Cercando Lindiwe
di Valentina Acava Mmaka

Valentina Acava Mmaka

Cercando Lindiwe

Epoché Edizioni, 2007

pag. 180 Euro 12,00

 

A ridosso dalla sua partecipazione al Convegno Internazionale "La letteratura africana dall'oralità alla parola scritta" organizzato dal Premio Grinzane Cavour dove Valentina Acava Mmaka è stata una dei relatori insieme ad altri venti scrittori africani tra cui l'ospite d'onore, il Premio Nobel Nadine Gordimer, esce il nuovo romanzo dell'autrice, Cercando Lindiwe.

Una vicenda di donna emblematica sullo sfondo del Sud Africa durante l’apartheid

 

Ho vissuto il Sudafrica rinchiusa nel mio ' ghetto' di privilegi, quelli conferitimi in modo del tutto naturale dal colore della mia pelle. I segnali della segregazione erano palesi e ossessivi, ovunque: Whites only - Sleg blankes informavano le segnaletiche bilingue inglese-afrikaans poste a ogni angolo di strada, davanti alle scuole, agli ospedali, ai luoghi pubblici. Caratteri cubitali bianchi su sfondo nero, come a ribadire ancora una volta la supremazia della razza padrona. [...] Sera, Simon, Francis, Mapisa, tumelo, Luka, Jobo e molti altri sono stati i miei primi legami con l'altro volto del Sudafrica, un volto di cui conoscevo le sembianze senza poterne sentire palpitare le vene. Loro hanno cominciatio a solleticare la mia curiosità bambina, allentando pian piano il morso che mi costringeva all'accettazione di un sistema inamovibile che aveva legittimato il razzismo. Considero questa esperienza unica ed eccezionale il privilegio più grande concessomi dalla Vita. Da qui nasce il mio impegno di responsabilità sociale nei confronti di un continente che è la mia coscienza più intima, che posso riassumere con i versi di Ingoapele Mandingoane: "Africa mio principio, Africa mia fine" (Valentina Acava Mmaka)

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"Torno per prendere il mio posto nella storia come sudafricana"

Per sfuggire al clima di violenza dell’apartheid, Lindiwe e suo marito Bongani decidono di emigrare, per salvarsi e continuare la lotta. Ma nell’esilio, Lindiwe perde la sua identità. In un mondo che non si sforza neppure di pronunciare il suo vero nome, perché “troppo difficile”, Lindiwe diventa Ruth, una figura anonima, rinunciando alla priopria identità.
Dopo oltre trent’anni, la Storia cambia il suo corso: “Il Sudafrica si sta affacciando all’era della democrazia”. È il 1994. Ruth è travolta dai ricordi: deve recuperare Lindiwe. Il lungo e sofferto dialogo interiore tra queste due donne diverse che convivono nello stesso corpo, i flashback su un passato di violenza e ingiustizia, le fatiche per riappropriarsi dell'identità negata sono resi da Valentina Acava Mmaka con uno stile contaminato da prosa, poesia e scrittura teatrale..
(dalla nota editoriale)

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Dalla "Postfazione"

di Maria De Lourdes Jesus

"Sin dalle prime pagine che ho letto del libro di Valentina Acava Mmaka, sono stata presa da una profonda emozione. D'improvviso mi sono ritrovata a rivivere i tempi in cui la lotta contro l'apartheid ci aveva tutti coinvolti con forte passione. Erano i giorni, gli anni, in cui ogni azione era tesa a denunciare una delle ingiustizie più atroci della storia dell'umanità: la discriminazione violenza cieca e bestiale basata solo sul colore della pelle. [...]
La colta maniera di trattare la vita, in Valentina mai è a scapito di una sofferta e sincera partecipazione al dramma umano. Di questo le sono molto grata, perché attraverso le sue parole ho avuto l'occasione di scoprire anche parte di me stessa. In Valentina riconosco una sorella vera.
"

 

L'autrice

 

Approfondimenti su Vocidalsilenzio:

intervista a di Valentina Acava Mmaka

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Riflessioni a margine del 3° Convegno Nazionale "Culture e letterature della migrazione" a cura di Valentina Acava Mmaka

Città identità culture" di Valentina Acava Mmaka Intervista a più voci sulla quarta edizione del convegno "Culture e letteratura della migrazione" a cura di Valentina Acava Mmaka

Io...Donna...Immigrata (scheda bibliografica)

 

 

 

 

 

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