Credo che la domanda: "Come è cambiata Ferrara nell’ultimo decennio?" meriti una risposta articolata, fondata su dati concreti piuttosto che sulla percezione soggettiva che ciascuno di noi elabora a partire dalla quotidianità.
Il Bilancio di mandato, che descrive le principali realizzazioni dell’Amministrazione comunale nell’arco di due legislature, vuole offrire una base di riflessione, qualche dato statistico, qualche indicatore che consenta, a chi avrà la curiosità di scorrerlo, di formulare la propria risposta.
Dar conto puntualmente di tutte le attività del Comune sarebbe velleitario: ci è parso più utile circoscrivere il campo agli aspetti più tangibili, siano essi investimenti o servizi, e descriverli a partire dai problemi concreti che i ferraresi affrontano ogni giorno.
Proprio perché la domanda iniziale è legittima, non credo che il Bilancio di mandato possa risolversi esclusivamente misurando la capacità che l’Amministrazione ha avuto di rispondere ai bisogni dei cittadini; a meno di non annoverare tra questi la qualità urbana, la tutela del patrimonio collettivo - la bellezza della nostra città, la sua cultura - e l’arricchimento delle opportunità disponibili perché ciascuno, in qualsiasi momento della vita, possa crescere e sentirsi liberamente parte della collettività.
Il Bilancio di mandato da’ conto anche dei problemi irrisolti, delle inadeguatezze che restano da affrontare, dei progetti che sono mutati o si sono ridimensionati nel corso del tempo. Non c’è dubbio che questi abbiano un peso, anche se qualche volta non è l’Amministrazione da sola a portarne la responsabilità.
E tuttavia credo che Ferrara sia oggi più bella, più vivibile, più conosciuta nel mondo di quanto fosse nel 1999. Hanno concorso in tanti, a questo risultato: Istituzioni, forze economiche e sociali, Associazioni, organi di governo e semplici cittadini, che ringrazio per aver condiviso con me questi obiettivi e gli impegni presi.