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O.d.G. impatto sui territori del Decreto Legge 113 del 4 ottobre 2018 in materia di immigrazione e sicurezza - P.G.n.146912
dei Gruppi Misto, PD e SI
Ferrara, 27 novembre 2018
Al Sig. Sindaco
Al Sig. Presidente del Consiglio
Oggetto: Ordine del giorno riguardante l'impatto sui territori del decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113 in materia di immigrazione e sicurezza.
VISTO
• il Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno”, che contiene tra l’altro norme in materia di rilascio di permessi temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza;
PREMESSO CHE
• il dato relativo ai migranti sbarcati in Italia è stato nel 2016 di 144.574, nel 2017 di 108.538 e nel 2018 (al 12 ottobre) di 21.426, confermando un trend in calo che dunque non evidenzia né la sussistenza di situazioni emergenziali, né la necessità di misure straordinarie;
CONSIDERATO che il Decreto Legge in oggetto
• elimina la possibilità per le commissioni territoriali e per il Questore di valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano abrogando, di fatto, l'istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari e introducendo una nuova tipizzazione delle tipologie di tutela complementare molto residuali con ampia discrezionalità per il loro riconoscimento
• non specifica, nell'attuale formulazione del testo, se questi nuovi permessi di soggiorno permettano l’iscrizione obbligatoria al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), come invece garantiva il permesso per motivi umanitari, con il rischio di ricaduta dell'intero costo dell'assistenza sanitaria sugli enti locali;
• mira a prolungare il periodo massimo di trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per i rimpatri da 90 a 180 giorni;
• elimina gli sportelli comunali che forniscono attività informative, di supporto e di assistenza agli stranieri che intendano accedere ai programmi di rimpatrio volontario-assistito;
• riserva l'accoglienza nel sistema SPRAR ai soli titolari di protezione e minori stranieri non accompagnati, escludendo i richiedenti asilo e protezione umanitaria e i titolari di protezioni complementari;
• esclude la possibilità di iscrizione all'anagrafe dei residenti ai detentori di permesso di soggiorno per richiesta di asilo
RITENUTO CHE
• le norme contenute nel decreto legge in questione favoriscano le strutture di accoglienza straordinaria, puntando a smantellare invece proprio quella parte finalizzata a dare risposte ordinarie, strutturate, controllate e non emergenziali, come i centri di accoglienza del sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), gestiti dai Comuni, con percorsi di integrazione reale in piccole accoglienze, rifugio diffuso in alloggi e anche in famiglia;
-l'esclusione dei richiedenti asilo dai progetti di accoglienza afferenti alla rete SPRAR comporterà l’impossibilità di coinvolgere nei percorsi di integrazione proprio quei soggetti che maggiormente necessitano di tali misure, vale a dire gli stranieri giunti da meno tempo sul territorio nazionale o le persone maggiormente vulnerabili (come donne, persone con disturbi psichiatrici, disabilità), impedendo in tal modo l'attivazione di percorsi di autonomia virtuosi, che consentano ai beneficiari di non rimanere imprigionati in dinamiche di tipo assistenzialista;
• con un quadro normativo così delineato, vengano vanificati gli sforzi fatti anche dal Comune di Ferrara volti ad un'equa distribuzione sostenibile su tutto il territorio e non solo nelle grandi aree urbane;
• i mancati percorsi di integrazione anche in città più piccole, porteranno ad aumentare ulteriormente in città presenze di persone in condizione di estremo disagio, al di fuori da qualsiasi sistema di controllo, potenzialmente coinvolgibili in attività illecite;
• sia prevedibile l'aumento delle persone presenti nei Centri di permanenza in attesa di rimpatrio ed essendo molto scarse le risorse stanziate per i rimpatri volontari e assenti ulteriori accordi con i paesi di origine, è altrettanto prevedibile l'aumento delle persone in condizione di irregolarità, esposte alla marginalità estrema;
- il prevedibile aumento del numero degli stranieri irregolari presenti sul territorio nazionale, e la conseguente impossibilità per tali soggetti di accedere a diritti fondamentali quali il lavoro, l'assistenza sanitaria, l'iscrizione anagrafica, l'accesso ai servizi sociali, etc. determinerà un incremento delle situazioni di emarginazione, con il conseguente aumento dei costi sociali e l'accentuazione della condizione di insicurezza percepita dalla collettività intera;
CONSIDERATO CHE
• Il modello di presa in carico ferrarese sia nei CAS che negli SPRAR ha privilegiato una forma di accoglienza diffusa sul territorio in ambienti domestici che facilitino l’integrazione degli ospiti nel contesto socio relazionale di vita, attivando in prevalenza appartamenti di civile abitazione di medie o piccole dimensioni nei quali le persone accolte possano vivere un ambiente di tipo familiare
• il sistema di accoglienza CAS presenta nel nostro territorio un'equilibrata distribuzione con 897 posti suddivisi in 100 strutture (dati al 24/10/2018), per un totale CAS-SPRAR di 1074 posti e circa 120 strutture;
• per il sistema SPRAR il Comune di Ferrara è titolare di 128 posti in 8 comuni su 23, di cui 8 posti per adulti vulnerabili (disagio mentale), 18 posti per minori stranieri non accompagnati (MSNA), 11 posti MSNA neo maggiorenni e 7 MSNA neo maggiorenni progetto VESTA (dati al 31/10/2018). Il Comune di Argenta è titolare di 35 posti adulti, ed il comune di Cento di 14 posti adulti.
