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Ferrara – Portomaggiore 14 - 15 - 16 aprile 2016


15° Convegno Nazionale Franco Argento Culture e letteratura dei mondi


NON SOLO ACQUA, NON SOLO ARIA


La letteratura come bene comune




  «Dovremmo considerare la libertà di pensiero come un fatto naturale              inconfutabile, come l’aria  che respiriamo. Ma così non è finché uno                            Stato minaccia scrittori, editori, librai. Voglio però che   sia chiaro a                          tutti che limitare la libertà di pensiero e di espressione non è solo un                           atto di  censura: è un’aggressione alla natura umana»                                                                                                                                                                                                                      (Salman Rushdie, discorso di apertura della Fiera del libro di                                                                                                Francoforte del 2015)

“Ho viaggiato molto, lo ammetto. Ho visitato e ho vissuto in molti                               altrove. E lo sento come un grande privilegio, perché posare i piedi sul                       medesimo suolo per tutta la vita può provocare un pericoloso equivoco,                       farci credere che quella terra ci appartenga, come se essa non fosse in                          prestito, come tutto è in prestito nella vita”.

                                          (A. Tabucchi, Viaggi e altri viaggi, Milano, Feltrinelli, 2010)

                                                                                                                                                                                


La fase di preparazione e ideazione dell' edizione 2016 del convegno è stata preceduta da un ciclo di presentazioni di libri che si è protratto tra ottobre enovembre del 2015.

Il percorso bibliografico che abbiamo proposto comprendeva il testo di ecologia politica “Vie di fuga” di Paolo Cacciari (Marotta e Cafiero, Napoli, 2014); la silloge poetica di Bartolomeo Bellanova “A perdicuore. Versi scomposti e liberati” (David and Mathaus, 2015)); il testo a metà tra cronaca storica e narrativa di Milton Fernandez “Donne (Pazze sognatrici, rivoluzionarie...)” (Rayuela, 2015).

Nonostante l'apparente eterogeneità dei testi, le riflessioni indotte dal colloquio tra il pubblico e con gli autori ne hanno fatto emergere gli elementi di sintonia.
In “Vie di fuga” Paolo Cacciari definisce l'utopia concreta di una fuoriuscita dal modello di civilizzazione imperante, fondato sul progetto ossessivo di crescita-sviluppo che ha raggiunto i suoi limiti nella spoliazione e nell’avvelenamento della biosfera e nella costruzione di ingiustizie e disuguaglianze, raccontando le pratiche tracciate da gruppi e movimenti di donne e uomini che in ogni parte del mondo sperimentano forme di vita sociale alternative.
La raccolta di poesia di Bartolomeo Bellanova l'abbiamo letta come un “canto sociale”, di forte impronta civile, i cui versi appaiono sempre legati alla denuncia delle cause dell'oltraggio sistematico alla bellezza della natura e dell'ingiustizia sociale.
Il libro di Milton Fernandez raccoglie trentaquattro ritratti di donne di diversa estrazione sociale e culturale, che con la loro esperienza sono state capaci di sovvertire i ruoli a loro riservati, di cambiare le regole, e con esse il mondo.
Questo percorso ci ha rinforzato nell'ipotesi di dedicare il convegno alla riflessione su quanto la letteratura possa rappresentare un patrimonio collettivo di memoria, ma anche analisi, e precostruzioni di mondi possibili.
Ci hanno colpito alcune definizioni di ‘bene comune’ presentate da Paolo Cacciari nel suo “Vie di fuga” :

                “ i beni comuni sono l’insieme dei principi, delle istituzioni, delle risorse, dei mezzi e delle pratiche che permettono ad un gruppo di                     individui di costituire una comunità umana capace di assicurare il diritto ad una vita degna per tutti” (Unimondo. org);

                “(i beni comuni sono) i doni della natura e della società che ereditiamo e creiamo collettivamente” (Peter Barnes).

