Viennese
di nascita (1731) e allievo per alcuni anni di C. Nighens e di D.
Gran nel 1755 si trasferì a Roma dove divenne collaboratore
di Anton Raphael Mengs ed in seguito, alla sua morte, l’erede.
Artista di talento, fu il rappresentante a Roma di un neoclassicismo
differenziato rispetto a quello francese. Notevole soprattutto la
sua attività di ritrattista, di stranieri di passaggio a Roma
(Winckelmann, il doge Michelangelo Cambiaso, il marchese Berio, Robert
Clive) e più tardi della corte austriaca. Intorno al 1760 iniziarono
i suoi rapporti con il cardinale
Gianmaria Riminaldi che continuarono fino alla morte del prelato:
nel 1787 eseguì il suo
ritratto ora conservato presso il museo di Schifanoia. Membro
e poi Principe dell’Accademia di San Luca, morì a Roma nel
1808.
"Ritratto
del cardinale Giovanni Maria Riminaldi" - Collezione
Riminaldi