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Intervento in Consiglio Comunale del 25 gennaio 2018 su Mozione autonomia Presidente Regione E/R Presentata dal Gruppo FI
Attività della consigliera
Intervento in Consiglio Comunale del 25 gennaio 2018
RISPOSTA alla
Mozione in merito alla richiesta di maggiore autonomia avanzata dal Presidente della Regione Emilia Romagna – presentata dal Gruppo Consiliare di Forza Italia
Il richiamo all’art. 116 della Costituzione contenuto nella Mozione presentata è corretto e doveroso.
E proprio perché è doverosa la precisa applicazione della norma costituzionale, la Regione Emilia Romagna ha deciso di avviare il procedimento per l’attuazione dell’articolo 116 -terzo comma - della Costituzione così da ottenere dallo Stato il riconoscimento di di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia con gli obiettivi di:
1- acquisire una più estesa autonomia in ambiti cruciali per il nostro sistema economico e sociale
2 – valorizzare le vocazioni e le differenze che connotano il nostro territorio
3 – efficientare il sistema dal punto di vista finanziario, fiscale, organizzativo, amministrativo e legislativo
La nostra Regione chiede quindi competenza non su intere materie bensì su specifiche funzioni che possono aumentare la sua competitività territoriale con l’obiettivo di rispondere in maniera più adeguata ai bisogni delle comunità amministrate con una gestione più coerente dell’impianto istituzionale e riaprire una discussione sull’intero assetto dei rapporti tra Stato, Regioni e autonomie locali.
L’iniziativa della Regione ha visto l’approvazione, il 28 agosto 2017, da parte della Giunta regionale di un primo documento di indirizzi poi sottoposto all’
Assemblea Legislativa che il 3 ottobre ha approvato una prima r
isoluzione assembleare.
Il 18 ottobre è stata sottoscritta una dichiarazione di intenti da parte del Presidente della Regione e del Presidente del Consiglio dei Ministri per la prosecuzione del percorso.
Il 14 novembre il Presidente della Giunta ha riferito all’Assemblea sugli sviluppi del percorso e la stessa Assemblea ha approvato, con il consenso unanime delle forze politiche di maggioranza e di minoranza, una
seconda risoluzione.
Il percorso intrapreso per giungere alla seconda risoluzione ha coinvolto :
- le
autonomie locali, in particolare Comuni e Provincie, con appositi incontri svolti in diverse sedi di confronto a partire dal mese di settembre 2017 per un totale di 4 incontri.
- l’Assemblea dell’
Anci regionale con il coinvolgimento dei Sindaci, dei Presidenti di Provincia e di Unione dell’intera regione nella seduta congiunta del 19.09
- il Tavolo dei firmatari del
“Patto per il Lavoro” con le rappresentanze economiche e sociali della regione, che si è svolto in 5 sedute tra i mesi di luglio 2017 e gennaio 2018
Le aree strategiche scelte sono state:
- tutela e sicurezza del lavoro – istruzione e tecnica professionale
- internazionalizzazione delle imprese -ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione
- territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture
- tutela dalla salute.
Con la seconda risoluzione è stato dato mandato ad ampliare le materie da inserire nel negoziato con:
- agricoltura e protezione della fauna e attività venatoria
- acquacoltura
- cultura e spettacolo
- sport
La richiesta di autonomia della Regione Emilia Romagna aspira comunque al mantenimento dei valori dell’unità giuridica e finanziaria della Nazione. L’obiettivo, quindi, non è minare i capisaldi dell’ordinamento costituzionale.
La Regione, infatti, per svolgere le funzioni richieste in maggior autonomia non intende proporre al Governo in sede di negoziato il mantenimento sul territorio dell’intero residuo fiscale regionale ma meccanismi che garantiscano, da un lato, la necessaria corrispondenza tra funzioni e risorse, e dall’altro, il rispetto dei principi perequativi e solidaristici.
Questo percorso, che ha evitato il ricorso a referendum, seguito altrove, con un risparmio certo per la Regione Emilia Romagna di circa 20 milioni di euro, si è arricchito della presenza della
Regione Lombardia, con incontri trilaterali che si sono tenuti in sedi diverse: Roma – Bologna e Milano.
Successivamente si sono svolti incontri tecnici con i Ministeri ai quali partecipano anche i tecnici della
Regione Veneto. Sette incontri fino ad ora.
Il documento di aggiornamento che la Giunta ha approvato in novembre è stato presentato e discusso nelle commissioni assembleari regionali.
Entro la fine della legislatura nazionale dovrebbe essere sottoscritta una Pre-Intesa tra il Governo e le singole Regioni che stanno svolgendo il negoziato, Emilia -Romagna, Lombardia e Veneto sulle materie che sono state oggetto del negoziato medesimo:
- Tutela e sicurezza del lavoro
- Istruzione
- Ambiente
- Tutela della salute
L’intesa conterrà i primi esiti del negoziato da porre a base del successivo lavoro di sviluppo che sarà consegnato nelle mani del futuro Governo e del Parlamento che sarà eletto il prossimo 4 marzo.
Il percorso ampio e partecipato, che è stato attuato nel pieno rispetto delle norme costituzionali, ha consentito un coinvolgimento mirato di rappresentanti istituzionali, Università, parti sociali ed economiche, mondo delle imprese, nonché un grande risparmio di risorse finanziarie.
La bontà del percorso è stata riconosciuta da quelle Regioni che hanno deciso di unirvisi.
L’auspicio è che il prossimo Governo e il prossimo Parlamento diano seguito all’Intesa raggiunta e portino a compimento questo primo importante percorso di attuazione delle previsioni contenute nell’ art. 116 e nel rispetto degli artt. 117 e 119 del dettato costituzionale.