori di alfabetizzazione per studenti stranieri. Nel 2006 ha curato per la casa editrice Tracce diverse di Torino l'antologia di testi di autori migranti In madrelingua

 

 

 

K L E Z M E R !
La musica degli ebrei dell'Europa dell'est, di queste
piccole orchestre (kapelye) che si spostavano di
villaggio in villaggio, mantenendo uno stile
inconfondibile pur mescolandosi alle polche e alle
mazurche dell¹Europa orientale e al rag-time della
" golden medine" (gli U.S.A.) ha qualcosa che ci ha
sempre affascinato: quello che loro chiamano "il
sorriso tra le lacrime".
La musica klezmer alterna la nostalgia di un nigun
(canto senza parole) alla frenesia danzante di un
freylekhs (= allegria) al ritmo orientaleggiante di un
terkish senza alcuna difficoltà.
Ecco perchè, da goijm (gentile, non ebreo), ci siamo
accostati a questa musica: per la grande carica
emotiva che questa trasmette sia in chi la suona che
in chi la ascolta!

 

 

LECHAIM KLEZMER TRIO

Gianluca Fortini (clarinetto, clar. basso):diplomato al conservatorio di Ferrara, da diversi anni affianca l'esperienza
orchestrale e cameristica alla musica popolare e alle collaborazioni con diversi gruppi di musica e teatro.

Salvatore Sansone (fisarmonica): ha fondato e collabora con gruppi di musica klezmer, dell'Europa dell'Est, colta, popolare, teatro. Tiene corsi di fisarmonica e di musica klezmer.

Giovanni Tufano (chitarra, percussioni arabe): al DAMS, ha studiato chitarra e percussioni in conservatorio, specializzandosi in particolare nella musica antica e tradizionale dei paesi arabi e balcanici, utilizzando liuti e percussioni in attività concertistiche e didattiche.

 


Per informazioni:

• tel. 3356542434
• E-mail: vocidalsilenzio@libero.it


PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO

PROGRAMMA

COMUNICATOSTAMPA

Le immagini del convegno

 


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