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Elysium atestinum di Giulio Cesare Bordoni
 

Biblioteca Ariostea - I codici Estensi
Biografia
GIULIO CESARE SCALIGERO O BORDONI
RIVA DEL GARDA O PADOVA, 23 APRILE 1484 - AGEN, 21 OTTOBRE 1558

SCHEDA BIOGRAFICA

E’ d’uopo una premessa alla figura poliedrica di umanista e uomo di scienze, rappresentante della cultura rinascimentale europea che fu Giulio Cesare Scaligero o Giulio Cesare Bordoni (quest’ultima forma del nome è riscontrabile nell’esemplare manoscritto dell’Elysium Atestinum qui pubblicato; entrambi i nomi sono in ogni caso da ritenersi equivalenti e intercambiabili). Sia il cognome, che la parte iniziale della sua vita sono stati oggetto di studio da parte della critica che a cercato di far luce sulla vera identità di questo letterato che con le sue opere acquistò molta fama nell’Europa del Rinascimento. La biografia scritta dal figlio Giuseppe Giusto Scaligero (Agen, 4 agosto 1540-Leida, 21 gennaio 1609), accreditato e affermato uomo di lettere, nonché eccelso filologo conoscitore delle lingue classiche, ma anche studioso dell’ebraico e dell’arabo, avvalora l’origine aristocratica facendolo discendere dal casato dei Della Scala di Verona. Emerge in questa biografia (Epistola de vetustate et splendore Gentis Scaligerae et Iulii Caesaris Scaligeri vita, Leida, Officina Plantiniana, Franciscus Raphelengius, 1594) uno stile narrativo degli eventi, che circondano la nascita del Bordoni, piuttosto favolistico, che già i suoi contemporanei misero in discussione. Altre fonti utilizzate dalla critica moderna hanno portato a conclusioni diverse (cfr. M. Billanovich).

23 aprile 1484
secondo quanto riportato dal figlio Giuseppe Giusto, nasce a Riva del Garda da Benedetto, figlio primogenito di Niccolò Della Scala e di Bartolomea parente dell’imperatore Massimiliano, e Berenice Lodron di famiglia comitale trentina, ottant’anni esatti dalla morte del bisnonno Guglielmo, signore di Verona prima della cacciata da parte di Francesco Novello da Carrara.
Per altre fonti nasce a Padova dall’astronomo e geografo patavino Benedetto Bordoni (m. ca. 1529-31), autore di un Isolario edito a Venezia nel 1528 presso Niccolò Zoppino col titolo Libro nel qual si ragiona de tutte l'isole del mondo.

1496
a Verona viene presentato all'imperatore Massimiliano d'Asburgo che lo accoglie al suo servizio.

1504 ca.
abbandona la vita conventuale intrapresa negli anni, per noi oscuri e imprecisabili sotto il profilo cronologico e conoscitivo, della prima giovinezza. Verosimilmente, resta per un po’ di tempo a Venezia ove frequenta la bottega dello stampatore Aldo Manuzio.

1509-1515
esercita il mestiere di soldato nelle truppe dell’imperatore Massimiliano partecipando alle battaglie della Ghiara d’Adda e di Ravenna (1512). Raggiunto l’Imperatore a Pieve di Cadore è insignito di un’onorificenza per il valore dimostrato.

1512-1520
compone l’Elysium, poemetto latino di 411 esametri, in onore di Isabella d’Este (1474-1539) - figlia del duca di Ferrara Ercole I e di Eleonora principessa d’Aragona - all’epoca già marchesa di Mantova in quanto sposa di Francesco Gonzaga. L’autore non lo inserì mai nelle raccolte di versi per darlo alle stampe.

1514-1519
la biografia scritta dal figlio asserisce che Giulio Cesare si trasferisce a Bologna per dedicarsi allo studio della medicina e della storia naturale; parla altresì di studi compiuti a Ferrara. Tuttavia una testimonianza documentaria dell’Archivio della Curia vescovile di Padova attesta il conseguimento della laurea “in artibus spectabilis et eximii domini Iulii, filii domini Benedicti Bordoni, civis Veronensis”, avvenuta nella città patavina in data 22 giugno 1519.

post 1519
si stabilisce a Venezia. Accetta l’incarico di tradurre la seconda parte delle Vite di Plutarco.

1520
viene chiamato ad assumere l’insegnamento presso l’Ateneo di Padova.

1524 exeunte
lascia l’Italia per stabilirsi ad Agen, sulla Garonna, al servizio, in qualità di medico, del vescovo Angelo Della Rovere. Inizia così il periodo francese. Ad Agen esercita la professione di medico, circondato da numerosi studenti, ed acquisisce fama di filosofo, scienziato, erudito. Entra in contatto con il celebre novelliere Matteo Bandello (Castelnuovo Scrivia, 1485-1561, Agen).

luglio 1525
l’editore Niccolò Zoppino stampa a Venezia la traduzione delle Vite di Plutarco.

