Roba da donne. Emancipazione e scrittura nei percorsi di autrici dal mondo
a cura di Silvia Camilotti

Silvia Camilotti (a cura di)
Roba da donne. Emancipazione e scrittura nei percorsi di autrici dal mondo
Mangrovie, 2010
pagg. 304 15 euro

 

Roba da donne ritorna sul tema della letteratura scritta dalle donne intesa come una forma di libera espressione di sé e di riflessione sulla realtà circostante, con uno sguardo sensibile e attento alla condizione femminile ed ai rapporti di genere.
La narrazione infatti, che sia in forma autobiografica o meno, ha per le donne il senso della conoscenza e riscoperta di sé, di rivendicazione di spazi propri di autonomia e libertà.
Il panorama che si presenta è variegato, anche se alimentato dalla medesima attitudine verso la letteratura. Nella prima sezione, Storie di donne, partiamo dalla militante spoken word art su cui si incentra il saggio di raphael d’abdon, («We have moved poetry from page to stage» afferma uno degli slogan citati dallo studioso) per arrivare poi alla riflessione sulle diverse forme di violenza subite dalle donne di Fare la guerra ad un intimo di Cristina Ubax Ali Farah. Segue un saggio di armando gnisci, Chris, su una delle voci più autorevoli nell’ambito della letteratura della migrazione, la scrittrice brasiliana Christiana de Caldas Brito. Un dittico presente nella prima parte è composto dagli interventi di Ricciarda Ricorda e Ilaria Crotti: sono riflessioni su due donne viaggiatrici, Cristina di Belgiojoso e Elena Dak, appartenenti ad epoche diverse ma aventi in comune lo sguardo nei confronti della realtà che si presenta dinanzi ai loro occhi. La scrittura intesa come strumento di riconoscimento ed emancipazione trova spazio nel contributo di Raffaella Baccolini, che ci offre le voci di Cynthia Ozick, Rebecca Goldstein e Lesléa Newman, scrittrici ebreo-americane di differenti generazioni, le quali hanno aperto una riflessione sulla questione del tradurre la memoria della Shoah nella scrittura. Chiude la prima sezione un contributo di Tiziana Plebani sul rapporto tra donne e scrittura: il carattere più storico, di ampio respiro, fa da coronamento alla prima parte del libro. La seconda sezione, Donne che scrivono per le donne, offre alcune scelte antologiche tratte delle opere di Christiana de Caldas Brito, Laila Wadia eClementina Sandra Ammendola, seguite da un’intervista a Dacia Maraini sullo status della letteratura delle donne oggi e sul rapporto con il femminismo.
La scelta è stata quella di proporre una riflessione scientifica arricchita anche da voci nuove che, insieme, nella loro molteplicità di sguardi, aiutino a riflettere sulla scrittura come effettiva ed efficace possibilità di affermazione e rappresentazione di sé, volta a favorire reciprocamente la conoscenza e l’incontro.


INDICE

Silvia Camilotti Introduzione
Sezione 1: Storie di donne
Cristina Ubax Ali Farah Fare la guerra ad un intimo
raphael d’abdon Aspettando lo Zumani. Vecchi problemi irrisolti e nuove sfide all’orizzonte per le scrittrici sudafricane del post-apartheid.
armando gnisci Chris
Ricciarda Ricorda Un’esperienza d’eccezione. Cristina di Belgiojoso, viaggio a Gerusalemme e ritorno
Ilaria Crotti Elena in cammino con i tuareg
Raffaella Baccolini Memoria, scrittura ed emancipazione nei racconti sulla Shoah di alcune scrittrici americane
Tiziana Plebani La scrittura femminile e i perimetri dell’io
Sezione 2: Donne che scrivono per le donne
Christiana de Caldas Brito Le donne dei miei racconti
Laila Wadia L’effetto farfalla
Clementina Sandra Ammendola Racconti
Silvia Camilotti Intervista a Dacia Maraini

SILVIA CAMILOTTI è dottore di ricerca in Lingue, Culture e Comunicazione Interculturale presso il dipartimento SITLeC (Studi Interdisciplinari su Traduzione, Lingue e Culture) dell'Università di Bologna; tra i suoi ambiti di ricerca il ruolo della letteratura nei processi di emancipazione delle popolazioni immigrate in Italia, in particolare delle donne. Si occupa di formazione e didattica interculturale della letteratura.

 


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