L'intervallo è la storia di Mario,
l'eroe del terzo millennio. Il prescelto è un uomo qualunque,
uno come tanti. Solo qualcuno capace di vincere le proprie paure riuscendo
a non fare pipì. Mario vive a Roma ed è un esperto viziato.
La sua vita procede tranquilla, come un noioso film. Ed è proprio
nell'intervallo di uno di questi, al cinema, abbandonando gli amici
per andare al bagno, che il nostro verrà catapultato in un'avventura
rocambolesca, della quale si ritroverà inaspettatamente eroe
riconosciuto
Dal booktrailer,
narrato dall’autore: (http://alessandroghebreigziabiher.blogspot.com/2008/12/leroe-senza-pip.html)
“Dimmi”, chiese un giorno Mario,
“perché sono ancora vivo?”
“Amico mio”, rispose il bambino dall’insospettabile
voce baritonale e i folti baffi, “tu non sei riuscito a salvarti
perché ci tieni alla tua vita, poiché non ci vuole un
genio per capire che essa non vale poi molto, soprattutto per te.
Tu ti sei salvato perché devi fare pipì e perché
sei stato capace di trattenerla. E’ il bisogno che ti rende
vivo, finché riesci a controllarlo. E non solo vivo: potente
e forte, molto forte. Se riuscirai a resistere sarai l’eletto.
La profezia dice che l’eroe che ci salverà sarà
un uomo qualunque. Solo qualcuno con la forza e il coraggio di affrontare
il pericolo vincendo i propri bisogni.
Qualcuno che dimostri che è possibile per tutti vincere e non
solo per pochi fortunati da ammirare in tv.”
Mario non si era mai visto con tali abiti, nemmeno assistendo al più
coinvolgente film con tanto di fascinoso cavaliere in cui immedesimarsi.
Nemmeno gli anti-eroi disincantati e ironici, più che mai attraenti
per il moderno pubblico femminile, erano riusciti a prospettargli
un ruolo possibile, se non altro nelle sue fantasie più permissive.
A suo parere, l’unica impresa che gli stava riuscendo era proprio
quella di non fare pipì e ogni giorno diveniva più difficile.
Ogni cosa che stava compiendo, di valoroso o meno, era la conseguenza
di tale sacrificio. Nonostante il dolore nella pancia aumentasse come
un fiume in piena, esempio più che calzante, sapeva che la
sua vita aveva finalmente un senso e che forse, fin ad ora, non l’aveva
mai avuto.
Il giorno dopo si svegliò con il mal di testa, ma con la patta
dei pantaloni asciutta.
Quindi contento".
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