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Intervento in Consiglio Comunale del 22/09/2014 su mozione M5S "Università di Fe e accordi con altri capoluoghi di provincia"
Attività della consigliera
IN RISPOSTA ALLA MOZIONE M5S SU UNIVERSITA’ E ACCORDI CON ALTRI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA
La mozione del M5S impegna il Sindaco e la Giunta a impegnarsi formalmente a sostenere l’Università di Ferrara e ad aiutarla a mantenere la propria indipendenza decisionale, organizzativa, amministrativa e le proprie peculiarità.
Difficile essere in disaccordo con un auspicio di tale genericità e indeterminatezza. Chi potrebbe volere il contrario?
Proviamo a contribuire alla discussione ricordando quanto è stato fatto negli ultimi mesi e quale è la cornice della relazione Amministrazione/Università nella quale ci muoviamo.
Anzitutto, Ferrara va a pieno titolo ascritta nel novero delle Città Universitarie, proprio per l’impatto sociale, culturale, economico e di sviluppo che l’Università produce nel tessuto cittadino, e ciò è dovuto alla pluriennale e costante collaborazione tra Comune e Università. Da tale collaborazione, è nata un anno fa Unitown, la rete europea di città universitarie nel cui ambito discutere e promuovere buone pratiche nel rapporto tra comunità cittadina e universitaria, all’interno di un network di relazioni internazionali da implementare, cui Ferrara appartiene a pieno titolo, anche grazie a convenzioni con 576 atenei in tutto il mondo, alla mobilità in entrata e in uscita che sposta ogni anno più di 300 studenti tra Progetto Erasmus e Progetto Atlante.
A questi dati si aggiunga che l’indice di attrattività dell’Università di Ferrara è il più alto d’Italia, potendo contare il 60% degli studenti provenienti da fuori città.
Sono numeri che danno la dimensione della ricaduta sul tessuto economico della città, basti pensare al mercato immobiliare, a quello dei servizi connessi e al turismo.
Tutto questo dà la dimensione dello sforzo compiuto e dei risultati raggiunti grazie alla reciproca disponibilità di Comune e Università ad azioni congiunte che ad oggi hanno prodotto una trasformazione dell’identità della città di Ferrara per la presenza contestuale di diverse culture ed esigenze, a volte contrastanti, ma sempre utili sotto il profilo dello sviluppo della nostra comunità.
Basti pensare al contributo che i laureati in Architettura stanno dando alla forma e agli spazi della nostra città: Magazzini Savonuzzi, Mercato Coperto, Teatro Verdi, così come la rete delle social street, sono tutte esperienze di connessione tra le competenze e l’innovazione universitaria e il tessuto materiale e immateriale della nostra città. Avremmo i festival dei Buskers ed Internazionale se non fossimo una città universitaria? Probabilmente no.
Non è certamente un caso che la delega sul tema non sia più “Rapporti con l’Università” ma sia stata trasformata in “Città Universitaria” e sia attribuita come delega a sé stante (intesa né come formazione né come cultura) al Vicesindaco il quale ha un rapporto istituzionalmente diretto con il Rettore. A rafforzare il legame tra Amministrazione e Università si aggiunge la presenza di un membro espressione del Comune nel cda dell’Università.
Sul fronte dell’interlocuzione con le attività produttive, il Tecnopolo di Ferrara è promosso dall’Ateneo, dal Comune, dalla Provincia di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna ed è sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e rappresenta una importante tappa del percorso di avvicinamento tra il mondo della ricerca e della innovazione e il mondo produttivo. Che il Tecnopolo ottenga risultati di cui tutta la città potrà godere è provato dal recente premio nazionale per l’innovazione, il più importante riconoscimento italiano, trasversale al mondo produttivo e della ricerca, attribuito all’Università di Ferrara grazie al lavoro svolto dallo spin-off NuvoVec.
Infine, nell’ambito degli investimenti, ricordiamo che l’Università sarà la più grande stazione appaltante, dopo il Comune, per quanto riguarda i lavori di ripristino post terremoto.
Insomma, la relazione tra Amministrazione e Università è quanto mai stretta e, riteniamo, efficace; è però una relazione libera, poichè l’università non è un tassello dell’amministrazione, ma gode di una sua assoluta autonomia nelle scelte strategiche che intende compiere.
E qui veniamo al tema posto dalla mozione in oggetto: si chiede a Sindaco e Giunta di impegnarsi per garantire l’indipendenza decisionale, organizzativa e amministrativa e le peculiarità nell’ambito degli accordi di collaborazione con le altre realtà universitarie dell’area geopolitica di interscambio e condivisione che si sta venendo a creare, ossia l’area cosiddetta Emilia Centrale.
Il dispositivo così posto mostra chiaramente il limite della discussione.
Escludere o eludere il tema della competizione tra gli atenei è impossibile: il 18% dei finanziamenti di Stato alle università viene erogato in funzione dei risultati raggiunti (unico ramo dell’amministrazione che viene finanziato in base ai risultati); è quindi assolutamente naturale che la realtà nella quale si muove la nostra università, come tutte le altre, sia una realtà competitiva, accezione di per sé affatto negativa. All’interno di un sistema diffuso, per essere competitivi, occorrerà marcare la differenza, ossia sapersi distinguere per una o alcune peculiarità. Le specializzazioni non possono essere ovunque, a maggior ragione se l’area di riferimento è intra regionale. Per muoversi in un contesto competitivo occorre essere cioè complementari rispetto alle altre realtà universitarie e investire le poche risorse a disposizione su ciò che può produrre eccellenza, anziché frammentarle e disperderle per mantenere una pluralità di micro realtà.
Muovendoci in un contesto di area vasta – che mi pare non sia più posta in discussione -, anche in ambito universitario, la strada non deve essere quella della difesa della propria autonomia a prescindere. L’autonomia andrà declinata sulle direttrici della collaborazione e del coordinamento tra realtà universitarie e città della Regione. Ed è proprio in funzione di questo obiettivo che è opportuno sostenere il confronto tra i sindaci delle già citate città dell’Emilia Centrale. Il tavolo cui il Sindaco Tagliani ha partecipato, attirando gli strali dell’opposizione, mira proprio a questo: a creare sinergie e a evitare che Ferrara, già eccentrica nel suo posizionamento in regione, resti esclusa da qualsiasi ragionamento utile alla sua crescita e al mantenimento delle sue eccellenze.