1528
riceve dal re di Francia, Francesco I, la cittadinanza francese. Erasmo da Rotterdam pubblica a Basilea, presso Hieronymus Froben, il dialogo Ciceronianus.

aprile 1529
sposa Andriette de la Roque di nobile famiglia guascone.
Risponde al dialogo di Erasmo da Rotterdam, il Ciceronianus, pubblicato l’anno avanti, scrivendo un’orazione in difesa di Cicerone ed entrando così in polemica con il celebre filosofo olandese. Ciò gli fa ottenere un’immediata notorietà.

1530
gli nasce Silvio, primogenito di quindici figli, del quale diviene precettore, anche se in un primo tempo lo fa studiare presso il Collegio di Bordeaux .

settembre 1531
a due anni di distanza dà alle stampe, presso Pierre Vidoue a Parigi, l’orazione dal titolo Pro M. Tullio Cicerone contra Desiderium Erasmum Roterodamum, che fu completamente ignorata da Erasmo.

1532
viene eletto nel Consiglio Municipale di Agen: carica che gli fu reiterata per diversi anni.
Entra in disputa anche con François Rabelais per questioni di carattere medico: lo scrittore francese, scrivendo ad Erasmo, in una lettera del 30 novembre, ritiene il Bordoni un impostore privo di conoscenze mediche.

1533
pubblica a Parigi, presso Michel Vascosan, Nouorum epigrammatum, liber vnicus. Eiusdem hymni duo, Ioanni Baptistae clamanti in deserto, Rocho & Sebastiano. Eiusdem diua Ludouica Sabaudia.

1535
prendendo posizione nella disputa contro Erasmo, l’umanista, filologo, nonché tipografo Etienne Dolet (Orleans, 1509-1546, Parigi) dà alle stampe, a Lione presso Sebastien Gryphius, il Dialogus, de imitatione Ciceroniana, aduersus Desiderium Erasmum Roterodamum, riscuotendo un successo immediato. Lo Scaligero risponde alla fama del Dolet scrivendo alcuni componimenti denigratori contenuti nei Poemata.

1537
dà alle stampe sempre presso Pierre Vidoue, a Parigi, una seconda invettiva, scritta l’anno precedente, contro Erasmo che era già morto, dal titolo Aduersus Des. Erasmi Roteroda. Dialogum Ciceronianum oratio secunda.

1538
riceve la visita di Michel de Nostredame - medico, alchimista, astrologo e veggente meglio noto col nome di Nostradamus (Saint-Rémy,1503-1566, Salon) -, proveniente da Tolosa, che si ferma a lungo presso di lui. Nello stesso anno giunge ad Agen, anch’egli da Tolosa, l’inquisitore domenicano Louis de Rochette che apre un’inchiesta sugli eretici; Giulio Cesare, che si era avvicinato ad ambienti riformati, si trova così imputato in un processo per eresia dal quale viene assolto grazie all’intervento di tre consiglieri del Parlamento di Bordeaux a lui legati da vincoli di amicizia e di stima.

1539
a Lione, presso Sebastien Gryphius, pubblica gli Heroes, raccolta di poesie che celebrano figure di uomini illustri appartenenti all’antichità classica e a lui contemporanee, il Liber de comicis dimensionibus, e i Commentari al libro di Ippocrate De insomniis.

1540
viene edito a Lione, per i tipi di Sebastien Gryphius, il De causis linguae latinae libri tredicim, trattato sulla lingua latina che dedica al figlio Silvio.
Gli nasce Giuseppe Giusto che diventerà uno dei più famosi eruditi francesi dell’epoca, nonché autore di una biografia del padre.

1541
giunge ad Agen, al seguito della contessa Costanza Rangoni, vedova di Cesare Fregoso, anche Matteo Bandello col quale Giulio Cesare intrattiene un’amicizia documentata da scambi di versi.

1546
a Lione dà alle stampe i Poematia ad illustriss. Constantiam Rangoniam per i tipi dei fratelli Godefroy & Marcellin Beringue.

1556
pubblica a Parigi, presso Michel Vascosan, In libros duos, qui inscribuntur De plantis, Aristotele autore, libri duo.

1557
entra in polemica con il medico, matematico nonché filosofo Girolamo Cardano (Pavia, 1501-1576, Roma), che nel 1550 aveva pubblicato il trattato De substilitate, rispondendo con un’opera data alle stampe a Parigi nel luglio del 1557, presso Federic Morel, tipografo Michel Vascosan, intitolata: Exotericarum exercitationum liber quintus decimus, De subtilitate, ad Hieronymum Cardanum.

21 ottobre 1558
muore ad Agen, dove viene sepolto nella chiesa degli agostiniani.

1561
viene pubblicata postuma, a Lione, presso Antoine Vincent, l’opera, dedicata al figlio Silvio, che gli darà maggiore notorietà: i Poetices libri septem.

1566
vengono pubblicati a Ginevra, presso Jean Crespin, e a Lione presso Guillaume Rouille, in emissione simultanea di edizione condivisa, i Commentarii et animadversiones in sex libros De causis plantarum Theophrasti, in cui il Bordoni dava prova delle sue conoscenze di botanica e di erboristeria. Nel medesimo esemplare si trovano inoltre In libros De plantis Aristoteli inscriptos, Commentarii.

 

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