LA STORIA

PALAZZO SCHIFANOIA

Il primo nucleo del palazzo fu edificato alla fine del Trecento per volontà di Alberto V d’Este. Il suo nome deriva dall’espressione "schivar la noia" e si riferisce alla funzione dell'edificio, luogo deputato all'ozio signorile. Situato in un’area verde appena fuori le mura medievali della città e circondato da pacifici edifici religiosi, Schifanoia faceva infatti parte delle “delizie” estensi. Con questo nome si indicavano le ville in cui la corte si allontanava dalle responsabilità del governo per dedicarsi agli svaghi della caccia, delle feste e dei giochi.

Nel 1465 Borso d’Este affidò all’architetto di corte Pietro Benvenuto degli Ordini il compito di riammodernare e ingrandire l’edificio. Attorno al 1471 il palazzo si presentava come un elegante edificio a due piani dalla facciata interamente affrescata a finti marmi policromi e dotato di un imponente portale marmoreo riportante lo stemma estense, anch’esso un tempo dipinto.

Negli stessi anni lo scultore Domenico di Paris esegue gli stucchi della sala delle Virtù, mentre i pittori dell’officina ferrarese, fra i quali spicca Francesco del Cossa, affrescano il salone principale con lo straordinario ciclo dei Mesi, una delle più alte testimonianze della cultura astrologica umanistica.

Nel 1493-98 Ercole I incarica Biagio Rossetti di sostituire la merlatura pericolante con un cornicione in cotto e di aggiungere nuovi ambienti all’edificio.