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OdG APERTURE DOMENICALI
Archivio legislatura 2009 - 2014
Ordine del giorno aperture domenicali
Premesso
che l'Amministrazione Comunale ha presentato la propria proposta definitiva circa le aperture domenicali per il 2011, che determina un aumento da 12 a 22, utilizzando il titolo di città d'arte.
Considerato
- che lavorare la domenica o nei giorni festivi non è certo piacevole per chi vi è obbligato
che tale costrizione ha tra l'altro conseguenze negative sui rapporti familiari e in generale sui rapporti sociali.
- che potrebbe essere accettabile un sacrificio da parte di chi lavora, se si avesse una
ragionevole certezza che, in un momento di crisi difficile come quello che stiamo.
attraversando, questo servisse almeno ad offrire nuove occasioni di lavoro.
- che tale certezza non c'è, perché le imprese della grande distribuzione commerciale non
sono disposte a prendere alcun impegno in proposito, ma si limitano all'elaborazione di stime, previsioni e null'altro.
Ritenuto tuttavia
- che quella delle aperture domenicali sia una realtà ormai molto presente in diversi settori di mondo del lavoro, compresi alcuni di quelli che non gestiscono servizi essenziali la cui interruzione può determinaregrave pregiudizio ai cittadini.
- che tra questi rientri senz'altro il commercio, settore, tra l'altro mediamente caratterizzato, come è noto, da salari particolarmente bassi, alta intensità lavorativa, elevata precarietà, nonché ampio utilizzo di partime ad utilizzo molto flessibile.
Ritenuto altresì
- che siano già numerose le domeniche e le festività lavorate, potenzialmente anche tutte
nei centri storici.
- che sia inaccettabile porre la questione in termini perentori: lavoro domenicale sì o lavoro domenicale no.
- che il lavoro domenicale o festivo, in assenza di oggettive ragioni di necessità di servizio, può risultare accettabile solo se adeguatamente retribuito o se volto ad offrire nuove occasioni di lavoro.
Rilevato
- che, proprio nel momento in cui si chiedono più aperture nei giorni domenicali o festivi, giungono da vari gruppi commerciali richieste esplicite di riduzione delle maggiorazioni salariali già previste per questo tipo di lavoro. Coop Estense, principale sostenitore della richiesta di nuove aperture, il cui contratto integrativo è scaduto da ben tre anni, pone addirittura questa come condizione del
rinnovo. Insomma, si chiede di lavorare di più, per una paga oraria minore.
- che altre imprese commerciali non applicano alcun tipo di integrativo, né quello aziendale o di
gruppo, né quello territoriale sottoscritto circa un anno fa tra sindacati e organizzazioni
provinciali del commercio. Determinando così una forma di concorrenza sleale a danno degli altri esercizi commerciali che pagano di più i propri dipendenti.
Il Consiglio Comunale
chiede al Sindaco e alla Giunta di rivedere il contenuto della sperimentazione e il conseguente protocollo che ne recepisce le indicazioni.