L'ultima mia Pasqua felice: quando gli strofinacci erano arcobaleni

di Maria Vittoria Morokovski

 

Io non l'ho mai vissuta proprio così come la me l'hanno raccontata, ma ricordo, che da piccola, coloravamo le uova; le bustine per tingerle, si compravano in Svizzera, un anno prima, ne ho ancora una per ricordo, mi sono ripromessa di usarla un anno in cui sarò felice: è lì da 35 anni, nessuna Pasqua successiva è stata mai tanto importante da farla consumare; ma torniamo alle uova, si coloravano ed era un vero e proprio rito, si preparavano le ciotole per sciogliere i vari colori, le rosse piacevano a tutti, ma ci ostinavamo a farle di tutti i colori possibili, dopo averle immerse nei liquidi colorati, si tiravano fuori, si lasciavano asciugare e raffreddare e poi si lucidavano con un pezzo di lardo, poi si disponevano alternando i colori, alla fine, la cucina era un campo di battaglia multicolore, gli strofinacci erano arcobaleni, ma non si arrabbiava nessuno, sapevamo che avremmo mangiato uova sode per un mese, ma nessuno si stancava di picchiare uno contro l'altro i fondi delle uova per vedere chi sarebbe stato il più fortunato quel giorno: era l'uovo che non si rompeva, si rimetteva nel vassoio e si cercava di memorizzarne il colore, i colori scuri erano i più resistenti, perciò tutti mangiavano uova gialle, rosa o celestine.
In cucina c'era odore di vaniglia, mi piaceva tanto, mi piace ancora l'odore di vaniglia.
Mia nonna faceva una specie di pizza che bisognava far lievitare dodici volte, mia nonna non amava cucinare, ma a Pasqua la pizza si doveva fare ed odorava di cardamomo, pochi conoscono l'odore di cardamomo, l'ho dimenticato anch'io, forse, se lo risentissi, lo ricorderei.
La Pasqua iniziava una settimana prima e finiva quando erano finite le uova colorate.
Ci si salutava dicendo: Cristo è risorto! L'altro doveva rispondere: davvero è risorto!
La messa di mezzanotte, quando ci si andava (non dappertutto c'erano chiese ortodosse) durava un'eternità, ma non ci si stancava, i canti erano belli, come la coreografia, anche il giro attorno alla chiesa con le candele accese sembrava un allegro girotondo, e poi quel panino con quel goccio di vino, mi piaceva tanto, anche l'anello del Pope, lo baciavo volentieri, così lo vedevo da vicino, mi piaceva anche l'odore dell'incenso ed il tremolio delle sottili candeline giallognole, che tutti dovevano tenere in mano, accese.
In quei giorni non si litigava, era severamente vietato; in quei giorni si mangiava il salame, l'agnello era bandito perché mia madre sosteneva che era una grande ipocrisia dire AGNELLO DI DIO e poi mangiarselo, ma questo doveva valere anche per il maiale, io ci ho pensato e non ho più mangiato neanche il salame.
Dicono che a Parigi la gente tornasse a casa con le candele accese, qui in Italia non l'ho mai visto fare, ma in chiesa, dopo la Messa, si benedivano le uova e le pizze e si offrivano a tutti, e ci si baciava tutti tre volte ed io ero piccola e felice.
Oggi sono grande e non coloro le uova, non ho nessuno con cui farlo e nessuno per chi farlo, probabilmente non mi farò neppure le uova sode, è la prima domenica delle Palme in cui non sono andata a prendere la palma, era bello andare a trovare gli amici e scambiarsi la Palma, erano i giorni in cui la Palma ti faceva far pace con le persone con cui avevamo litigato, per Pasqua tutti si riappacificavano; oggi molti non sanno neppure che portare un rametto di Palma, vuol dire portare la Pace, se glielo offri non capiscono perché lo fai e ti guardano straniti, senza rispondere.
E poi ci meravigliamo che esistano tante guerre?
Se non sappiamo neppure far pace con un amico, non con uno che ci ha ucciso la madre; con uno con cui abbiamo discusso e non ci siamo trovati d'accordo su qualche sciocchezza, non sappiamo perdonarlo, non capiamo quando ci chiede scusa, magari crede ancora di aver ragione, ma ci chiede scusa perché vorrebbe fare pace, ma noi non lo sappiamo riconoscere, non sappiamo neppure capire quando lo fa, non sappiamo fare noi il primo passo e poi facciamo fiaccolate per la pace degli altri, senza sapere portare pace nelle nostre case o in quelle del nostro vicino, ma abbiamo la presunzione di insegnare la Pace, quando non sappiamo neppure cosa significhi Resurrezione, io non sono religiosa, purtroppo, chi ha la fede ha qualcosa più di me, ma gente, ricordate cos'è una Palma benedetta?
Che cosa rappresenta?
Ricominciamo a tingere le uova!
Mentre si tingono le uova, non si uccide nessuno, né col fucile né con le parole.


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