MENSILE di Informazioni On Line dal Mediterraneo
PAGINE COLORATE
a cura di Francesco Argento e Alberto Melandri
Maurizio Tosi Editore, pagg. 100. Libro + CD Rom £. 20.000
Il libro può essere richiesto al Cies di Ferrara, tel. 0532761882, oppure al seguente
indirizzo: vocidalsilenzio@libero.it
Promosso dal CIES di Ferrara, il libro contiene racconti e poesie dimmigrati
provenienti da vari continenti e sbarcati in terra emiliana: del messicano Jesus
Cervantes, del kosovaro Zecir Zefiri, della brasiliana Eliana Marques de Morais, dei
marocchini Samira Garni, Mohammed Tafa, Ahmed Chgouri, del palestinese Ibrahim Uthman,
dellungherese Melinda Bonani Tamas-Tarr, della mauritana Aichetou Traore, delle
nigeriane Amarachi Acuzie e Blessing Kelechi, della colombiana Sonia Pico Diaz, delle
russe Irina Riabokon e Irina Ruban.
Le finalità del libro sono illustrate nellintroduzione dei
due curatori che pubblichiamo di seguito:
Non era molto quello che ci stava in ogni valigia, ma in ogni valigia ci stava un
mondo. Sbilenca, sconquassata, legata con lo spago o chiusa male da serrature rugginose,
ogni valigia era come tutte le altre, ma nessuna era uguale a nessunaltra.
Gli uomini e le donne giunti da lontano si lasciavano portare come le loro valige, da una
fila allaltra e si stipavano, come le loro valige, in attesa.
Potrebbe sembrare il resoconto di un cronista che assiste allo sbarco sulle coste italiane
di un gruppo di kurdi o di albanesi; invece sono le parole che lo scrittore uruguayo
Eduardo Galeano, discendente da italiani, usa per descrivere larrivo di emigranti
europei in America allinizio del Novecento.
Non bisogna, infatti, dimenticare che più di 25 milioni di italiani negli ultimi 150 anni
sono emigrati allestero, contribuendo a creare nuove aggregazioni culturali nelle
terre di arrivo.
Lo stesso processo si sta verificando in questi anni in Italia, dove le nuove cittadine ed
i nuovi cittadini, arrivati da diverse parti del mondo, con le loro esperienze hanno
contribuito ad arricchire la nostra cultura, avviando quel processo di
sprovincializzazione che in altri paesi europei, in particolare in Francia e Gran
Bretagna, si era già consolidato negli scorsi decenni.
Alcuni, fra gli immigrati, hanno usato la scrittura per raccontare il loro vissuto,
denunciando spesso indifferenze o discriminazioni, strettamente intrecciate, peraltro, a
forme di accoglienza solidale. Queste opere possono aiutare gli italiani a specchiarsi
nelle parole dei nuovi arrivati, comprendendo meglio i propri limiti e le proprie paure,
troppo spesso occultati dal mito degli Italiani Brava Gente.
Questa letteratura ha acquisito ormai una vera dignità letteraria: "gli scrittori
dell'immigrazione hanno incominciato ad emanciparsi dalla scrittura in collaborazione con
adiutori italiani e stanno mostrando di volersi costituire e presentare come scrittori in
senso pieno. Il che significa: non solo come testimoni di un fenomeno sociale e culturale
traumatico e di ancora improbabile e difficile composizione, ma anche come narratori e
poeti di situazioni ed esperienze del disagio, e soprattutto delle differenze
culturali" (Armando Gnisci). Ne sono testimonianza alcune delle ultime opere uscite,
scritte da Mbacke Gadji, Ron Hubati, Younis Tawfik e Smari Abdel Malek, che, oltrepassando
il livello del documento, ci forniscono unimmagine con altri
occhi della nostra realtà in una stimolante prospettiva di antropologia reciproca.
Anche le autrici e gli autori compresi in questa raccolta, seppure con modalità e
risultati molto differenti fra loro, sembrano avviarsi in questa direzione. I testi
presentano forme diverse, dal diario alla lettera, dalla narrazione breve alla prosa
autobiografica, dal frammento a varie tipologie di lirica, e si connotano per una
mescolanza di nostalgia e di volontà di inserimento nella realtà italiana; il loro
atteggiamento rivela, nellapproccio al paese straniero, quelle caratteristiche di
calore e disponibilità che dovrebbero far parte - ma non è sempre così - delle nostre
modalità di accoglienza verso di loro. Gli autori di questa antologia rappresentano,
però, solo una limitata minoranza: non siamo riusciti a raggiungere immigrati che vivono
una particolare situazione di disagio come i venditori senegalesi davanti ai supermercati
o le prostitute straniere dei viali e insieme a loro tutte quelle voci che non sono ancora
arrivate alla scrittura e che potrebbero testimoniare forme di emarginazione sicuramente
più complesse e drammatiche.
Perché Pagine Colorate? Potrebbe sembrare una titolazione scontata e un
po retorica, e forse anche lo è, ma abbiamo voluto operare una scelta le cui
finalità fossero chiare e riconoscibili già dallinizio, volendo far riferimento ad
una metafora che nellimmaginario collettivo dovrebbe richiamare la ricchezza e la
varietà del métissage.
Le finalità di questo lavoro si connettono alla opportunità di favorire il dialogo
interculturale e, certamente, la letteratura, come larte e la musica, favorisce
questo processo di scambio di esperienze, particolarmente importante in un momento come
quello attuale, in cui la continua sottolineatura di parole come sicurezza e
stabilità nasconde spesso chiusure razziste diffuse in tutto il paese ed
anche in una piccola realtà come quella di Ferrara, in cui vivono le autrici e gli autori
di questi testi. Sappiamo bene che di fronte a queste chiusure non esistono vaccini,
perché le paure e le diffidenze albergano anche nelle persone più disponibili ed aperte
alle altre culture; lobiettivo comune deve essere quello di esplicitarle, di capirne
le origini e quindi di controllarle, avviando un processo di dialettica interculturale, a
cui questa antologia vuole fornire un contributo, pur limitato allo specifico letterario.
* I disegni, inseriti nellantologia, interpretano ed integrano le narrazioni e le
poesie; le schede-paese, invece, servono a contestualizzare le autrici e gli autori nelle
loro realtà di provenienza.