Domenica 11 giugno 2006

Ferrara, centro sociale "Il Parco"

 
una serata dedicata a sapori, poesie, letture, canti, musiche e narrazioni teatrali legati tra loro da un filo comune, quello della mescolanza tra linguaggi, suoni e culture sotto il comune segno della narrazione dal sapore interculturale, per farci accompagnare attraverso luoghi e culture diversi, e tentare di scavalcare confini, frontiere e appartenenze.

“Nella terra
di mio padre,
i miei cortili
non sono diversi
dalle vostre aie,
luoghi dello scambio
e dei sentimenti”

(Tahar Lamri)

 

Crostini alle Melanzane

Zuppa di Farro e fagioli

Peperoni alla leccese
Insalata di Patate e Fagiolini
Zucchini alla MentaInvoltino di Melanzane
Frittata di Spaghetti
Salumi ferraresi
Involtino di Mortadella
Vino
Dolci
Limoncello
 
"le melanzane al forno mi riportarono all'infanzia, quando costavano un soldo l'una ed erano una festa: quelle meraviglie purpuree a forma di globo, paffute, allegre e generose come nababbi arabi ardenti dal desiderio di riempirci lo stomaco, così belle che mi veniva da piangere" (John Fante, La confraternita del Chianti)

Sergio Diotti

Attore, Burattinaio, Regista e Autore di Teatro di Figura, Narratore.
Dal 1992 la sua ricerca ha riportato alla luce la figura del “fulesta” , ovvero il raccontatore di storie tipico della tradizione popolare dell'Emilia Romagna, il narratore girovago che fino all’inizio degli anni ‘30 raccontava le sue storie di casa in casa nelle campagne romagnole.

Racconto storie, immagini e personaggi della mia regione, proponendole al mondo. (…) Ripesco storie e modi di raccontare da una tradizione quasi scomparsa, direi impalpabile, ma vivo questa tradizione e la lingua che la esprime, il nostro dialetto, come un qualcosa di concreto e importante anche oggi, nel suo farsi e disfarsi, rinnovarsi, autoalimentarsi… ogni terra è “la terra”, più ci si guarda dentro e più si può andare fuori, in un procedimento continuo di scambio e relazione e la narrazione è oggi, dal punto di vista teatrale ma non solo, un esercizio indispensabile di ascolto e comprensione dell’altro che è in noi e fuori di noi”. (…)Oralità è tenere in vita l’ Altro a fianco del Nostro: e parlo di esistenze, culture, modi di pensare.” (Sergio Diotti, primavera 2004)

Marcello Brondi

dalla fine degli anni ’90 ha formanto insieme a Teresa Fregola, la Piccola Compagnia dell’Airone, portando in giro spettacoli e letture per bambini e adulti, avvalendosi anche della collaborazione di musicisti di prestigio.
Ha intrapreso da anni un percorso di formazione sull’arte di narrare. Per lui narrare, inventare, leggere storie è un modo di condividere mondi reali e immaginari che tiene insieme grandi e piccoli.

 

Pietro Melandri

suona la chitarra, preferibilmente con la sorella Lisa che lo accompagna al canto. Insieme formano il "Melandri swing duo".

Alberto Masala

poeta sardo da molti anni residente a Bologna. I suoi testi sono stati tradotti in Francia, Germania, Ungheria , Albania, Stati Uniti, Spagna.
Si definisce un “contemporaneo con radici”, ed è da sempre impegnato in un percorso di confine che lo porta aintrecciare percorsi d’avanguardia con la lingua e la cultura delle sue origini sarde (“la mia terra ha quasi trecento metriche per cantare poesia e io sono stato allevato nell’interpretazione del canto”)
Per lui la poesia, l’arte, sono la dimostrazione che si possono coltivare visione, opposizione, pensiero, bellezza perché l’arte deve saper dare voce a chi non ce l’ha; “è strumento per praticare autonomia e tensione di liberazione, d’imprendibilità”, per mostrare che è possibile avere altri punti di vista

I canterini romagnoli diretti dal maestro Bruno Belardi

sono una piccola rappresentanza del coro “Bruto Carioli” di S. Pietro in Vincoli. Un coro che dopo tanti anni di attività, si è sciolto e oggi non esiste più. Ci hanno portato una storia che è anche un po’ la loro storia. Quella di Sino Bruto Carioli, che fin da ragazzo si innamorò delle cante romagnole, che ascoltava nelle osterie di Alfonsine, finché un giorno, da grande, decise che avrebbe anche lui avuto una sua corale e nel 1929 diede inizio alla sua lunga carriera di maestro di cori. Grazie a lui nacquero i canterini di San Pietro in Vincoli. Dopo di lui quel coro venne diretto, per tanti anni, dal Maestro Bruno Belardi.

Tahar Lamri

a lui abbiamo affidato il racconto "storia di un maestro di cori", contrappuntata da alcune famose cante romagnole. Lo scrittore algerino Tahar Lamri, un caro amico che ci accompagna da sempre nelle nostre iniziative, ci sembrava la persona più adatta, non solo per la sua nota capacità affabulatoria, ma soprattutto perché proprio a Tahar dobbiamo lo spunto narrativo che ci ha indotto a pensare a Storiedimondi: l’evidenza che i cortili dei paesi nord africani, dove i "meddah" narravano le storie, non sono diversi dalle aie delle campagne padane, entrambi "luoghi dello scambio e dei sentimenti. Luoghi delle risa e dei pianti".

 
Le foto sono di Massimo "Gene" Guernelli
 

 

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