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11° Convegno Nazionale Franco argento

culture e letteratura dei mondi

“Con le scarpe piene di passi”
Dal Borgo ai Mondi e viceversa

 

Ferrara 30 - 31 marzo 2012

Centro di promozione sociale “Il Quadrifoglio” - V.Savonuzzi, 54 – Pontelagoscuro - FERRARA (autobus n. 11)

 

PRESENTAZIONE

 

Anche quest'anno il Cies di Ferrara, Vocidalsilenzio e l'Associazione Cittadini del Mondo, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia Romagna, promuovono il Convegno Nazionale dedicato alle culture e alla letteratura della migrazione, giunto alla undicesima edizione, che si terrà nei giorni 30 e 31 marzo 2012 presso il Centro sociale “Il Quadrifoglio”, V.Savonuzzi, 54 – Pontelagoscuro - Ferrara (Autobus n. 11). Come annunciato lo scorso anno, d’ora in avanti il convegno sarà intitolato al nostro amico caro Francesco Argento che l’ha inventato e che ci ha dato il coraggio e la determinazione per realizzarlo, con lui e dopo di lui. Come per le precedenti edizioni, l'iniziativa sarà dedicata in modo particolare agli studenti delle scuole superiori, presso le quali saranno avviati, nel periodo che precede il convegno, incontri con gli scrittori e attività sulla letteratura della migrazione e sulle tematiche dell'intercultura.

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“Le parole della letteratura, i nostri sguardi, rispecchiati in quelli degli altri, favoriscono il dialogo fra le persone e le culture. Particolarmente importante oggi, quando le parole come ‘sicurezza’ e ‘stabilità’ nascondono chiusure razziste anche in una piccola realtà come Ferrara”

Francesco Argento

Racconta il tuo villaggio e sarai universale"

(L. Tolstoj)

“L'arte del romanzo è il talento di raccontare la propria storia come se fosse la storia degli altri”

(O. Pamuk, La valigia di mio padre)

“L'arte rappresenta una sfida al principio della realtà corrente: rappresentando l'ordine della sensualità, essa invoca una logica repressa; la logica della soddisfazione contro quella della repressione"

(H. Marcuse, Eros e civiltà)

 

 

“Con le scarpe piene di passi” è Il verso di una canzone di Jovanotti che ci è piaciuto, tanto da farci decidere di utilizzarlo per il nostro convegno: allude al tema del viaggio e dello spostamento, evoca la lentezza riflessiva del cammino, antitetica rispetto alla velocità a volte acritica alla quale la vita ci costringe spesso. Ma suggerisce, forse, anche la fatica, il peso che ogni spostamento implica.
La seconda parte del titolo, “dal borgo ai mondi e viceversa”, mette invece in connessione due realtà apparentemente opposte, ma anche complementari: il vicino e il lontano, il locale e il globale.
Nella sua interezza, il titolo che abbiamo scelto per l'undicesima edizione del nostro convegno ci sembra riproporne in forma sintetica il tema di fondo che lo ha percorso a partire dalla prima edizione del 2002, quando si intitolava “Culture e letteratura della migrazione”.
Quest'anno, il momento storico, la direzione a volte ostinata che prendevano molte delle nostre discussioni preparatorie, antichi progetti mai compiutamente realizzati, ma soprattutto la caratura e le storie personali degli ospiti a cui pensavamo, ci hanno spinto a tentare di declinare questo tema di fondo mettendo in connessione le scritture migranti con la letteratura di impegno civile intesa, quest'ultima, nella sua accezione più ampia di letteratura capace di confrontarsi con i grandi temi sociali, culturali e politici.

Nell’antologia di interviste raccolte da Giuliano Battiston, Per un’altra globalizzazione quasi tutti gli studiosi interpellati, da Samir Amin a Susan George, da Vandana Shiva a Muhammad Yunus, mettono in evidenza da una parte che “ la migrazione è una condizione umana universale, non un’eccezione, e che la storia umana esiste soltanto grazie alle migrazioni” ( Seyla Benhabib) , e dall’altra propongono “un ordine istituzionale multilivello, (..) attraverso il rafforzamento delle unità politiche al di sopra e al di sotto del livello dello stato, con processi sia di accentramento che di decentramento” (Thomas Pogge) per contrastare un dis/ordine mondiale governato solo da elite ristrette, di cui la crisi attuale costituisce una ulteriore manifestazione.