Da questi due spunti possono derivare due diverse interpretazioni relative all’accostamento fa i due termini ‘letteratura’ e ‘bene comune’. Una più ristretta può riguardare tutti quei testi letterari che affrontano direttamente le problematiche ambientaliste o, per estensione, di “ecologia politica”, con riferimenti alla gestione dei beni comuni alternativa al saccheggio che il sistema che sta dominando il mondo ha prodotto e produce, con incursioni speranzose sulla decrescita e sulla transizione. Il panorama in questo settore è sterminato e comprende sia opere recenti come ‘Solar’ di Ian McEwan, sospesa fra catastrofe e salvezza, ‘Hanoi’ di Adriana Lisboa, apologo sulla resilienza, ‘Storia di Karel’ di Antonio Pennacchi con la descrizione di una società energeticamente minimalista, sia geniali anticipazioni sul baratro verso cui il mondo si trova a rotolare, presenti nell’incipit di ‘Risurrezione’ di Tolstoi, o in alcune novelle di Italo Calvino, presenti nella raccolta di racconti ’Prima che ti dica pronto’ , come ‘La pompa di benzina’ e ‘La poubelle agrée’ o nel capitolo finale della ‘Coscienza di Zeno’ di Italo Svevo solo per citare a caso in mezzo alla immensa foresta della letteratura.
Accanto a questo particolare settore di ‘letteratura civile’ dalle due definizioni riportate più sopra si potrebbero forse fare entrare nel recinto della ‘letteratura come bene comune’ tutte quelle opere che ci consentono, non solo di conoscere storie di denuncia, di violazioni dei diritti umani e di prospettive di trasformazione e di cambiamento, come i romanzi di Josè Saramago, di Juan Sepulveda , di Erri De Luca... ma anche progetti che tentano una pratica sociale della letteratura intesa come laboratorio culturale collettivo. Si potrebbero forse citare, in tal senso, gli esperimenti della rivista Cassandre-Horschamp, in Francia, e l'esperienza di Luther Blisset, prima e Wu Ming poi, in Italia. Per certi aspetti anche la cosiddetta letteratura della migrazione in Italia ha costituito, sia pure per un breve periodo, l'espressione di una nuova “comunità narrativa”: “una comunità di condivisione non solo di uno stesso spazio geografico, ma anche di esperienze, storie, di un futuro comune” (cfr. Nora Moll, L'infinito sotto casa, Patron, Bologna, 2015, pp. 77-78).
Anche tra le case editrici si potrebbero citare esempi di iniziative che si collocano al di fuori del grande circuito di mercato editoriale. Alcune di esse si pongono l’obiettivo di sostenere e
diffondere una visione alternativa della società, divulgando testi impegnati nei campi della nonviolenza,
diritti umani, ambientalismo, consumo critico, economia civile, sviluppo dal basso, dialogo e solidarietà fra i popoli, incontro con la diversità, sviluppo sostenibile.
Altre sono impegnate a sperimentare pratiche editoriali alternative, come l'Open Access, Licenze Creative Commons e attuano una politica di calmario dei prezzi.
Ivan Illich , nella sua utopica “ricostruzione conviviale”, concepiva gli spazi comuni come un modo attraverso il quale le persone creano e concordano il proprio senso delle cose, non solo come gestire le risorse dalle quali dipendono, la produzione, il governo, l’economia, ma anche come conoscere il mondo. co-inventare una diversa visione dell’umanità. Nel saggio Shadow Work (1981) parlava della necessità di riscoprire la cultura come bene comune e la lettura come attività sociale.
Da queste premesse, senza voler cadere in una vuota retorica del bene comune (locuzione che comincia ad essere abusata nel linguaggio socio-politico) è forse lecito ipotizzare per la letteratura l'accostamento a un patrimonio collettivo di beni, palpabili e non astratti, che hanno come fine non il profitto, ma la reciprocità, e che richiedono pertanto, di essere tutelati dalla censura, dalla noncuranza, e sottratti al cinismo del marketing, alla violenza del mercato.

Nelle tre sessioni del convegno, ne parleremo con:

                    Melita Richter, Tahar Lamri, Alessandro Ghebreigziabiher, Nader Gazvinizadeh,

                        Barbara Diolaiti, Silvestra Sbarbaro, Sandro Abruzzese, Ibrahim Kane Annour


Ferrara, marzo 2016



 

Per informazioni:

• E-mail: info.vocidalsilenzio@tiscali.it


PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO

COMUNICATOSTAMPA

GLI AUTORI

 

con il contributo di

 

Comune di Ferrara

Provincia di Ferrara

 

Regione Emilia-Romagna


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