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Scuola e precariato

Archivio legislatura 2009 - 2014
Come ogni anno, negli ultimi giorni di agosto i docenti non di ruolo ma abilitati vengono convocati dall’Ufficio Scolastico Provinciale per essere assegnati ai vari posti vacanti all’interno delle scuole della Provincia di Ferrara.
E in questa occasione, se anche qualcuno ritiene che sia giusto tagliare posti di lavoro nella scuola e trattare questa istituzione come una qualsiasi azienda privata, partecipando a questo rituale, si renderebbe conto di quanto, in questa borsa del lavoro, al di là dei problemi vissuti dai docenti, si verifichi un problema grosso per gli utenti finali: gli studenti e le famiglie che ogni anno si vedono cambiare gli insegnanti, anche quelli delle materie fondamentali.
Pensiamo ai nostri giovani, che vivono fin da piccoli questa situazione di precarietà continua nella scuola, quasi a volerli abituare a quello che sarà il loro futuro in questo paese: cambiare di anno in anno docenti; avere spesso cattedre scoperte fino a scuola inoltrata (ottobre, novembre), dover cambiare spesso insegnante già nella scuola materna e ancora nelle fasi delicate dei primi anni di elementari; cambiare metodo; doversi adattare a persone sempre diverse e non avere un punto di riferimento affettivo certo, giova forse alla loro crescita? In Italia quasi non esiste la continuità didattica che è invece un fondamento dell’educazione corretta, se non per poche classi fortunate o per poche discipline. Tutti i docenti possono testimoniare che le classi che hanno subito spesso cambiamenti di insegnanti, magari anche in corso d’anno, manifestano disagi evidenti nel comportamento e spesso lacune formative. Questo via vai di maestri, professori, educatori è causato dalla precarietà dei posti di lavoro nella scuola, ovvero non si parla di supplenze per malattie e maternità, ma di vere cattedre vacanti che dovrebbero essere occupate definitivamente e a tempo indeterminato da docenti che potrebbero seguire le classi dall’inizio alla fine del percorso scolastico. E così ogni anno a Settembre ricomincia il balletto dei supplenti annuali da una sede all’altra, perché chi viene prima in graduatoria sceglie per primo. Poco importa se hai insegnato per un anno in classi che si sono affezionate a te. Poco importa se hai iniziato un lavoro didattico e pedagogico preciso, se hai attivato dei progetti, se hai in mente un programma che vorresti sviluppare negli anni a venire con i tuoi ragazzi. Non importa se il paese non si preoccupa dei docenti, se la considerazione verso questo lavoro è bassa, ma che almeno il paese si renda conto dell’importanza dell’istituzione scuola e della minaccia che incombe sulla serenità dei nostri bambini e dei nostri giovani, sulla loro crescita corretta, sul loro diritto all’istruzione nelle migliori condizioni. Alla faccia della maestra unica, gli studenti della scuola gelminiana hanno 1000 maestre dai 1000 anonimi volti!
Ultima modifica: 13-09-2010
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it
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