• nell’area di Ferrara e provincia risultano accolte 1074 persone nei Centri di accoglienza, di cui 177 nello Sprar, tra adulti e msna; molte di esse sarebbero prive del titolo previsto dal DL 113 per poter usufruire di un’accoglienza strutturata quale quella prevista nello Sprar che questo territorio ha scelto come sistema qualificato per garantire percorsi di autonomia e favorire la convivenza civile con le comunità locali;
• a Ferrara i minori stranieri non accompagnati rischiano, nel prossimo triennio, al compimento del 18° anno di età di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada o alternativamente, di richiedere il prosieguo amministrativo disposto dalla Autorità Giudiziaria (come previsto dalla legge Zampa) con rette mediamente di 80 Euro giornalieri a totale carico del Comune, fino al compimento del 21° anno di età. A tali numeri, si aggiunge la presenza di 22 beneficiari attualmente accolti nell’ambito del progetto SPRAR del Comune di Ferrara destinato ai minori stranieri non accompagnati, per i quali le disposizioni del decreto potrebbero compromettere la concreta possibilità di consolidare il percorso accoglienza e integrazione una volta raggiunta la maggiore età;
• l’ANCI nazionale ha stimato in 280 milioni di Euro i costi amministrativi che ricadranno su Servizi Sociali e Sanitari territoriali e dei comuni, in conseguenza delle previsioni del decreto in oggetto, per l’assistenza ai soggetti vulnerabili, oggi a carico del sistema nazionale;
CONSIDERATO INFINE
- Che la convenzione tra ASP e Prefettura oggi in uso scadrà il 31.12.2018
- Che da tale convenzione dipendono tutti i contratti con i soggetti gestori dell’accoglienza
- Che ad oggi la Prefettura non è nelle condizioni di dichiarare con certezza cosa accadrà dal 1.1.2019, in assenza di indicazioni precise dal Ministero dell’Interno circa l’applicazione nel concreto della normativa in oggetto
- Che pertanto si rende necessaria una nuova convenzione per il tempo necessario all’entrata in vigore del nuovo sistema, oggi ancora assolutamente incerto per tempi e modalità onde evitare l’aumento di persone prive di assistenza e di dimora, con conseguente ricaduta sui servizi a spese del Comune
- Che tale nuova convenzione deve necessariamente avere le stesse caratteristiche e coperture di quella in essere, allo scopo di poter garantire l’invarianza dei servizi, e con essi il rispetto della dignità delle persone, il sostegno ai percorsi di integrazione delle persone ospitate a garanzia della tutela della sicurezza dei territori
- Che è indispensabile insistere sulla creazione di meccanismi di ingresso legale, unica via per garantire un controllo efficace nei territori
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- ad assicurarsi per il tramite di ASP che la nuova convenzione, qualora si decida di firmarla, valga per il tempo necessario a traghettare il sistema da quello attuale a quello descritto nella nuova normativa per avere poi il modo di valutare le diverse condizioni di gestione, ad oggi non ancora definite, e l’eventuale prosecuzione della collaborazione con la Prefettura;
- a chiedere al Ministro dell'Interno ed al Governo di aprire un confronto con le città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull'impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori prima della sua definitiva approvazione.
I consiglieri comunali:
Ilaria Baraldi (Gruppo PD)
Tommaso Cristofori (Gruppo PD)
Davide Bertolasi (Gruppo PD)
Dario Maresca (Gruppo PD)
Vito Guzzinati (Gruppo PD)
Bianca Maria Vitelletti (Gruppo PD)
Elisabetta Soriani (Gruppo PD)
Ruggero Tosi (Gruppo PD)
Mauro Vignolo (Gruppo PD)
Luigi Vitellio (Gruppo PD)
Deanna Marescotti (Gruppo Misto)
Leonardo Fiorentini (Gruppo SI)
(Trattato nella seduta del Consiglio Comunale del 3 dicembre 2018)