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RISOLUZIONE CASE PROTETTE
Archivio legislatura 2009 - 2014
P.G. n. 22429/11
Il Consiglio Comunale di Ferrara
Premesso
- che il Comune di Ferrara persiste nel richiedere ai parenti degli assistiti ricoverati in strutture protette o in RSA il pagamento della quota parte della retta alberghiera non coperta dal reddito dell’assistito.
Considerato
- che tale prassi è ingiustificata in quanto i Comuni non possono chiedere ai parenti dei soggetti con handicap grave e degli ultrasessantacinquenni non autosufficienti il pagamento di contributi per il ricovero dei medesimi, in base a quanto disposto alla legge 8 novembre 2000 n. 328, titolata “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”), per mezzo della quale il legislatore ha previsto un articolato sistema integrato “di interventi e servizi sociali in favore di situazioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia” affidato in gran parte agli enti pubblici territoriali; e altresì in ragione del contenuto dell’ l’art. 6 del decreto legislativo 3.5.00 n. 130, il quale stabilisce che «Le disposizioni del presente decreto non modificano la disciplina relativa ai soggetti tenuti alla prestazione degli alimenti ai sensi dell’art. 433 del codice civile e non possono essere interpretate nel senso dell’attribuzione agli enti erogatori delle facoltà di cui all’art. 438, primo comma, del codice civile nei confronti dei componenti il nucleo familiare del richiedente la prestazione sociale agevolata», chiarendo così che l’ente erogatore non può sostituirsi all’assistito nella richiesta di alimenti ai congiunti del medesimo.
- che il Comune di Ferrara quando rileva che gli assistiti non sono in grado con i soli propri cespiti di coprire interamente la retta, sottopone ai familiari una richiesta di impegno al pagamento della quota parte eccedente.
Rilevato
- che tale condotta non è conforme al quadro normativo sopra esposto.
- che la Cassazione ha, infatti, statuito (Cass. N. 26863/08) che il sopra citato impegno configura una promessa unilaterale, la quale perde immediatamente efficacia in seguito al recesso formalizzato dell’obbligato.
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta
- a modificare il regolamento comunale che stabilisce i criteri di imputazione delle rette in RSA e strutture protette, rendendolo conforme alle normative vigenti.
- a richiedere che la quotaparte sanitaria sia sempre almeno del 50%, come previsto per legge.
- Promuovere in ambito regionale la revisione dei meccanismi di partecipazione delle famiglie nella quota sociale delle rette delle case protette, uniformandosi alle indicazioni della L. 328 del 2000 così come a quelle giurisprudenziali, con l’obiettivo di abbandonare la prassi di richiedere alle famiglie la sottoscrizione di un impegno al pagamento, prevedendo forme di copertura regionali.