In madrelingua

a cura di Francesco Vietti

 

Francesco Vietti (a cura di)
In madrelingua
Traccediverse Edizioni, 2006

Progetto grafico di Chen Li, artista e calligrafa cinese.
Pagine 300 Euro 18,00

 

In Madrelingua, Traccediverse Edizioni, Torino 2006 (pp. 300 circa) è una raccolta di circa 50 poesie e racconti composti da 50 autori di tutto il mondo, ma residenti a Torino. Ognuno dei testi è scritto nella lingua di provenienza dell’autore e poi tradotto in italiano o dall’autore stesso o da studenti e docenti dell’Università di Torino.
Il progetto è curato da Francesco Vietti, che ha raccolto i contributi degli scrittori, da Silvia De Marchi per l’editing, ed è realizzato in collaborazione con il Centro Interculturale della Città di Torino.
La maggior parte dei testi pubblicati nell’antologia è stata selezionata tramite un concorso letterario la cui premiazione si è tenuta il 27 ottobre 2005 presso il Centro Interculturale alla presenza degli inviati della RAI (trasmissione “Un mondo a colori”, Rai2) e del quotidiano "La Stampa" La parte restante del materiale è invece stata fornita da enti e associazione che lavorano sul territorio torinese nel campo della letteratura della migrazione (FIERI, ASAI ecc.).
Da alcuni testi dell’antologia è stato tratto lo spettacolo teatrale "AltrItalie", diretto da Claudio Canal e rappresentato in occasione di “Identità e Differenza 2006”.
(dalla scheda editoriale)


 


“Volevano una mappa degli idiomi parlati sotto la Mole e sono stati accontentati. Un inventario degli stranieri residenti nel nostro paese così dettagliato come neppure il censimento aveva delineato. Ecco dunque 50 finestre sugli stranieri che abitano tra noi, portatori di cultura e non solo di bisogni essenziali. Una ricchezza dunque, invece del solito problema. Per la capitale italiana del multiculturalismo, carica di sfide e di contraddizioni, di proposte e problemi, è un altro punto nella partita per l’integrazione.” (Francesca Paci, "La Stampa" )

“Aber das ergibt keinen Sinn, in keiner Sprache. Der Fremde, wem ist er fremd?” “Ma questo non ha senso, in nessuna lingua. Lo straniero, a chi è straniero?” (Alessandro Chiodo, italiano a Berlino )

Questa antologia è un gesto di accoglienza da parte degli scrittori che ne hanno permesso la realizzazione, braccia aperte a noi che la leggiamo. Se la lingua è il luogo dove ci sentiamo a casa, allora scegliere di abitare una lingua che non è quella materna, e ancor più scrivere nella lingua dell’altro, è un segno chiaro di ospitalità. Significa adottare la lingua del paese in cui si è stabilito di vivere, e forse anche lasciarsi adottare da questa. Le parole di questi scritti, che si possono leggere seguendo un proprio itinerario, si offrono come domande, aprono al dialogo, solleticano la curiosità del lettore verso i mondi che in queste pagine trovano posto. Ci si ritrova presi nel gioco di cercare ciò che resta dell’originaria lingua materna e che è conservato e preservato in qualche modo nella lingua altra. (Silvia De Marchi, curatrice dell'editing)

...yo con estas palabras que les digo gracias igual por averme dado este oportunidad tan maravillosa y importante para mi que es contarle de mi gente. Muchos besos y abrazos de una chica argentina... ...la ringrazio molto per avermi dato la possibilità di scrivere: è stato un immenso piacere raccontarle la mia vita. Mi congedo. Baci e abbracci da una ragazza argentina... (Yesica Belen Goni, Argentina )


L'autore

FRANCESCO VIETTI, laureato in lingue straniere, si occupa di progetti di valorizzazione delle “culture della migrazione” e tiene laboratori di alfabetizzazione per studenti stranieri.


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In madrelingua: intervista a Francesco Vietti

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