CIES
Ferrara |
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Associazione |
7° Convegno Nazionale
Culture e letteratura della migrazione
Reciproche Ricezioni
Lettori e Scrittori Ai Confini Tra i Mondi
Ferrara 11- 12 aprile 2008
Centro di promozione sociale “Il Quadrifoglio” - V.Savonuzzi, 54 – Pontelagoscuro (FE)
PRESENTAZIONE
“ Ci é stato insegnato a figurarci l’apprendimento come un fenomeno a due unità: l’insegnante ‘ha insegnato’ e lo studente ‘ha appreso’. Ma questo modello lineale è stato superato nel momento in cui abbiamo appreso l’esistenza dei circuiti di interazione cibernetici. (...) La risposta dell’allievo rinforza lo stimolo fornito dall’insegnante” (BATESON GREGORY,’Mente e natura’ ,1979) “La struttura dei significati del testo non è (..) una realtà statica chiusa in se stessa, ma un dispositivo in potenza che dispiega la sua capacità di significazione soltanto mediante la lettura e quindi nella situazione relazionale che lo lega al lettore” (GILODI ROBERTO, ‘Il manifesto’ 31 marzo 2007, a proposito della TEORIA DELLA RICEZIONE di HANS ROBERT JAUSS e WOLFGANG ISER) “Un testo è una macchina pigra che chiede al lettore di fare una parte del suo lavoro. Un testo è una superficie di manifestazione linguistica il cui contenuto viene costruito attraverso atti di cooperazione da parte del lettore” (ECO UMBERTO, “ Lector in fabula. La cooperazione interpretativa nei testi narrativi”, 1979) Il filo da cui i convegni CIES e CITTADINI DEL MONDO su Culture e letteratura della migrazione sono stati tenuti legati è stato, al di là delle curvature che di anno in anno venivano scelte, e del denominatore comune ripetuto nel titolo, un rapporto fra scrittori migranti da una parte e lettori studenti dall’altra. Questo rapporto ha assunto varie forme: la lettura dei testi da parte degli alunni ha preceduto gli incontri con gli autori ed ha stimolato spesso la produzione di nuovi testi, che partivano dai primi e si offrivano poi in varie forme, dalla lettura alla rappresentazione ‘teatrale’ in occasione delle giornate dei convegni. Ci siamo chiesti ad un certo punto, sollecitati da varie letture, se il pubblico dei lettori che negli ultimi anni si è trovato sempre più frequentemente ad incontrare gli autori delle pagine che leggeva (ci riferiamo sia ai vari festival come quello mantovano che agli incontri organizzati da biblioteche e scuole) abbia in qualche misura influenzato, condizionato, creato perplessità, domande e stimoli nuovi negli scrittori ed in particolare in quegli scrittori migranti che, per la loro collocazione liminale, ai confini tra due e più mondi, fra due e più lingue, particolarmente attirano la nostra attenzione e il nostro interesse. Ci siamo posti domande di diverso tipo: ci siamo
domandati, ad esempio, se qualcuno dei loro personaggi, incontrato nelle
strada, in autobus o in qualche supermercato, li abbia rimproverati per
averli traditi, delineandone un’immagine in cui loro non si riconoscevano,
pur avendo intuito che di loro si parlava. marzo 2008 |
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