Non è facile parlare dell’opera di Julio
Monteiro Martins, scrittore poliedrico, di grande ricchezza stilistica
e tematica, autore che sfida i più svariati generi letterari
e osa nuovi esperimenti con la sua scrittura. Ci vuole una visione molto
chiara per sintetizzare una produzione letteraria così vasta.
Rosanna Morace è riuscita in questo intento, offrendoci Un mare
così ampio. I racconti-in-romanzo di Julio Monteiro Martins,
edito nel giugno del 2011 da Libertà Edizioni, con il patrocinio
e il finanziamento dell’Unione Europea, Repubblica Italiana e Regione
Autonoma della Sardegna.
Un mare così ampio (titolo anche di un racconto di Julio Monteiro
Martins) è un’immagine che si adatta perfettamente a questa monografia.
L’ampiezza del mare, infatti, ricorda con efficacia l’eterogenea e ricca
produzione letteraria di Monteiro Martins: romanzi, racconti, poesie,
opere teatrali, saggi, prefazioni e adattamenti cinematografici.
Julio è nato davanti al mare della Baia di Guanabara. Da un lato,
si trova Niteroi, la sua città. Dall’altro, c’è Rio de
Janeiro, dove sono nata io. Nonostante la vicinanza delle nostre città,
sono venuta a conoscere lo scrittore in Italia, nel 2000, a Lucca, nel
convegno su Letteratura e vita quotidiana, occasione anche della presentazione
del suo libro Racconti italiani.
La Morace è nata a Reggio Calabria ma vive in Sardegna, ad Alghero,
dopo aver vinto all’Università di Sassari un concorso per una
borsa di studio per giovani ricercatori. A Pisa, nella Facoltà
di Lettere e Filosofia, ha ottenuto il Dottorato con una tesi sui poemi
epici di Bernardo Tasso e sul Rinaldo di Torquato Tasso. La monografia
su Julio Monteiro Martins è il suo primo libro e tratta di un
argomento assai distante dai precedenti studi cinquecenteschi.
Rosanna Morace inizia ad interessarsi della “letteratura della migrazione”
prima come lettrice e in seguito come studiosa. Gli scrittori migranti,
secondo lei, offrono “il meglio della Letteratura italiana di questi
tempi”.
Madrelingua è stato il primo libro di Monteiro Martins letto
dalla Morace che si rende conto di quanto fosse “innovativo l’autore
con la sua scrittura fuori dagli schemi e piena di ironia.” Ha letto
gli altri libri di Julio e il risultato è che una monografia,
che doveva essere breve, è diventata un’analisi completa dell’opera
di Monteiro Martins. L’autrice ha intenzione di continuare la sua ricerca
e scrivere su altri scrittori e scrittrici migranti. Le interessa studiare
la poetica di tali scrittori piuttosto che concentrare la sua attenzione
nella loro storia personale. Preferisce analizzare il valore letterario
delle loro opere, senza trattenersi sugli aspetti sociologici della
migrazione. È giusto e importante considerare la situazione che
motiva tale fenomeno, ma bisogna esaminare i prodotti letterari dei
migranti con criteri obiettivi.
Il titolo Un mare così ampio - i racconti-in-romanzo di Julio
Monteiro Martins, stimola la curiosità verso il significato di
“racconti-in-romanzo”. La Morace spiega che Julio Monteiro Martins privilegia
la forma breve nella sua scrittura. Anche i romanzi di Julio sono dei
frammenti indipendenti che si reggono da soli (come se fossero dei racconti)
ma con un tema centrale che li unisce e dà loro la struttura
di un romanzo. Leggendo questa spiegazione, ho pensato alla psicologia
della Gestalt in cui la forma dipende dalle varie parti che la contengono
ma, allo stesso tempo, è qualcosa di più della somma delle
sue parti. Così, in Julio Monteiro Martins, vari racconti uniti
creano una forma nuova, una Gestalt-romanzo.
Colpisce in questo lavoro di Rosanna Morace qualcosa difficile da ottenere
e che è un vero regalo ai lettori: la semplicità che altro
non è che l’arte di rendere chiaro e accessibile il proprio pensiero,
senza appesantirlo con parole o descrizioni superflue.
