Giuseppe Santi

Nativo di Bologna, 1759 ca., dove apprese le prime nozioni di pittura come allievo di Gaetano Gandolfi, esordì nel 1790 con le decorazioni di palazzo Zambeccari poi, nel 1793 a Ferrara, con gli affreschi e le decorazioni della chiesa di Sant’Agnese e di alcuni palazzi nobiliari, Pavanelli, Bresciani e Ferrarini. Esponente di un neoclassicismo già intaccato dalle influenze romantiche ma dove ancora si avvertono le persistenze settecentesche, si stabilì a Ferrara nel 1797 dove, fervente sostenitore delle idee rivoluzionarie, ottenne dai francesi numerose commissioni. Anche la sala del Teatro Comunale fu da lui decorata con la collaborazione dei veneti Barozzi e Zuliani ma gli affreschi vennero poi sostituiti nel 1825 con quelli di Angelo Monticelli. Divenuto professore di pittura nella locale Accademia di Belle Arti, intorno al 1800, ebbe tra i suoi allievi diversi artisti ferraresi da Migliari a Gaetano Domenichini. Nel 1810, in occasione dell'inaugurazione del monumento ferrarese a Napoleone fu richiesto come figurinista per curare gli apparati scenografici. E' stato recentemente acquistato da privati un suo bellissimo olio "Diana e Endimione". Nel 1822 decorò la chiesa di San Michele a Ferrara.
Nell’insegnamento e nelle sue opere evidente è il tentativo di superare il provincialismo con aperture verso tendenze venete e francesi: ciò anche in piena Restaurazione quando, per i trascorsi politici, fu emarginato e a Ferrara morì il 2 maggio 1825.



"Monumento funebre a Ludovico Ariosto" - Giovanni Battista Aleotti