.I QUADRO STORICO
Una rapida carrellata sulle relazioni tra gli Stati italiani e il
Marocco a partire dal XII secolo, quando « i sovrani dell’algerina
Tlemcen e d’Almeria inviano a Pisa un’ambasceria comune,
a cui si
unisce l’ambasciata che il sultano almoravide Ali ben Yussef
invia da Marrakesh… » e la storia, non molto gloriosa,
della fabbrica
d’Armi di Fez, la cui costruzione è auspicata dal sultano
Moulay Hassan.
.II LA COMUNITÀ ITALIANA
La migrazione dell’inizio del XX secolo riversa in Marocco la
prima grande ondata di emigranti italiani, mossi dalla speranza
di un avvenire migliore. Le loro vite sono attraversate da
innumerevoli difficoltà e, durante la guerra, essi subiscono
le
rappresaglie e la detenzione prima nei campi francesi e poi in
quelli americani: un periodo inquietante e dimenticato della
loro storia in Marocco. Nonostante tutto, questi Italiani danno
vita a una comunità operosa e a scuole molto attive, particolarmente
durante il periodo fascista, allacciano rapporti di amicizia e di
simpatia con gli autoctoni, e contribuiscono in vari modi alla costruzione
del Marocco nuovo.
.III QUADERNI DI VIAGGIO
Piccola antologia dei racconti di viaggio in Marocco, a volte
inediti, che autori e viaggiatori italiani ci hanno lasciato a
partire dal 1700, e tra i quali si distinguono figure come quella
di Samuele Romanelli con il suo Visioni d’Oriente (Masa BeArav),
di Edmondo De Amicis con Marocco, di Luigi Barzini con Sotto la tenda,
e tante altre ancora.
.IV SCHEGGE DI MEMORIA
Due grandi donne, Elisa Chimenti e Lucia Servadio Bedarida,
lasciano una traccia indelebile nella memoria di Tangeri:
Elisa, grazie a una vita dedicata all’insegnamento e alle sue
opere letterarie di cui il Marocco è protagonista, e Lucia
che
«trova in Marocco un luminoso riparo dalla follia nazista che,
contaminando l’Italia, mette in pericolo la sua esistenza e
quella dei suoi cari…» e che consacra la sua esistenza
di medico e di ricercatrice a curare gli indigenti e ad aiutare centinaia
di bimbi a
venire al mondo.
Altri ritratti di personaggi eccellenti spianano la strada alle
commoventi testimonianze che alcuni «anziani» rappresentanti
della comunità italiana hanno accettato di affidare all’autrice.
«Tutte insieme a formare un mosaico di storie che meriterebbero
di essere raccolte e raccontate tutte, per non perderle. Per non dimenticare.»
.V I MODELLI DI UNA NUOVA INDUSTRIA
Il Marocco è tornato da poco ad essere indipendente quando
Enrico Mattei — figura emblematica del firmamento
industriale italiano — vi arriva per sviluppare il suo progetto
di autonomia dalle società americane nella politica dell’energia.
Viene così fondata la Samir.
La Fiat, dal canto suo, effettua importanti investimenti in Marocco
e contribuisce a rafforzare le basi di una nuova industria automobilistica.
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