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Intervento in Consiglio Comunale del 21 luglio 2014 - Petrolchimico e attività primarie
di Renato Finco
Il petrolchimico e le attività primarie.
L’area del Petrolchimico di Ferrara è stata negli ultimi decenni garanzia per la città e per il lavoro.
Il Comune con lo strumento dell’Accordo di Programma ha sottoscritto un patto con aziende e lavoratori, investendo risorse per effettuare le bonifiche ambientali necessarie e rendendo l’area attrattiva per l’insediamento di nuovi investimenti e il mantenimento delle realtà esistenti.
Ora dobbiamo monitorare e contrastare i tentativi di retro marcia rispetto agli impegni presi.
Dovrà essere sollecitata l’azione del Governo affinchè ENI, dopo il cambio degli organismi dirigenti, mantenga gli investimenti promessi sul sistema delle raffinerie italiane che interessano anche gli stabilimenti di Marghera e Ferrara, e vengano modificati gli orientamenti enuncianti dal nuovo amministratore delegato Claudio De Scalzi, sul blocco degli investimenti, sulle scelte preoccupanti in materia di ridimensionamento degli assetti industriali, occupazionali e della politica energetica del Gruppo nel nostro paese.
Debbono essere rispettati gli accordi e deve essere garantita la qualità del lavoro,.
Va sostenuto un Terzo Accordo di Programma, che abbia un duplice obiettivo: da un lato attrarre nuove imprese nella filiera della chimica verde e incentivare nuovi spin-off aziendali stimolando l’imprenditorialità locale, anche in sinergia con l’Università, dall’altro aggiornare e rilanciare il Protocollo appalti monitorando tutti gli intervenri e le aggiudicazioni garantendo un adeguato livello di sicurezza che sia in grado di mantenere l’elevata professionalità raggiunta.
Il rapporto .con ENI è quindi centrale sia per contenere i costi di produzione anche sul fronte della spesa per l’energia che per mantenere gli investimenti sugli impianti di trasformazione dell’ etilene e del polipropilene.
Tra i nuovi investimenti va approfondita e sviluppata l’opportunità, fornita dal nuovo piano regionale dei rifiuti, di creare a Ferrara il polo regionale per il riciclo della plastica.
In campo ambientale oltre che le azioni all’interno dell’area del petrolchimico rivestono particolare importanza l’avvio e la prosecuzione dei seguenti interventi:
- proseguire il lavoro di monitoraggio e bonifica, delle falde acquifere sotterranee nel quadrante est con estensione del monitoraggio anche nei quadranti nord e ovest della città;
- avviare l’esecuzione della mappatura acustica del territorio comunale, secondo le linee guida emanate dalla Regione nell’estate del 2012 in attuazione del DLGS 194/2005.
Non va trascurata la sinergia tra i settori della bio chimica legata alla trasformazione dei prodotti agro alimentari e la valorizzazione dell’agricoltura sostenibile e di qualità .
L’agricoltura multifunzionale come immaginata nella Politica Agricola Comunitaria e nel Programma di sviluppo Rurale 2014-2020, è uno degli obiettivi da perseguire soprattutto come occasione di creazione di nuove opportunità di reddito per gli agricoltori.
In particolare il Comune, venendo a mancare il ruolo delle Province, dovrà sostenere le eccellenze già presenti accompagnando i produttori locali nella costruzione di una rete commerciale più ampia e più strutturata, favorendo le Filiere corte e lo sviluppo tecnologico del mercato dei prodotti agricoli, che rafforzi la promozione dei prodotti locali di qualità su scala internazionale, favorendone l’ingresso nei mercati globali (riso, pera…).
Il tutto partendo da quanto realizzato in questi anni in tema di certificazioni di qualità, di tracciabilità e di marchi territoriali.
Valorizzare la agricoltura è parte di una cultura di attenzione all’ambiente e alla sua tutela.
Ferrara è inserita in un contesto ambientale prezioso e strategico per l’intera provincia. Ferrara può proporsi per un ruolo centrale di promozione di un Quadro Strategico Territoriale Provinciale, di una Intesa di Sostenibilità per il Bacino del Po e per contribuire a caratterizzare l’insieme dei Comuni ferraresi come laboratorio di eccellenza di nuove politiche all’insegna della sostenibilità.