Libro senza fronzoli, che non guarda ma scruta, non inventa ma rivela,
non si perde in affermazioni fantasiose ma si poggia su un’accurata
documentazione. La prosa della Morace non diventa mai monotona o ripetitiva.
Riesce ad esporre i vari aspetti della creatività di Monteiro
Martins, autore che insegna Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria
nell’Università di Pisa e che ha creato la rivista letteraria
“Sagarana” (titolo di un’opera di Guimarães Rosa) on-line ormai
da dodici anni. Julio è anche direttore del Laboratorio di Narrativa
della “Scuola Sagarana”di Pistoia.
L’attenzione della Morace si dirige non solo alla produzione letteraria
dell’autore in Italia, ma prende in considerazione anche le opere scritte
in Brasile, esaminando tutto quello che è stato pubblicato da
Monteiro Martins, anche negli Stati Uniti, in Francia e in altri paesi.
Il libro della Morace contiene cinque brevi racconti dello scrittore.
Secondo Julio, il racconto è “l’apice della scrittura narrativa,
la sua massima sfida.” Genere letterario più adeguato alla vita
di oggi, il racconto “è teso, tondo, fulminante e tentato dalla
perfezione.” Lo scrittore di racconti è per Julio Monteiro Martins
“un romanziere posseduto da un poeta.”
Nel capitolo settimo si trova una lunga intervista fatta dall’autrice
allo scrittore, che ha dato a Julio l’occasione di offrire ai lettori
la sua visione del mondo, le sue idee sulla letteratura e una riflessione
sulla propria vita. Oltre ai cambiamenti esistenziali, Julio cambia
paese e lingua. La Morace mostra però la continuità dell’approccio
poetico di Julio, in Brasile come in Italia, un aspetto che dà
alla letteratura di Julio la stessa impronta lungo gli anni. Credo che
questa continuità abbia a che fare con il daimon interiore dello
scrittore, quella spinta che lo porta a realizzare le proprie potenzialità
creative. Nel brano del racconto Un mare così ampio, citato alla
pagina 37, lo scrittore fa dire a Fernão de Magalhães
(Magellano) portoghese di origine, che mise il proprio talento a servizio
della Spagna: … “so che il mondo è una sfera e perciò
è proprio allontanandomi dal punto di partenza che potrò
fare il giro completo che va da me stesso a me stesso.”
Dice la Morace: “A Julio va il mio più affettuoso e sincero ringraziamento:
sia per la sua sempre calorosa e vivace collaborazione; sia per avermi
permesso di conoscere da vicino e senza inibizioni o formalismi un uomo
dal grande spessore umano e culturale, e dalla personalità dirompente
e coraggiosa, Più di tutto, infatti, gli sono debitrice per il
senso di libertà che mi ha trasmesso.”
Fondamentale è questa libertà che permette allo scrittore
di agire criticamente in un’epoca in cui i valori sembrano soffocati
dalla mediocrità e dal consumismo. Julio vede la letteratura
come “antidoto ai luoghi comuni” e alla domanda della Morace “Perché
fare letteratura oggi?” risponde con delle parole che dovrebbero echeggiare
dentro di noi: “L’arte letteraria è rimasta la sola a potere
svolgere questo compito immenso di redenzione e di ricostruzione.”
Il disegno della copertina del libro, di Ronnie Orroz, mostra Julio
che scrive. Lo sfondo alla figura dello scrittore è anche il
suo tessuto interno ossia le parole da lui scritte, quasi a mostrare
l’impossibilità di separare lo scrittore dalla sua opera.
Da segnalare che il volume si apre con una bella e spontanea premessa
scritta da Mia Lecomte.
Chi fosse interessato al libro, può rivolgersi al sito dell’edizione
www.libertàedizioni.net oppure al sito www.libreriauniversitaria.it
Un
mare così ampio». I racconti-in-romanzo di Julio Monteiro
Martins».
Autrice: Rosanna Morace.
Libertà Edizioni, 2011, pp. 180, 15 euro.
Christiana de Caldas Brito
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