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Mozione: tariffe del servizio idrico integrato e la remunerazione del capitale investito
Archivio legislatura 2009 - 2014
PREMESSO CHE
il 12 e 13 giugno quasi ventisette milioni di italiani si sono espressi votando quattro quesiti referendari, due dei quali sul tema della gestione del servizio idrico, in particolar modo le modalità di affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e la remunerazione garantita dei capitali;
PRESO ATTO CHE
ai suddetti referendum hanno prevalso i sì in tutti i quesiti e nello specifico i quesiti aventi ad oggetto le norme sulla gestione del servizio idrico integrato hanno ottenuto il 95,35% di si al primo quesito e il 95,80% al secondo quesito;
VISTO
in particolare il risultato relativo al quesito sulla remunerazione del capitale investito avente il seguente testo: «Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 Norme in materia ambientale, limitatamente alla seguente parte: dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito?
CONSIDERATO
che la nuova formulazione del comma 1 dell'articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 Aprile 2006 recita: La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell'entità dei costi di gestione delle opere, e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell'Autorità d'ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio "chi inquina paga". Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.
E che la remunerazione del capitale investito in materia di tariffe del servizio idrico integrato non è più prevista dall'ordinamento italiano
SI IMPEGNANO
- il Sindaco a rispettarew la volontà popolare, dunque ad attivarsi per l’eliminazione immediata della remunerazione del capitale investito, presentando presso l'ATO la richiesta di riduzione delle tariffe, come da pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del responso referendario, impegnando l'assemblea dei soci al mantenimento degli investimenti già previsti;
- il Sindaco, la Giunta e il Consiglio a modificare lo Statuto Comunale, introducendo una definizione che dichiari l’acqua bene comune la cui gestione deve essere affidata a soggetti di diritto pubblico;
- a predisporre tutti gli atti necessari affinché la gestione del servizio idrico integrato sia condotta in forme e modi coerenti con l’esito referendario, conformi con le modifiche statutarie