"Kumacreola" - Intervista a Armando Gnisci

 

Kumacreola è una nuova collana della Cosmo Iannone Editore dedicata a scrittori stranieri che scrivono in italiano e agli studi postcoloniali e interculturali. Kuma nella lingua bambara, dell'Africa occidentale, vuol dire “parola”. In Europa, attraverso la migrazione, la parola originaria diventa creola (nuova e mista), parola dell'incontro. Direttore di Kumacreola è Armando Gnisci, che con questo progetto cerca di "tenere insieme scrittura-pensiero-immaginazione e grandemigrazione-interculturalità-creolizazioneeuropea" con l'intenzione di "aprire le porte e le vie verso un altro mondo possibile." Ad Armando Gnisci abbiamo rivolto alcune domande su questa nuova iniziativa editoriale.




armando gnisci, “Kumacreola” è il nome della nuova collana che la casa editrice Cosmo Iannone ti ha offerto l’opportunità di dirigere, una collana interamente dedicata alla letteratura migrante e agli studi interculturali. Vuoi parlarci più in dettaglio di questo progetto?

Premetto, per i nostri lettori, che il mio nome e cognome scritto con le lettere iniziali minuscole non è un refuso, ma ha una ragione molto precisa; se leggerete il mio piccolo libro Via della Decolonizzazione europea, pubblicato per secondo nella collana Kumacreola della quale stiamo parlando, potrete conoscerla. Il progetto di questa collana tiene insieme scrittura-pensiero-immaginazione e grandemigrazione-interculturalità-creolizazzioneeuropea. Chi persegue questa poetica, sia che narri o faccia poesia o critica culturale, può trovare posto in questo autobus verso il futuro. Perciò, accanto e dopo Wakkas ci sono io, e dopo Garane Garane, Davide Bregola e Marie-José Hoyet o Arnold de Vos, europei che scrivono in italiano. Cerchiamo di costruire insieme le porte e le vie verso un altro mondo possibile.


Uno degli scogli che tanti scrittori, e tra questi molti scrittori migranti, devono affrontare, è la difficoltà nell' uscire da una condizione di instabile visibilità. Quando anche le case editrici si offrono di pubblicare le loro opere, spesso queste trovano enormi difficoltà nella distribuzione, e per noi lettori è difficile leggere i loro nomi sugli scaffali delle librerie. Credi che “Kumacreola” possa tentare di percorrere strade diverse?

No. L’unica novità in questa impresa comune con pochi altri editori italiani è quella, formidabile, inventata dalle piccole case editrici Dell’Arco & Marna: la rete di venditori di strada senegalesi. Una mossa etica, antagonista civile e, mi sembra, vincente [ www.ediarco.it // www.marna.it ]. Cosmo Iannone ha organizzato recentemente una rete nazionale di distribuzione con agenti locali, regionali. La forca caudina della grande distribuzione strozza i piccoli editori, rapinando loro il 60 % del prezzo di copertina. E dall’altra parte, i librai sono molto restii a occupare i preziosi spazi delle librerie con volumi che ritengono invendibili. Infine, i supermercati dei libri – anche le librerie Feltrinelli ormai hanno deciso di diventarlo – non fanno entrare i libri dei piccoli. Sono cose che tutti sappiamo, ma vale la pena ripeterle. Anche perché non tendono a cambiare, ma peggiorare. Come il regime di mercato libero del capitalismo che ci detiene e opprime. La matrix dei nostri destini, contro la quale possiamo soltanto cercare di resistere e allargare, se è possibile, le macchie di non-inferno, come diceva Calvino.

Il catalogo di “Kumacreola” contiene titoli stimolanti. Oltre ad un tuo saggio, vi compaiono opere di autori già noti, ricordo tra tutti Yousef Wakkas, Christiana De Caldas Brito, Davide Bregola; e altre di autori meno noti, ma di sicuro interesse.
Come si annunciano le prospettive della collana: puoi darci qualche anticipazione?


