Intervista a Linda Maria Baros

di Viorel Boldis

 

Viorel Boldis: L’anno scorso hai vinto il Premio Apollinaire, uno dei più prestigiosi, se non il il più prestigioso premio di poesia in Francia. Vorrei chiederti, visto che hai adottato o sei stata adottata dalla lingua francese da poco tempo, chi ha vinto in realtà questo premio, la poesia romena o quella francese?

Linda Maria Baros: Le dicotomie mi sono sempre sembrate interessanti, ma non necessariamente fondamentali. Studiando già dall’infanzia la lingua francese e abitando a Parigi da tanto tempo, attualmente sono considerata una poetessa francofona. Il Premio Guillaume Apollinaire incorona ogni anno “aldilà di qualsiasi dogmatismo scolastico o tecnica letteraria, un volume che si caratterizza per l’originalità e modernità”, scritto da un autore francese o francofono. È evidente il fatto che il volume La maison en lames de rasoir (La casa delle lamette da barba) Cheyne éditeur 2006, 2008 e Editura Cartea Romaneasca 2006, è stato insignito con un premio letterario così importante proprio perché ha innanzitutto queste qualità. Questo non vuol dire che non mi capita di scrivere anche in romeno e di rappresentare la Romania in diversi eventi culturali. La doppia natura umana e letteraria che accomuna il bilinguismo non fa altro che arricchire l’immaginario poetico.

Viorel Boldis: Credi che la poesia, in questa società estremamente materialista, giustifica ancora la sua presenza, almeno dal punto di vista morale, visto che il suo fallimento economico e la mancanza dei libri di poesia dagli scaffali delle librerie (almeno delle librerie italiane) non è più una sorpresa?

Linda Maria Baros: La poesia ha un ruolo primordiale nella società moderna, non soltanto per i valori culturali universali che diffonde, ma anche per la sua capacità intrinseca di scovare negli strati più remoti dell’anima il primo battito del cuore, e rivelare la sua infinità intensità ancestrale.
In Francia annualmente vengono pubblicate alcune migliaia di volumi e più di seicento riviste di poesia, e questo fatto denota che per l’opinione pubblica la presenza della poesia rimane indispensabile.
Quindi, l’idea che la poesia non rende dal punto di vista economico, appartiene a un ragionamento contabile, e questa logica di mercato applicata senza distinzione sia alla poesia che hai bulloni, è orripilante. È come analizzare l’utilità di un gioiello senza tenere conto del piacere estetico che questo offre … quindi, se dobbiamo parlare di un “fallimento”, direi più tosto che questo tipo di analisi è “fallimentare”.

Viorel Boldis:: In Italia, la letteratura degli scrittori che provengono da un’altra lingua e cultura, e quali a un certo momento cominciano ha scrivere in italiano, è riconosciuta come “letteratura migrante”. Di conseguenza, anche quei scrittori hanno “guadagnato” un’appellativo, diventando “scrittori migranti”! Forse perché in Italia questo tipo di letteratura è relativamente recente (rispetto alla Francia, Gran Bretagna o Spania), la cosiddetta “letteratura migrante” è considerata un fenomeno singolare, una letteratura marginale, quindi, per adesso rimane invisibile non soltanto alla gran parte dei lettori ma anche alla critica letteraria italiana. Come stanno le cose in Francia, da questo punto di vista?

Linda Maria Baros: Da sempre la Francia è stata un “melting-pot” letterario e mai l’origine dello scrittore ha impedito la promozione delle sue opere. Sono innumerevoli gli autori francofoni che hanno segnato l’ultimo secolo della letteratura e cultura francese, aldilà di qualsiasi barriera etnica o linguistica. La Francofonia è un’avventura umana e culturale straordinaria, dove primeggia il valore e non la tassonomia.
D’altronde non credo che esista una discriminazione letteraria né in Italia né in altri paesi. Per quello che so, l’Italia ha una letteratura forte e sana, che non disdegna accettare gli scrittori arrivati da altre culture, riconoscendoli e premiandoli quando questi meritano.