A maggior ragione, sarà indispensabile tutta la capacità di “fare sistema” che le imprese, le organizzazioni di categoria e le istituzioni sapranno mettere in campo.
In un simile contesto, gli obiettivi di efficientamento della pubblica amministrazioni costituiscono un banco di prova fondamentale.
Detto ciò, un sindaco non può sottrarsi al proprio dovere, che consiste nel fare ciò che è in suo potere fare: migliorare la qualità della propria organizzazione, e ridurne il più possibile i costi.
Credo che negli ultimi cinque anni il Comune di Ferrara abbia compiuto notevoli sforzi in questo senso, e che i risultati siano già oggi visibili e concreti, a cominciare dalla riduzione di quel digital divide evidenziata come criticità del nostro territorio. Sono altrettanto convinto che la prossima amministrazione dovrà mantenere ed anzi intensificare l’impegno in quella direzione.
Ed anche per quanto riguarda le infrastrutture più tradizionali, come la rete viaria e più in generale gli interventi di urbanizzazione, credo di poter dire che molto è stato fatto nel Comune di Ferrara, nonostante un contesto in cui il patto di stabilità interno ha rappresentato un oggettivo elemento di freno alla capacità di investimento infrastrutturale degli enti locali; oltre a ciò, grazie all’adozione (avvenuta in un ambito di continuo confronto tra l’amministrazione e le categorie economiche) dei nuovi strumenti urbanistici quali il RUE ed il POC, si sono precostituite le condizioni grazie alle quali ai futuri insediamenti abitativi e produttivi si accompagneranno automaticamente le necessarie opere infrastrutturali.
Molto opportunamente, per quanto riguarda la fiscalità locale,. Il Comune di Ferrara ha risposto tagliando i costi: della propria organizzazione e del debito, riducendo il carico sulle future generazioni e liberando risorse.
Il risultato è il mantenimento – e in alcuni casi, il miglioramento – dei servizi, ed un livello di fiscalità locale talmente basso da essere citato dalla stampa economica.
Credo sarebbe azzardato promettere impegni specifici a lungo termine sulle singole misure e sulle singole aliquote. Azzardato, e forse anche intellettualmente disonesto, perché sarebbe troppo facile giustificare il venir meno ad un impegno dando la colpa al governo o alla congiuntura economica generale.
Più serio, invece, prendere atto di quali siano i settori produttivi che maggiormente possono contribuire, con un effetto di volano, alla ripresa economica e studiare – confrontandosi con le organizzazioni degli operatori – gli strumenti, fiscali e non, più idonei a dar loro sostegno.
Va Fatto uno specifico riferimento agli strumenti non fiscali in ordine agli strumenti finalizzati alla prevenzione ed alla sicurezza, alla tutela idrogeologica, a facilitare l’accesso al credito.
Chi amministra il nostro Comune nei prossimi anni deve garantire non solo una continuità nel sostegno a tali strumenti ma la totale apertura al dialogo con le organizzazioni economiche per individuare – insieme - anche possibili innovazioni, per cogliere in tempo utile le opportunità che potrebbero presentarsi, e che saranno più facilmente perseguibili mettendo in comune le rispettive competenze.
Il Sito Unesco “Ferrara, Città del Rinascimento, e il suo Delta del Po” va fortemente valorizzato per caratterizzarlo come asse portante delle politiche agro ambientali ferraresi di area vasta. A questo fine il Parco Urbano va riqualificato come ‘settima stazione’ del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna.
Grande vetrina di queste idee e tipicità sarà Expo 2015.
Ovviamente, gli operatori del settore agro-alimentare di un territorio come il nostro comprendono pienamente l’importanza di quell’appuntamento.
Sono convinto che la nostra amministrazione deve fare la sua parte, non solo nel sostenere ed agevolare le iniziative che le organizzazioni dell’agricoltura intenderanno attuare, ma anche con un fattivo apporto di idee e di azioni.
C’è l’irripetibile opportunità di mettere sotto gli occhi del mondo l’unicità del nostro territorio, fatta di tradizione e di innovazione, di produzione di beni e di cultura.