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PD, Pdl e il rinvio della discussione relativa al regolamento sulla comunicazione
Archivio legislatura 2009 - 2014
Oggi il Pdl ha tolto il Pd e la maggioranza dalla graticola del voto sul regolamento per la comunicazione istituzionale. Ha chiesto infatti il rinvio della discussione, pena l’uscita del proprio gruppo dall’aula, adducendo a motivazione il proprio intento di giungere ad un (impossibile!) testo unitario. Il Pd ha approfittato della sponda offerta, forse non concordata, dichiarandosi disponibile a rimettere il tema nel cassetto. Cosa che accade da decenni, se è vero come è vero che Ferrara non si è mai dotata di un regolamento ad hoc e nessuno lo aveva mai chiesto prima. Così Pd e Pdl, a braccetto, hanno votato il rinvio, Ppf ha votato contro, Lega e Iaf si sono astenuti.
Si era discusso l’argomento per settimane e non si era trovato l’accordo a causa della distanza delle posizioni. Ppf aveva persino rinunciato al proprio documento pur di venire incontro al Pd. Tutto inutile! E’ vero che fin dall’inizio il Pdl aveva lanciato appelli all’accordo, ma si era astenuto dal proporre emendamenti o integrazioni. La conferenza dei capigruppo alla fine ne aveva preso atto e deciso di votare le due proposte (Pd da un lato e Ppf/Prc-Pdci dall’altro). Questo avrebbe fatto emergere le posizioni sull’argomento, le rispettive argomentazioni ed il voto avrebbe fatto assumere ai consiglieri di maggioranza ed opposizione le proprie responsabilità (per inciso Lega, Iaf, Ppf e Prc-Pdci, avrebbero votato allo stesso modo).
Ma ieri nel momento della verità, è arrivato al Pd il provvidenziale salvagente del Pdl: rinvio o uscita dall’aula! Un episodio preoccupante, non sufficiente per trarre giudizi politici sull’accaduto, anche se non possiamo sottacere che il fatto non è isolato. In queste settimane, infatti, il Pdl sta lanciando un altro salvagente al Pd.
Da tempo stiamo cercando (Ppf, Lega, Prc-Pdci, Iaf) di far convocare un consiglio straordinario su Hera (contratti di servizio, tariffe, raccolta porta a porta, incenerimento di rifiuti da fuori provincia, ecc…), magari preceduto da un passaggio in Commissione servizi pubblici. Il Pdl non firma la richiesta, ben sapendo che basterebbe quella di un solo suo consigliere per far scattare la regola che impone al Presidente di convocare il consiglio entro 20 giorni. Di fatto il Pdl blocca l’iniziativa politica di alcuni gruppi di opposizione. Debole motivazione Pdl: “abbiamo in mente di organizzare una iniziativa analoga”!
Infine un terzo episodio. Nel consiglio straordinario su economia e lavoro del 9.11.09, richiesto da tutti i gruppi di opposizione, il Pdl non aveva presentato alcun documento o mozione o ordine del giorno. Eppure di fronte a quelli presentati dal Pd e da Ppf, non ha scelto e si è astenuto, mentre Lega, Iaf e Ppf hanno votato il documento Ppf.
Dunque il sospetto (non la certezza) che sia in atto un’azione frenante a danno delle iniziative politiche di alcuni gruppi di opposizione è legittimo! Azione, che se fosse reale, avvantaggerebbe il Pd. Ugualmente esiste il rischio che, in un mutato contesto politico in cui l’egemonia di rappresentanza di tutta l’opposizione da parte di un solo gruppo non è possibile, qualcuno, temendo di non essere più l’interlocutore “privilegiato” del Pd, possa essere indotto a non mettere al centro delle proprie scelte l’interesse esclusivo dei cittadini!
* - consigliere comunale Ppf (www.progettoperferrara.org)