Viorel Boldis: La Globalizzazione è un fenomeno in pieno sviluppo, non soltanto a causa dell’emigrazione massiccia dei popoli, ma anche per i cambiamenti geopolitici avvenuti e l’espatrio dei capitali e delle industrie verso la manodopera meno costosa. Le opinioni riguardanti l’efficienza della globalizzazione sono diversi e contradditori. Credi che gli scrittori che hanno radici in più culture, possono, attraverso le loro opere, rappresentare un collante, un punto di partenza verso una riconciliazione dell’Occidente con il resto del mondo?

Linda Maria Baros:Come ho già spiegato in altre occasioni, oggi il successo letterario va visto su scala europea, e questo vuol dire, almeno per quanto riguarda la cultura, che non esistono barriere etniche o linguistiche tra l’Occidente e il “resto del mondo“. Occupandomi da 5 anni dell’organizzazione del Festival Printemps des Poètes/Primavara Poetilor (La Primavera dei Poeti), ed essendo io anche traduttrice, sono convinta che la letteratura rappresenta un collante forte per le culture, una modalità di avvicinamento e non di riconciliazione.
Nel 2008, essendo l’ambasciatrice culturale della Romania nel quadro della Stagione culturale europea iniziato dalla Francia, ho avuto l’occasione di costatare che il pubblico è ansioso di conoscere la letteratura, la musica o il cinema, la pittura o la scultura di tutti i paesi della Comunità Europea. Quindi, il collante esiste, bisogna soltanto sostenerlo attraverso strategie di promozione dinamiche, volte a distruggere dall’interno la modalità d’immaginarci l’avversità che genera a volte l’ordine delle cose.

Viorel Boldis è nato il 16/03/1966 a Oradea, nel nord-ovest della Transilvania, la più conosciuta provincia romena. E’ giunto in Italia nel 1995 e Dal 1996 vive a Cellatica, in provincia di Brescia. Nel 2000 ha vinto la seconda edizione del premio ''Culture a confronto'' indetto dal comune di Brescia, con il racconto ''L'emigrazione spiegata a mia figlia'' che è stato pubblicato nella raccolta del premio. Nel 2003, nella raccolta della terza edizione dello stesso premio sono state pubblicate 15 sue poesie. Nel 2005, ho vinto il premio per la poesia Eks&Tra. Ha pubblicato la raccolta di poesie Da solo nella fossa comune, Gedit edizioni, Bologna, 2006.

 

 

Linda Maria Baros è nata il 6 agosto 1981 a Bucarest. È laureata in lettere a Sorbona - Parigi IV, dove è attualmente dottoranda nell’ultimo anno ed è anche dottoranda presso l’Università di Bucarest.
Ha pubblicato 4 volumi di versi: Amurgu-i departe, smulge-i rubanul! (Il tramonto è lontano, sfilali il nastro) 2001, in romeno, Poemul cu cap de mistret (Il poema con la testa di cinghiale) 2003, in romeno, Le Livre de signes et d’ombres (Il libro dei segni e delle scale) Cheyne éditeur, 2004 - Premio per la vocazione poetica, Francia, pubblicato in romeno con il titolo di Dictionarul de semne si trepte Editura Junimea 2005), La maison en lames de rasoir (La casa delle lamette da barba) Cheyne éditeur 2006, 2008 - Premio Apollinaire, Francia, pubblicato in romeno come Casa din lame de ras, Editura Cartea Romaneasca 2006. Ha pubblicato anche due testi teatrali e due volumi di studi letterari in francese.
Ha tradotto dal romeno al francese e viceversa più di 20 libri, tra quali autori come Henri Michaux, Boris Vian, Guy Goffette, Alfonse Daudete, Nichita Stanescu etc. Nel marzo 2008 crea la biblioteca virtuale ZOOM, che raccoglie una parte delle sue traduzioni (115 autori): http://www.primavarapoetilor.ro/zoom.html Inizia e coordina il Festival Primavara Poetilor/ Les Printemps des Poètes (La Primavera dei Poeti) in Romania, è segretaria aggiunta dell’Associazione dei Traduttori di Letteratura Romena con sede a Parigi, ed è la direttrice della rivesta letteraria VERSUs/m.
Linda Maria Baros è l’ambasciatrice culturale della Romania nell’ambito della Stagione Culturale Europea iniziata sotto la Presidenza francese della Comunità Europea.

 

 


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