"Radici" e "Parole di Sabbia": migrazioni nei libri
Gli italiani all'estero e gli esteri in Italia: tra il 29 novembre ed il 1° dicembre la Casa Editrice Il Grappolo presenta la collana "Radici" e l'antologia "Parole di sabbia"
Roma – Si viene e si va, percorrendo strade che spesso non s'incrociano mai nella realtà degli uomini ma che s'intersecano soltanto nei cammini percorsi dalle case editrici. E la Casa Editrice "Il Grappolo", in particolare, ha dato vita a due filoni letterari che saranno presentati tra il 29 novembre ed il primo dicembre: da una parte la collana "Radici", i legami degli italiani all'estero con il Paese d 'origine, dall'altra l'antologia "Parole di sabbia", il flusso di forze umane che da ogni parte del mondo si è mosso verso la Penisola ed è ancora in continuo movimento.
Due sentieri di lettura, due percorsi di vita nell'unica strada messa in luce dalla casa editrice diretta da Antonio Corbisiero, che il prossimo venerdì presenterà Radici alla fiera del libro di Roma e domenica 1 dicembre interverrà nuovamente nella Capitale all'esposizione PiùLIbri per presentare Parole di Sabbia , un'antologia di scrittori italiani ed esteri a cura di Francesco Argento, Alberto Meandri e Paolo Trabucco: "La sabbia in movimento, sabbia la sabbia sabbia... La sabbia è la parola in movimento nel tempo. E nomadi del deserto sono i nostri scrittori, narratori di parole scrittori della migranza".
"Sì, sembrano due flussi che si muovono in direzioni diverse – commenta l'editore – ma, alla fine, è la stessa storia che si ripete in una forma diversa. Parole di sabbia raccoglie testi di scrittori di diversa formazione e provenienza, che tuttavia hanno in comune la condizione della "migranza", intesa come spostamento, movimento, attraversamento di luoghi e culture in una prospettiva sempre aperta. Ed il migrante è "colui che parte - scrive Kossi Komla-Ebri - frantuma tempo e affetti...egli rompe con la sua terra, i suoi paesaggi, l'aria, gli odori, i profumi, i colori, i rumori, i suoni familiari. Egli si porta a tracollo d'anima, un brandello della sua vita condito con l'acidulo fardello della nostalgia...Colui che parte, va ad affrontare, a vivere un'altra vita. Egli, sotto altri cieli, entra nei panni di un altro personaggio, accede su un altro palcoscenico per interpretare un altro se stesso in un nuovo contesto: altro clima, altro paesaggio, altre conoscenze, altri affetti, altri suoni, odori, rumori, altri ritmi. Il migrante è l'eterno viaggiatore nel senso che il suo approdo non è definitivo e il suo percorso non è mai esaurito".
E, nel lungo e vago andare, il luogo comune del loro incontro è il linguaggio di confine che varca le frontiere attraverso i contributi dei seguenti autori: Sandra Clementina Ammendola, Christiana de Caldas, Brito Hawad, Jack Hirschman, Alberto Masala, Serge Pey, Fuad Aziz, Yousif Latif Jaralla. 

 


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