Sono appena usciti due volumi che raccomando ai nostri lettori: quello che io chiamo “il primo romanzo postconiale italiano”: Il latte è buono, scritto nella nostra lingua dal somalo Garane Garane, che insegna italiano nell’università nordamericana del South Carolina. E Volesse la terra, un romanzo scritto da Claudio Nereo Pellegrini, prete operaio italiano in Belgio da più di 30 anni. Nel 2005 uscirà un volume di saggi letterari di Marie-José Hoyet – docente universitaria francese di francese, romana, e guida della gloriosa sezione francofona della collana di narrativa “l’altra riva” delle Edizioni Lavoro – sugli scrittori delle isole francofone sparse negli oceani del pianeta e poi un volume di versi dell’olandese Arnold de Vos che vive a Trento. Nel 2006 due romanzi importanti: il primo di Christiana de Caldas Brito,che fino ad ora ha pubblicato solo racconti, e il ritorno di Jarmila Ockajova.


Nei primi anni ’90 uscivano i primi romanzi scritti in italiano da autori immigrati: Pap Khouma, Mohammed Bouchane, Salah Methnani, Saidou Mussa Ba, Moshen Melliti. E in quegli anni tu hai cominciato, per primo, a studiare in profondità questo fenomeno letterario e culturale. In questi quindici anni sono accadute molte cose, il fenomeno è cresciuto, così come, sia pure in misura altalenante, l’attenzione del pubblico e della critica nei suoi confronti. Dal tuo punto di vista, la letteratura della migrazione si può dire uscita dalla fase invisibile e pionieristica o, come scrivevi allora, è ancora inevitabilmente legata “al grande e amoroso mondo del volontariato solidale”?

Nel saggio introduttivo a una antologia della letteratura migrante in Italia e in Europa, che sto curando per la casa editrice Città aperta e che uscirà nel 2006 con il titolo, Nuovo Planetario Italiano, faccio notare come molto recentemente comincino ad apparire segni di canonizzazione della letteratura migrante in italiano da parte della nostra cultura letteraria ufficiale. Sono segni a volta importanti, e a volte confusi e addirittura mistificanti. Con l’antologia e con il gruppo di miei coautori stiamo cercando di fare proprio questo: una riflessione complessiva e utile, non accademicamente erudita ma piuttosto criticamente pedagogica, di tutto quello che è successo in questi anni in Italia, con una serie di confronti con altre realtà europee.
E infine, per concludere con
Kumacreola, www.cosmoiannone.it , cercateci.

A cura di Paolo Trabucco - Voci dal silenzio

Ferrara - Roma, giugno 2005

Approfondimenti su Vocidalsilenzio:

L'autore:

Letteratura della migrazione: "voce dei popoli e degli individui migranti" - Intervista a Armando Gnisci

Metodi Storie Annunci - Atti del Primo Convegno Nazionale "Culture e letteratura della migrazione" - Ferrara 19 - 20 aprile 2002

 

Letteratura della migrazione: "voce dei popoli e degli individui migranti" - Intervista a Armando Gnisci

Kumacreola: intervista a Armando Gnisci

Metodi Storie Annunci - Atti del Primo Convegno Nazionale "Culture e letteratura della migrazione" - Ferrara 19 - 20 aprile 2002

Creoli meticci migranti clandestini e ribelli, Meltemi, 1998 (scheda bibliografica)

Poetiche dei mondi, Meltemi, 1999 (scheda bibliografica)

Una storia diversa, Meltemi. 2000 (scheda bibliografica)

Creolizzare l'Europa. Letteratura e migrazione, Meltemi, 2003 (scheda bibliografica)

Via della Decolonizzazione europea, Cosmo Iannone, 2004 (scheda bibliografica)

Biblioteca interculturale, Odradek, 2004 (scheda bibliografica)

L'educazione del te, Sinnos, 2009 (scheda bibliografica)



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