La scrittura, nelle sue varie forme, da quella letteraria a quella dei blogger, al linguaggio dei video, costituisce per noi lo strumento privilegiato per indagare il mondo che ci scorre davanti e mettere in discussione i temi che da questo scorrere ci vengono suggeriti. La cosiddetta letteratura della migrazione, anche questa intesa in una accezione ampia che include non tanto questioni di passaporto, ma una particolare sensibilità e capacità di sguardo sui mondi, ne costituisce un aspetto particolarmente interessante. Anche perché si tratta di una letteratura che con altre forme di espressione condivide la densità di un linguaggio che è estraneo ai codici di discorso dominanti. E in questo richiama “la letteratura minore” secondo l'accezione datane da G. Deleuze e F. Guattarì:
«Il primo carattere di tale letteratura è che in essa la lingua subisce un forte coefficiente di deterritorializzazione” […] In essa cioè si percepisce “Il sentimento di una distanza irriducibile”[...] «Il secondo carattere delle letterature minori consiste nel fatto che in esse tutto è politica […] al loro interno da sempre «si agita una storia ben diversa» [… ] «ogni fatto individuale è immediatamente innestato sulla politica […] «Nella letteratura minore, infine – ed è questo il terzo carattere – tutto assume un valore collettivo […] la letteratura viene ad assumere positivamente su di sé questo ruolo e questa funzione di enunciazione collettiva» quasi a farne strumento «di un’altra coscienza e di un'altra sensibilità“ (G. Deleuze, F. Guattari, Kafka. Per una letteratura minore).

A discutere con noi, coinvolgendo studenti e insegnanti, abbiamo invitato quest’anno autori che hanno in comune il fatto di avere attraversato quella soglia che separa (e a volte ricongiunge) il borgo e i mondi, trasferendo nei propri percorsi umani e letterari la densità di quell'esperienza. Attraversando più volte quella soglia. Lo scrittore ferrarese Stefano Tassinari, gli scrittori e giornalisti Tahar Lamri, Karim Metref hanno fatto, sia pure in modi tra loro non omogenei, della letteratura civile la cifra della loro attività. L'altro scrittore ferrarese Diego Marani si cimenta con il tema della commistione fra le lingue e le culture, ricercando con insistenza una prospettiva che conservi, integrandole, le differenze. Cléophas Adrien Dioma, poeta, fotografo e documentarista utilizza diversi linguaggi per promuovere occasioni di incontro e scambio di culture; Darien Levani, albanese un po' ferrarese, pur giovane, racconta di tante “scarpe piene di passi” di andata e ritorno, o di sola andata. Sun Wen-Long e Queenia Pereira De Oliveira ci aiuteranno ad affrontare il tema delle Seconde generazioni e dei loro diritti negati.

Vocidalsilenzio, Ottobre 2011– Gennaio 2012


 



Partecipano alle iniziative legate al Convegno alunni e insegnanti delle Scuole Superiori di Ferrara:
Istituto “L. Einaudi” – Liceo “L. Ariosto” – Liceo “G.Carducci” – Liceo “A.Roiti” – Istituto “O.Vergani” – ITI “N.Copernico-A.Carpeggiani” - IPSIA“Ercole I d’Este” – Istituto “D.Dossi”
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IL CONVEGNO È RICONOSCIUTO DAL MIUR - UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE - CSA FERRARA COME ATTIVITÀ DI AGGIORNAMENTO PER L'A.S. 2011\2012 ( DD.MM. N.45 DEL 4 APRILE 2005 E N.51 DEL 18 MAGGIO 2005)

 


Per informazioni:

• tel. 3356542434
• E-mail: info.vocidalsilenzio@tiscali.it


PROGRAMMA

GLI AUTORI

COMUNICATOSTAMPA


con il contributo di

 

Provincia di Ferrara

Comune di Ferrara

 

Regione Emilia-Romagna


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