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OdG Giornata Internazionale contro la violenza alle donne

Archivio legislatura 2009 - 2014
Premesso

Che la violenza contro le donne è un fenomeno in continua espansione, la cui gravità è sintomo di un profondo malessere sociale.

Che aumentano gli esiti nefasti delle violenze sulle donne, visto che in Italia ogni anno vengono compiuti da 100 a 140 femminicidi, in maggior parte riferibili all’ambito della violenza domestica o delle relazioni interpersonali . Nei soli mesi di giugno e luglio 2010 sono state uccise 18 donne con motivazioni riferite a tali ambiti.

Che gli aggiornamenti statistici a seguito della ricerca ISTAT del 2007 non segnalano miglioramenti rispetto ad una situazione nazionale che ha evidenziato come oltre 7 milioni di donne tra i 16 e 70 anni nel corso della vita hanno subito abusi. Si parla di 5 milioni di stupri e 3 milioni di vittime di violenze fisiche.

Che la violenza contro le donne rappresenta una emergenza europea, come dimostrano i dati rilevati nei paesi industrializzati, dove tra il 25 ed il 30% delle donne subiscono, nel corso delle loro vite adulte, violenze fisiche e/o sessuali da un partner o ex partner,

Che, come ha rilevato l’O.M.S. almeno il 70% delle donne vittime di omicidi sono state uccise dai propri partner e che, secondo il Consiglio d’Europa, la violenza tra i 16 ed i 44 anni è la principale causa di morte e di invalidità, paragonabile a tumore e incidenti stradali, già oggetto di campagne di sensibilizzazione importanti.


Che gli Organismi internazionali ed europei a fronte di tale emergenza sociale hanno promosso campagne di sensibilizzazione finalizzate all’invito agli Stati di adottare misure straordinarie ed integrate di contrasto alla violenza.

Che, la maggior parte dei Paesi Europei si è dotata di leggi o di Piani Nazionali finalizzati alla costituzione di reti pubbliche e private per agire sulla prevenzione, sulla coercizione degli autori e sul sostegno alle vittime.

Che l’Italia sta recuperando terreno sul piano legislativo attraverso le norme sullo Stalking e il Piano Nazionale Antiviolenza, presentato il 28 ottobre, che consentirà di mettere in rete l'esperienza dei centri antiviolenza nelle Regioni italiane, attraverso il numero verde 1522 e le professionalità delle Forze dell'Ordine, con iniziative affidate alle Regioni stesse e agli EE.LL. sensibili.

Che, in Italia, vi è anche un serio problema culturale di tutela della dignità delle donne.
La violenza sulle donne,così come per qualsiasi altra persona , non sempre lascia marchi visibili sul corpo: essa infatti non è solo fisica, ma anche psicologica ed economica.
Dietro al fenomeno della violenza non vi sono solo atti subiti individualmente, infatti esso può essere tollerato solo da una società che continua ad alimentare il persistere di stereotipi di genere e discriminazioni per le donne.

Che, pertanto, oltre alla adozione di misure integrate a contrasto della violenza, e per il sostegno delle vittime , è necessaria una capillare azione formativa rivolta alle giovani generazioni per affermare una cultura del rispetto della dignità delle donne, delle differenze e di rifiuto delle relazioni violente, unitamente ad azioni di mediazione familiare per i nuclei di nuova formazione, affinchè si possa operare a scopo preventivo sul potenziale proliferare dei conflitti domestici e più in generale sociali.

Che, anche nella provincia di Ferrara, come documentano i dati di attività del Centro Donna Giustizia, aumentano le richieste di aiuto e di sostegno per donne vittime di violenze o di maltrattamenti.
Nei primi dieci mesi del 2010 al Centro sono state accolte 377 donne delle quali 158 nel progetto Uscire dalla Violenza, evidenziando un trand di crescita al pari del livello regionale e nazionale.

Che la vicenda di Sakineh Ashtani, attualmente sotto la minaccia di una esecuzione imminente, ha acceso i riflettori internazionali sulla condizione di inferiorità nelle quali vivono milioni di donne in tutto il mondo, che subiscono quotidianamente violenze e discriminazioni nell’accesso ai diritti umani fondamentali.


Il Consiglio Comunale e il Consiglio Provinciale di Ferrara

Esprime innanzitutto la più ferma condanna per ogni forma di violenza nei confronti delle donne, ritenuta espressione di degrado morale, civile e culturale delle comunità.

Ritiene pertanto necessario

Aderire alla Giornata Internazionale contro la violenza alle donne e considerare tale adesione come segno di un’azione continuativa a contrasto della violenza condotta insieme a tutte le Istituzioni, alle Forze dell’Ordine, ai Sistemi Sanitario e Scolastico, alle Associazioni del territorio impegnate nell’azione quotidiana di sostegno alle donne in difficoltà.

Mantenere alto l’impegno testimoniato dalla sottoscrizione del Protocollo triennale d’intesa promosso dalla Prefettura di Ferrara il 12 novembre 2009 e dare piena attuazione agli esiti operativi del Protocollo sia sul versante della adozione di procedure sanitarie di accoglienza e di cura delle vittime, uniche per tutto il territorio ferrarese, che sulla condivisione di Linee Guida per la sensibilizzazione sociale e per la formazione dei diversi operatori che, a titolo diverso, agiscono sul contrasto alla violenza.

Ribadisce il proprio impegno Istituzionale

ad aggiornare gli elementi conoscitivi sulla situazione locale,
a concorrere alla stabilità e alla qualità di politiche di aiuto per le donne che subiscono violenza, attraverso la continuità delle azioni intraprese con il Protocollo d’intesa Interistituzionale,
a favorire proposte per una nuova cultura estranea alle discriminazioni e agli stereotipi di genere,
a sostenere sul piano informativo ed educativo l’affermazione di un nuovo patto tra i generi, a cominciare dai giovani uomini e dalle giovani donne.


Si impegna a sollecitare

il Ministero alle Pari Opportunità affinchè il Piano Nazionale Antiviolenza varato con parere positivo dalla Conferenza Unificata trovi continuità di sostegno in Parlamento, confermando il finanziamento di 18 milioni di euro stanziati e sviluppi con le Regioni per gli impegni di loro competenza, per politiche efficaci di prevenzione, per la certezza di uno stato di diritto delle vittime di violenza, per un sistema giudiziario competente ed efficace, per la crescita di un sistema qualificato di accoglienza e di supporto alle vittime nei territori.

Si impegna a dare continuità

alle politiche integrate che la Regione Emilia Romagna mette in atto anche attraverso la collaborazione con la rete regionale dei 10 Centri Antiviolenza, affinché le azioni di contrasto alla violenza contro le donne siano parte integrante delle politiche per la salute e il benessere approvate dalle Istituzioni.

Si impegna alttresì

a rendere costante e visibile in tutta la propria azione istituzionale il rispetto per la dignità e il ruolo delle donne nella comunità, considerando questa la premessa di una cultura che toglie terreno alla violenza, concorrendo a costruire società meno indifferenti e più rispettose di tutti i propri cittadinia
A tenere alta l’attenzione sulle vicende delle donne che, come Sakineh, vivono oppresse e nella paura le più riprovevoli discriminazioni, al fine di promuovere la difesa dei diritti umani fondamentali, in nome della giustizia e della democrazia.
Ultima modifica: 29-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Rifondazione Comunisti Italiani
EMAIL: gruppo-rifondazione@comune.fe.it
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