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Question-Time: L'inceneritore e il bluff della plastica
di Claudio Fochi - 1.3.2019
P.G. 27638/2019
Premesso
che la presenza della plastica in tutti gli oceani e le terre emerse del pianeta non è più sostenibile a livello ambientale poiché tale fenomeno sta creando effetti negativi in tutto l’ecosistema;
che la plastica è un derivato del petrolio, fonte altamente inquinante, soprattutto in termini di produzione di CO2 e quindi di riscaldamento globale , per cui i protocolli internazionali stanno raccomandando l’attivazione immediata di un riutilizzo delle plastica già prodotta per limitare ulteriori danni ambientali;
Osservato
che i dati Hera della provincia di Modena mostrano esplicitamente che solo il 6% del totale della plastica raccolta tra i rifiuti viene riciclata come nuovi prodotti. (vedi link:
https://www.lapressa.it/rubriche/dossier-inceneritore/inceneritore-il-bluff-del-riciclo-della-plastica-si-recupera-solo-6?fbclid=IwAR05KHQIZG_xFvZ2RVq1Mb0VsZDBaTpWQmInroO01G-JSe2udM42S9kB6u0 )
che a Ferrara (dati Hera anno 2016) risulta:
- una raccolta complessiva di plastica di 7.324 tonnellate
- di cui 3.589 tonnellate differenziata dai cittadini ferraresi
- solo 1.388, 6 tonnellate vengono effettivamente riciclate e riutilizzate per la costruzione di nuovi prodotti
- mentre il restante 81% della plastica raccolta nei rifiuti , pari a 5.935,6 tonnellate viene inviata all’inceneritore
Notato che
il cittadino ferrarese differenzia 27,4 kg di plastica ogni anno, ma Hera ne ricicla solamente 10,6 kg, e cioè appena il 38% di quanto differenziato dal cittadino;
Ritenuto che
il costo di questa differenziata a carico del cittadino risulta essere piuttosto oneroso sia in termini economici che di servizio fornito fino ad oggi da Hera;
Si chiede ad assessore/i competenti:
- quando mai la raccolta differenziata riuscirà nell'intento di limitare la produzione di nuova plastica e a fare diminuire l’uso degli inceneritori, visto che a monte e a valle di questo tipo di raccolta differenziata, la plastica viene per gran parte bruciata? E, quando ancora essa non basta per ottimizzare la resa del “termovalorizzatore”, viene importata da fuori?
- poiché per rientrare realmente in quel modello di economia circolare tante volte sbandierato ma ben lontano dalla realtà dei fatti occorre una inversione di tendenza rispetto alla scelta “inceneritorecentrica” avallata dall’attuale amministrazione comunale ( che non vuole ammettere sia stata poco lungimirante dal punto di vista ambientale e sanitario visti i danni causati dalle le polveri sottili cariche di ingredienti nocivi) interroghiamo codesta amministrazione per chiedere quali strategie future ritiene indispensabile mettere in atto per uscire da questa impasse del bluff della plastica ?
Con Osservanza.
Il Consigliere comunale M5S
Claudio Fochi